Cesare Vaciago nuovo direttore del Padiglione Italia Expo 2015
di Informacibo
Ultima Modifica: 03/06/2013
Milano, 3 giugno 2013. L’incarico di direttore del Padiglione Italia di Expo 2015 è stati affidato all’ingegnere Cesare Vaciago, già direttore generale del comitato per l’organizzazione dei Giochi olimpici invernali di Torino 2006 e membro dell’organizzazione delle celebrazioni per il 150 anniversario
dell’Unità d’Italia nel 2011. Lo ha deciso il commissario generale di sezione per l’Italia, Diana Bracco, d’intesa con l’amministratore delegato della società Expo 2015 Giuseppe Sala.
Vaciago è nato nel 1946, sposato, ha due figli e tre nipoti. Inizia a lavorare all’Olivetti nel 1970. E’ al Censis nel 1974 e quindi all’Isfol, come dg, fino al 1981, quando diventa direttore del personale di Montedison. Nel 1989 passa a Fs e poi a Poste italiane, ricoprendo in entrambe l’incarico di dg. Dal 1998 fino al 2013 è city manager del Comune di Torino.
Giovanni Confalonieri e Antonio Acerbo delegati di Giuseppe Sala
Nei giorni scorsi il Commissario Unico delegato del governo per Expo 2015, Giuseppe Sala, aveva nominato Giovanni Confalonieri e Antonio Acerbo come propri delegati.
Confalonieri, spiega la nota ufficiale, svolgera’ le funzioni di garanzia e controllo dell’andamento delle attivita’ e degli interventi relativi alla preparazione della Citta’ di Milano e del territorio ad ospitare la manifestazione. Inoltre si occupera’ dell’andamento delle opere essenziali e delle opere connesse di cui il Comune di Milano e’ ente aggiudicatore, concedente, stazione appaltante, soggetto attuatore, oltre a quelle funzionali all’evento inserite nella programmazione triennale delle opere
pubbliche e nel Piano Urbano Parcheggi del Comune di Milano.
Acerbo ricoprira’ invece le funzioni di garanzia e controllo dell’andamento delle opere essenziali e delle opere connesse, che sono oggetto del Tavolo Lombardia e di quelle relative al progetto Vie d’Acqua.
Nelle prossime settimane, conclude la nota, con il supporto dei nuovi delegati, Sala concludera’ la ricognizione sullo stato dell’arte delle opere con tutti i soggetti interessati, con l’obiettivo di riferire tempestivamente al Presidente del Consiglio dei Ministri.
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