A SANA 2017: continua l’avanzata del bio nella GDO - InformaCibo

A SANA 2017: continua l’avanzata del bio nella GDO

di Informacibo

Ultima Modifica: 11/09/2017

I dati Nielsen illustrati da AssoBio: Il biologico cresce in maniera progressiva e rappresenta un modello produttivo sempre più rilevante sotto il profilo economico, sociale e ambientale.
La 29esima edizione del Salone internazionale del biologico e del naturale, organizzato da BolognaFiere, ha confermato che il settore del biologico e del naturale è un importante volano economico per il nostro Paese, in cui già eccelle e che offre ancora ampie possibilità di crescita.
Il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, in visita al Salone (all'inaugurazione era invece presente, oltre al neoPresidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari, il Vice Ministro Andrea Olivero e l'Assessore regionale all'Agricoltura dell'Emilia Romagna, SimonaCaselli) aveva dichiarato: “L'Italia conferma la leadership nel settore biologico in Europa: 300mila ettari convertiti in Italia nel 2016, una superficie pari a tutta la provincia di Bologna, case e uffici compresi", aggiungendo che “Il tasso di crescita è del 20% nelle superfici coltivate, negli operatori impegnati e nei consumi. Un patrimonio -ha precisato Martina- che si basa sulla fiducia e sulla voglia dei consumatori di sostenere un sistema produttivo col minor impatto sull'ambiente possibile".

La fotografia del settore presentata da AssoBio su dati Nielsen
Dopo i dati diffusi prima dell'estate (su INformaCIBO “Il biologico non conosce crisi e grande è la crescita delle vendite nella Gdo”) con i dati Nielsen che confermavano il biologico alla guida della crescita del food al SANA di Bologna, AssoBio, l’Associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione di prodotti biologici e naturali, ha presentato un ulteriore aggiornamento delle statistiche che testimoniano un boom progressivo e costante del settore.

Per AssoBio siamo di fronte ad un mercato in forte evoluzione, sempre più competitivo e strutturato che rappresenta una grande opportunità per le imprese, invogliate allo sviluppo di ulteriori nuove strategie e politiche di distribuzione.

L’ allure del biologico. Crescono in maniera significativa la produzione e i consumi di prodotti biologici in una conversione dell’economia in chiave sostenibile. In Italia, sono 72mila le aziende (+20% sul 2016) e 300mila gli addetti del comparto per un giro d’affari interno di 3 miliardi. Il nostro Paese è tra i maggiori produttori (le superfici coltivate con metodo bio continuano a crescere) e il primo esportatore mondiale di biologico (1,7miliardi, dato 2017). Nel 2016, la domanda di prodotti bio ha superato in valore i 4,7 miliardi di euro e il bio è ormai entrato a far parte della quotidianità degli italiani (78% le famiglie acquirenti). I terreni convertiti al biologico superano  il 14% della superficie agricola nazionale, i consumi interni crescono del 10%.

Continua l’avanzata del bio nella GDO. I dati relativi all’anno 2016 -2017 testimoniano una forte impennata delle vendite di prodotti biologici: solo nei super e ipermercati il giro di affari supera il 1 miliardo e 100 milioni.  A giugno 2017, la grande distribuzione ha fatto segnare un +16% con assortimenti sempre più ampi; le vendite dei negozi specializzati che si confermano il secondo principale canale segnano un +3,5% di vendite nel 2016. 
“Secondo i dati Nielsen – riassume Roberto Zanoni, Presidente di Assobio – “la Gdo rappresenta ormai il 38% delle vendite a valore di biologico, mentre il canale specializzato si attesta al 29%”.

I prodotti best seller. Per quanto riguarda le referenze più vendute, è interessante notare che i prodotti top 5 non corrispondono nei canali GDO e specializzato. Nella grande distribuzione i consumatori prediligono l’acquisto di: gallette di riso, uova, composta di frutta, bevande vegetali sostitutive del latte (ricordiamo che sul portale www.change.org è in corso la petizione lanciata da Il Salvagente con il supporto di AssoBio per la riduzione dell’aliquota Iva su queste bevande, per non penalizzare  chi soffre di intolleranze) e pasta. Mentre i prodotti maggiormente acquistati nello specializzato sono: le bevande vegetali sostitutive del latte, le banane fair trade, le uova, le zucchine e i dessert di soia.

Un’analisi dello storico 2012-2016: a confronto Gdo e specializzato. I dati presentati da Assobio testimoniano come negli ultimi cinque anni si sia assistito a un trend costante di crescita delle vendite di prodotti biologici nei  principali canali distributivi, che conferma la Gdo in vantaggio sugli specializzati (vedi dati allegati).
Considerata la crescita del comparto e il cambiamento culturale in atto nei confronti del modello economico, il Presidente di AssoBio, Roberto Zanoni torna ad affrontare il tema della disparità di trattamento tra imprese bio e convenzionali: “Lo Stato dovrebbe sostenere  e agevolare i settori  promettenti, in particolare se sono imprese produttive protagoniste di un’economia sana. Invece proprio le aziende produttrici di alimenti biologici devono assumersi l’onere di pagare un ente certificatore che garantisca che non inquinano, mentre chi inquina non paga e scarica i costi ambientali sulla collettività Un’altra disparità riguarda la bozza di decreto sui controlli che vorrebbe le imprese bio  le uniche a dover cambiare organismo di controllo ogni cinque anni, con complicazioni tecniche e costi".

Il  Segretario di AssoBio, Roberto Pinton parte da un’analisi di Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale): “I dati ufficiali dell’Istituto di ricerca del Ministero per l’Ambiente dicono che il 63,9% delle acque superficiali e il 31,7% di quelle sotterranee sono contaminate da pesticidi. Il 21,3% delle acque superficiali e il 6,9% di quelle profonde hanno concentrazioni superiori al limite di qualità ambientale. Per ogni italiano, l’agricoltura convenzionale immette nell’ambiente 70,5 kg di pesticidi. È un dato che deve assolutamente far pensare. Il nostro obiettivo è che consumo di prodotti biologici continui a crescere e con esso i terreni votati a un’agricoltura sostenibile che non inquina il territorio, preserva la fertilità dei suoli e titela l’ecosistema”.

Il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, sul testo unico sul biologico
Durante la sua breve visita al SANA il ministro Martina non poteva non parlare del tanto atteso testo unico sul biologico da parte di questo importante settore dell'economia italiana : “Serve un salto di qualità -ha detto il ministro- con l'approvazione al Senato del testo unico sul biologico, che ha già passato il vaglio della Camera. Una legge utile per investire di più nella ricerca, organizzare meglio i produttori e valorizzare le produzioni sui territori attraverso i distretti del biologico. Un intervento necessario per un settore che ormai ha superato i 5 miliardi di euro di valore e che fa sempre più parte del carattere distintivo del modello agricolo italiano".

Il Mercato del Biologico nella GDO (Dati Nielsen)

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Capo Redattore