A Bologna gli agricoltori Coldiretti per difendere il Made in Italy
di Informacibo
Ultima Modifica: 28/04/2016
Bologna 28 aprile 2016. Sono stati migliaia (per gli organizzatori oltre 7000) gli agricoltori della Coldiretti che con i trattori sono scesi in piazza a Bologna per difendere il Made in Italy da inganni, schifezze low cost e speculazioni avallate dall’Ue che mettono in crisi la qualità italiana”.
L'iniziativa si è svolta oggi dentro e fuori il PalaDozza di Bologna in Emilia-Romagna, regione che ha il primato italiano ed europeo della qualità per il maggior numero di prodotti a denominazione di origine riconosciute dall'Ue.
All’esterno del Paladozza è stato riprodotto un grande supermercato con corsie distinte per capitale europea dove sono esposti “gli inganni nei confronti dei consumatori europei determinati dall’uso di immagini, parole e tricolore che richiamano impropriamente alla qualità del Made in Italy.
E’ anche stata apparecchiata una grande tavolata su come sono modificate grossolanamente all’estero le ricette nazionali più tipiche, alcune delle quali riguardanti proprio l’Emilia Romagna, come i Kapeleti e la Mortadela sloveni, il Parmezali rumeno, fino ad arrivare a piatti pronti inesistenti come gli “Spaghetti alla Bolognese” con una improbabile salsa al pomodoro e polpette di carne.
Questi gli slogan che sono stati lanciati: ‘Difendiamo la qualità italiana in Europa’, ‘Il formaggio si fa con il latte’, ‘Il falso ci ruba lavoro’.
L'intervento di Gianluca Bonati
Molto applaudito è stato l'intervento di Gianluca Bonati, patron del noto e pluripremiato caseificio Bonat, che, dopo aver illustrato le caratteristiche della sua azienda (“il latte del mio Parmigiano reggiano è sempre e solo delle mie vacche” ha sottolineato Bonati), rivolto al Ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina ha detto: “da lei Ministro mi aspetto un impegno e una lotta ancora più spietata contro la contraffazione perchè determina un danno enorme al nostro Parmigiano Reggiano e alla bontà del nostro made in Italy”. In risposta a Bonati il ministro Martina ha ricordato che nel mandato negoziale del Trattato di libero scambio con gli Stati Uniti l'Italia ha chiesto di inserire tra le priorità la tutela delle indicazioni geografiche alimentari.
“Vogliamo recuperare spazi di mercato ora occupati da falso made in Italy sugli scaffali statunitensi e internazionali”, ha concluso il ministro Martina.
La Coldiretti dell'Emilia Romagna
"Se nessun italiano si sognerebbe di comprare simili prodotti – commenta Coldiretti Emilia Romagna – non è così per i consumatori esteri che vengono attirati dall’immagine di italianità ad essi collegati, fornendo alle aziende produttrici un vantaggio competitivo perché associano indebitamente ai propri prodotti l’immagine del made in Italy apprezzata dai consumatori stranieri nonostante il prodotto che essi acquistano non abbia alcun legame con il sistema produttivo italiano, facendo concorrenza sleale nei confronti dei produttori nazionali impegnati a garantire standard elevati di qualità".
“Bisogna combattere un inganno globale per i consumatori che causa danni economici e di immagine alla produzione italiana sul piano internazionale – ha detto il presidente regionale di Coldiretti, Mauro Tonello – per questo occorre fare chiarezza a livello nazionale ed europeo estendendo a tutti i prodotti l'obbligo di indicare in etichetta l'origine dei prodotti alimentari, compresa la materia prima utilizzata nei trasformati e nei piatti pronti”..
La Coldiretti a Bologna
Le stranezze che succedono in Europa
Il similgrana low cost senza indicazione di provenienza
Nell’Unione Europea è permessa la vendita imitazioni low cost importate dall’estero del Parmigiano reggiano e del Grana Padano senza alcuna indicazione della provenienza e con nomi di fantasia che ingannano i consumatori.
Parmigiano kit
Nell’Unione Europea è stata scoperta dalla Coldiretti la commercializzazione di kit che promettono di ottenere in casa in pochi giorni alcuni dei formaggi italiani piu’ prestigiosi come il Parmigiano Reggiano.
I formaggi dalla polvere
L’Unione Europea ha chiesto all’Italia di non vietare l’utilizzo di polvere di latte per produrre formaggi, yogurt e latte alimentare ai caseifici situati sul territorio nazionale. Una pratica consentita in tutti i Paesi dell’Unione Europea anche per la produzione di formaggi di tipo italiano.
La pasta di grano tenero che scuoce
In Italia vige la storica “legge di purezza”, la numero 480 del 4 luglio del 1967 e successive modificazioni, che impone l’obbligo di produrre pasta esclusivamente con grano duro che difende dal rischio di trovarsi quella scotta nel piatto come accade spesso all’estero.
Wine kit
il vino dalla polvere – L’Unione Europea permette la vendita di pseudo vino ottenuto da polveri miracolose contenute in wine-kit che promettono in pochi giorni di ottenere le etichette italiane piu’ prestigiose con la semplice aggiunta di acqua.
Il vino allo zucchero
L’Unione Europea consente ai paesi del Nord Europa di aumentare la gradazione del vino attraverso l’aggiunta di zucchero. Lo zuccheraggio è sempre stato vietato nei paesi del Mediterraneo e in Italia, che con la Coldiretti ha combattuto una battaglia per impedire un “trucco di cantina” e per affermare definitivamente la definizione di vino quale prodotto interamente ottenuto dall’uva.
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