A Montepagano il festival dedicato ai liquori tipici abruzzesi - InformaCibo

A Montepagano il festival dedicato ai liquori tipici abruzzesi

In provincia di Teramo la prima edizione di “Alla radice” con i liquori abruzzesi: genziana, ratafia e il vino cotto

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 25/04/2019

In Abruzzo a Montepagano, la più antica frazione di Roseto degli Abruzzi (Teramo) si svolge “Alla radice”, il primo festival dedicato ai liquori tipici abruzzesi con in primo piano i liquori più conosciuti e apprezzati non solo in Abruzzo ma in tutta Italia: la genziana, la ratafia e il vino cotto.

La manifestazione è promossa dall’associazione Rosmarina di Roseto degli Abruzzi (Teramo) e dalla Pro loco di Montepagano di Roseto degli Abruzzi.

Appuntamento il 27 e il 28 aprile: i liquori saranno presentati direttamente dai loro produttori, con una serie di degustazioni guidate

Il programma della manifestazione

ore 18:00 Apertura dell’evento
ore 18:30 Visita guidata del Borgo (su prenotazione)
ore 19:00 Incontro con “Parola al produttore”
ore 21:00 Live music

Dalle 18 fino alle 00:30 sarà possibile trascorrere una serata all’insegna della cultura, della scoperta e del gusto. Durante la manifestazione, infatti, sarà possibile gustare i migliori liquori della tradizione abruzzese, tra cui la Genziana, il vino cotto e la Ratafià. Questi liquori saranno presentati direttamente dai loro produttori, con una serie di degustazioni guidate.

Per prenotarsi alla visita guidata e richiedere maggiori informazioni sull’evento si possono contattare i numeri di telefono 3932194174 e 3464127854.

Nasce il Genzianotto, la genziana al mosto cotto

Intervista di Informacibo al produttore

Incontriamo Giuseppe Simigliani, l’inventore del nuovo liquore abruzzese.

Simigliani, classe 1984, abruzzese Doc è cresciuto a Chieti, ha studiato ingegneria al Politecnico di Milano, poi ha girato l’Italia e mezza Europa per specializzarsi. Grande appassionato di vini e liquori da sempre (è infatti sommelier professionista), da alcuni anni ha “inventato” LAB, la sua Liquoreria Abruzzese. Ha partecipato con successo a Roma Golosa, di Davide Paolini, a Meet in Cucina di Massimo Di Cintio e recentemente in numerosi appuntamenti “golisi” sulla costa adriatica.

Tra i suoi gioielli troviamo il Genzianotto…

Il Genzianotto è il risultato di una minuziosa ricerca sull’armonia degli opposti: “la sensazione dolce del mosto cotto avvolge il gusto amaro della radice di genziana (leggere Informacibo)

Uno scorcio di Montepagano

Montepagano

Montepagano è la più antica frazione di Roseto degli Abruzzi. È il paese in cui si è sviluppata la storia e l’urbanizzazione dell’attuale comune di Roseto degli abruzzi.

Essa sorge sulla collina che fronteggia la città, dal cui centro dista circa 6 km, ed è considerata anche centro storico e panoramico della stessa.

Storia

Le radici di Montepagano hanno origine nel Medioevo. Risalgono intorno all’XI secolo d.C. i primi insediamenti, dovuti per lo più per paura di una possibile invasione dei turchi . Il nome, di origine latina, deriva dalla fusione di due parole: “mons-montis” e “pagus” e significa “villaggio sul monte”. Dopo essere caduta prima sotto mano normanna, dal XIII secolo passò allo Stato Pontificio.

Restò feudo fedele alla Chiesa di Roma fino a quando subì l’invasione da parte dei Francesi nel 1798, che provocò non pochi danni. Nel 1857 il Clero della Chiesa Ricettizia prevedendo lo sviluppo della costa sottostante diede in affitto a 12 coloni 12 lotti di terreno. Tale area corrisponde alla attuale zona centrale di Roseto che va dalla Villa Comunale a sud fino al bivio per Montepagano a Nord. Da questo evento deriva il nome che gli abitanti di Montegano (li paga-n-sc) danno ai Rosetani e cioè “cotaroli”. Infatti la parola “lotto” in latino (lingua ufficiale ancora usata dalla chiesa in quei tempi) si scrive “quota” e si legge “cota”, da cui cotaroli. Nella sagrestia della chiesa della SS Annunziata di Montepagano è presente una epigrafe che ricorda tale documento.

Questo borgo è stato sede del Comune dall’Unità d’Italia fino al 1927, anno in cui Benito Mussolini con un decreto regio firmato dal re Vittorio Emanuele III spostò il Comune Capoluogo a Rosburgo, ridenominandola però Roseto degli Abruzzi.

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