A Pizzaup nasce il Manifesto della pizza italiana contemporanea
di Informacibo
Ultima Modifica: 20/11/2012
La sesta edizione di PizzaUp® (5/7 novembre) si è conclusa con la stesura del Manifesto della Pizza Italiana Contemporanea: 10 principi etico-professionali indirizzati a tutti i pizzaioli per indicare i requisiti di una pizza intesa come piatto sano e gustoso oltre che porta di ingresso per tutte le tasche alla buona cucina italiana.
Con il Manifesto della Pizza Italiana Contemporaneasi apre una strada nuova per la pizzeria d’autore che ha riunito nella tre giorni di Vighizzolo d’Este (Pd) un gruppo di lavoro a cui hanno partecipato Francesca Romana Barberini, Eleonora Cozzella, Piero Gabrieli, Elena Maccone, Renato Malaman, Paolo Marchi, Paolo Massobrio, Gianluca Mazzella, Davide Paolini, Luciano Pignataro, Monica Piscitelli e Chiara Quaglia.
Il Manifesto, che nasce da un lavoro di ricerca e di continuo confronto con pizzaioli di tutta Italia che Università della Pizza® ha portato avanti negli ultimi 5 anni, è il risultato “in diretta” di un dibattito approfondito e carico di entusiasmo sui canoni di un piatto della cucina e della tradizione italiane per antonomasia, che può dare un contributo fondamentale alla diffusione e conoscenza dei grandi ingredienti italiani, oltre ad essere una leva di sviluppo qualitativo e quantitativo dell’intera filiera agro-alimentare. Grazie alla creatività di quei pizzaioli che danno importanza all’approfondimento tecnico sulle farine, sui lieviti e sulle modalità di lavorazione e cottura della pizza, che scelgono le materie prime, dal grano ai condimenti, con un occhio attento alla digeribilità ed alle caratteristiche nutrizionali.
Questi i dieci punti del Manifesto della Pizza Italiana Contemporanea redatto nell’ambito di PizzaUp® e sottoscritto oltre che dai giornalisti che hanno partecipato alla sua realizzazione anche dal Comitato Tecnico Scientifico che organizza il simposio, e dagli 80 pizzaioli provenienti da tutta Italia:
PizzaUp® è l’unico simposio tecnico sulla pizza italiana nato per essere un’occasione annuale di ricerca e confronto, che avvicina la pizza alla grande cucina italiana. Una pizza intesa come sintesi di esperienze che accomunano il pizzaiolo e i suoi clienti attraverso il comune denominatore dell’italianità degli ingredienti e dei gusti che disegnano tratti culturali riconoscibili anche fuori dall’Italia. Una pizza che, come ogni buon piatto, è buona se trasmette a chi la consuma l’identità di chi l’ha pensata e preparata. Nelle sue passate edizioni si era già parlato, per la prima volta nel mondo della pizza, dei vantaggi in termini di gusto e di nutrizione delle farine macinate a pietra, della tecnica di gestione e utilizzo del lievito madre (quello vivo che dà gusto e leggerezza), dell’importanza di farcire la pizza con ingredienti freschi e di stagione, di decoro del pizzaiolo nel modo di presentarsi e nel modo di lavorare a vista, di un menu con meno pizze e più qualità, di gusto da costruire per non confondere il palato con miscugli senza storia.
Durante questa edizione di PizzaUp® le 8 squadre di pizzaioli coordinate da Corrado Assenza, Simone Padoan,Federica Racinelli e Marco Valletta hanno lavorato sugli impasti e sui topping delle pizze, ma hanno anche preso parte a seminari dedicati alla nutrizione, alla comunicazione per immagini, all’arredamento dei locali, agli abbinamenti delle pizze con differenti tipologie di birre.
Nell’ambito dell’evento sono stati anche assegnati per la prima i Premi PizzaUp® alla pizza contemporanea di Simone Padoan, Beniamino Bilali, Roberto Ghisolfi, Carmine Nasti, Claudia Tosello (categoria ricerca); Renato Bosco, Gianfranco Iervolino, Fabrizio e Marcello Pasinelli, Ruggero Ravagnan (categoria comunicazione).
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