A Geoffroy di Dom Pérignon il premio alla creatività gastronomica
“La creatività è un fattore decisivo per vincere le sfide del futuro” ha detto Cristiano Casa assessore alle relazioni internazionali
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 12/05/2018
Mentre Parma vive un momento importante sul lato dell’alimentazione, come il salone di Cibus, il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, e l’assessore alle relazioni internazionali, Cristiano Casa, hanno consegnato al mitico Richard Geoffroy, dal 1990 Chef de Cave di Dom Pérignon, il “Premio alla creatività di Parma città creativa della gastronomia Unesco”, per il suo contributo di innovazione, creatività e visione al mondo dell’enologia sancito con il dono di una stampa raffigurante il tracciato della città di Parma e la coccarda ufficiale, oltre ad una pubblicazione sul Teatro Regio e i biglietti per un appuntamento del Festival Verdi del prossimo autunno.
Il premio alla sua prima edizione è stato consegnato durante una cerimonia svoltasi nella sala consiliare del Palazzo comunale di Parma.
“Questo premio intensifica il legame tra Parma ed Épernay, due città che simboleggiano l’eccellenza in tema gastronomico e di vino. le vigne di Épernay e la creatività di Parma – ha detto Pizzarotti – sono entrambe patrimonio Unesco, valori che rappresentano l’amore per la terra“.
“La creatività è un fattore decisivo per vincere le sfide del futuro” ha sottolineato Cristiano Casa, “In senso gastronomico puntare ad un’innovazione continua è la strategia più proficua per valorizzare eccellenze conosciute a livello mondiale e sostenerne il loro giusto posizionamento a livello economico e turistico. E’ un grande onore celebrare in questo senso l’attività di Richard Geoffroy, firma mondiale dello champagne, maestro nella lavorazione di un vino indissolubilmente legato al territorio”.
“Senza arroganza – ha detto Richard Geoffroy -, penso che a Parma e in Champagne siamo guardiani di qualcosa, un’idea di bellezza, utopia e armonia in un mondo dove chi produce è fiero e condivide con gli altri. E questo è il futuro. Nazioni come Italia e Francia sono avanti“.
Geoffroy con lo chef Paolo Lopriore e i dirigenti di Alma
Dopo la cerimonia si è svolta una visita ad Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana fortemente voluta del Maestro Gualtiero Marchesi, nella splendida cornice della Reggia di Colorno.
Il Comitato Scientifico della scuola – composto da Paolo Lopriore, Mariella Organi, Ezio Marinato e Davide Comaschi – ha studiato un menù in unica edizione, irripetibile, in onore della Maison de Champagne e della sua più recente creazione: Dom Pérignon P2 2000, un vino pieno di energia e intensità che ha da poco raggiunto la sua Deuxième Plénitude.
L’esperienza gastronomica proposta da Paolo Lopriore è costruita per valorizzare il concetto di convivialità, la stessa che caratterizza le tavole italiane, dove gli ingredienti trovano molteplici ed inusuali combinazioni.
Al centro sono disposte le tagliatelle all’uovo, con l’accompagnamento principale di carne di manzo e di cavallo “California”, ma anche di falafel verdi, cipollotti rossi fritti, pancetta affumicata, panna, parmigiano reggiano, aceto balsamico tradizionale, ostrica e lattuga, con i quali il commensale può comporre il proprio piatto, scegliendo e dosando gli ingredienti a proprio piacimento. Il genio si rivela nell’orchestrare tutti gli accostamenti a Dom Pèrignon P2 2000. L’ingresso di questo Champagne denota una carnosità graduale ma che svela quella succosità che negli elementi del menù come il filetto di cavallo, emblema della tradizione del Ducato, trova felice commistione per poi sfociare nella iodata finezza di cui l’ostrica ne è detentrice. Il menù si arricchisce anche del pane proposto dal maestro Enzo Marinato, del Savarin (dolce tipico francese simile al babà nostrano) e della Sciara, pralina studiata e realizzata dal pastry chef Davide Comaschi.
A seguire la Lectio magistralis presso la Sala del Trono della Reggia di Colorno, condotta dallo Chef de Cave sul tema de “Il Tempo e le Plénitudes di Dom Pérignon”.
Enzo Malanca, presidente di Alma, ha commentato così l’incontro con Dom Pérignon: “È un onore per Alma accogliere e ospitare un professionista del calibro di Richard Geoffroy. La dedizione, la passione, la cultura e l’esempio che uomini del suo calibro sanno trasmettere ben si confà con la filosofia di Alma che trova nella didattica e nella cultura il suo senso primo. Inutile nascondere anche la gioia di poter dare agli allievi della Scuola la possibilità di assistere a una Lectio Magistralis di tale livello. Il vino, nella fattispecie lo Champagne di Dom Pérignon, viene elevato a forma di cultura fruibile, a un momento di altissimo insegnamento umano oltre che tecnico”.
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