A Palermo Baritalia l’attesissima kermesse dedicata al mondo dei cocktail
di Informacibo
Ultima Modifica: 20/03/2016
Palermo, marzo 2016. Lunedì 21 marzo, al Teatro Santa Cecilia di Palermo, si alza il sipario sulla terza tappa di Baritalia, la manifestazione creata da Bargiornale per offrire ai bartender italiani un originale laboratorio sulla miscelazione che sta riscuotendo sempre più successo tra gli addetti ai lavori.
BarItalia è da sempre infatti un punto di riferimento per tutti gli appassionati del beverage e collabora con le più importanti aziende italiane del settore.
Dopo le prime due tappe (la prima tappa si è svolta a Milano) anche in questa tappa di Palermo non manca Fabbri 1905, una delle aziende più note del settore, che presenta i suoi migliori sciroppi per cocktail.
Bar Italia prevede inoltre una serie di laboratori, corsi formativi, sfide tra bartender e rappresenta un’importante occasione per scoprire le ultime novità.
Baritalia a Teatro
Il teatro, costruito tra il 1692 e il 1693 e situato nell’omonima piazzetta, venne fondato dall’Unione dei musici, una corporazione che univa musicisti e uomini dello spettacolo, con il concorso della nobiltà e di Juan Francisco Pacheco Téllez-Girón, noto anche come duca di Uzeda, Viceré di Sicilia.
Dopo un periodo di decadenza il teatro è stato riportato agli antichi splendori nel 2010 e accoglie spettacoli di musica afroamericana. Al suo interno ospita un un complesso orchestrale permanente denominato Orchestra Jazz Siciliana.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
La mostra «Ghiaccio, dove tutto ha inizio: neviere e nivaroli»
Nell’occasione Ice Cube, primo produttore in Italia di ghiaccio alimentare confezionato, partecipa a Baritalia Palermo, presentando la mostra «Ghiaccio, dove tutto ha inizio: neviere e nivaroli», un viaggio a ritroso in un mondo fatto di fascino e sacrifici con protagonista la Sicilia e la sua straordinaria produzione «sotto-zero».
Nel foyer del teatro sfileranno, una accanto all’altra, le foto d’epoca che racconteranno di quando, ogni estate, lunghe file di muli scendevano dai monti delle Madonie con in groppa grossi blocchi di neve da trasportare a valle per il refrigerio della popolazione. Oltre mille persone impiegate ogni volta nel tragitto. Decine e decine le neviere – cave sotterranee nelle quali veniva ammassata la neve per produrre il ghiaccio – e le chiese consacrate alla Madonna della Neve. Un lavoro, quello dei mulattieri e dei carrettieri del ghiaccio siciliano, che divenne protagonista anche della pellicola cinematografica “Il Signore della neve” del regista Nello Correale, e che ora viene ripresentato lasciando che a parlare siano le immagini, candide e al tempo stesso struggenti, per un’attività che da anni rende la Sicilia la capitale del ghiaccio.
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