Firmato un Protocollo d’intesa tra il Ministero della Salute e la Federcuochi
di Informacibo
Ultima Modifica: 10/11/2017
Un protocollo d'intesa per la collaborazione sulle problematiche in tema di alimentazione sana e sicura. A firmarlo il 9 novembre 2017 a Roma il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e la Federazione italiana cuochi. Obiettivo: fronteggiare i pericoli derivanti da un'errata alimentazione, incoraggiando stili di vita e comportamenti salutari grazie alle giuste abitudini alimentari.
"I cuochi e le giovani generazioni di chef soprattutto – ha detto Lorenzin – hanno la responsabilità di mettere in tavola piatti che influenzeranno la tendenza culinaria del domani. E avere la consapevolezza che cibo è benessere, è di grande importanza. In qualche modo siete un po' medici anche voi – ha evidenziato rivolgendosi anche alla platea di studenti intervenuti al ministero per la firma del protocollo – e contribuite a comunicare l'importanza della buona tavola e della tradizione agroalimentare italiana".
Il protocollo intende così promuovere iniziative utili a diffondere il processo di informazione, identificazione e conoscenza di tematiche relative alla sicurezza alimentare, sia sotto il profilo nutrizionale che igienico-sanitario, anche attraverso la sensibilizzazione degli operatori della ristorazione, oltre che dei cittadini.
"Noi siamo 'stakeholder' importanti nel settore alimentare – hanno detto Rocco Pozzulo e Salvatore Bruno" il rispetto dei profili nutrizionali, delle caratteristiche di sicurezza alimentare passano attraverso il nostro lavoro. Abbiamo elaborato norme tecnico-professionali che delineano la figura del cuoco e c'è un tavolo inter-istituzionale in cui si sta riflettendo sulla possibilità di una certificazione in tal senso. Se un cuoco cucina male è certamente il mercato a scegliere, ma gli unici criteri normativi da rispettare oggi sono quelli di cui stiamo parlando”.
Sui temi della sicurezza alimentare in cucina -interviene Alessandro Circiello-: “è bene ricordate i rischi alimentari in cucina tipo mantenere come evidenziato dall’Istituto Superiore di Sanità il pesce azzurro per il rischio anisakis 96 ore a -18 gradi prima di essere servito crudo e non poche ore in abbattitore di temperatura, anche questo ha un impatto sulla spesa sanitaria per curare questa patologia, il cuoco deve essere promotore di salute”.
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