"Pace fatta" Accordo tra Slow Food e Expo 2015 Milano - InformaCibo

“Pace fatta” Accordo tra Slow Food e Expo 2015 Milano

di Informacibo

Ultima Modifica: 07/12/2013

Parma 17 dicembre 2013. In merito al problema Ogm apparso nel nostro articolo “Pace fatta – Accordo tra Slow Food e Expo 2015 Milano” ci manda ora una lettera di precisazione Slow Food, che scrive: “circa la presenza del tema Ogm all’Expo, Petrini ha risposto che Slow Food non pone veti, che il confronto è il benvenuto purché avvenga ad armi pari e che le multinazionali si devono combattere sul piano dei contenuti”.

Riceviamo e pubblichiamo.
Gentile Direttore,

le scrivo per puntualizzare un passaggio dell’articolo comparso sulla sua testata lo scorso 13 dicembre, intitolato: “Pace fatta – Accordo tra Slow Food e Expo 2015 Milano”. Durante il suo intervento Carlo Petrini non si è dimostrato possibilista sul tema degli Ogm, tema su cui la posizione di Slow Food è chiara da sempre. Slow Food è contraria agli ogm in agricoltura e da anni fa parte dell’ampio gruppo di associazioni che costituiscono la “Task Force per un’Italia Europa Liberi da Ogm”.
Ciò che Petrini ha detto in risposta a una domanda della stampa, è che auspica, soprattutto considerando il tema dell’Expo 2015 e il focus su biodiversità e malnutrizione, un confronto aperto e paritario tra le posizioni degli attori che parteciperanno all’Esposizione Universale di Milano. A precisa domanda di un giornalista su cosa pensava del dibattito circa la presenza del tema Ogm all’Expo, Petrini ha risposto che Slow Food non pone veti, che il confronto è il benvenuto purché avvenga ad armi pari e che le multinazionali si devono combattere sul piano dei contenuti.

Per quel che riguarda infine il riferimento alla ricerca, Petrini ha sostenuto che sicuramente in un futuro prossimo problemi che oggi paiono risolvibili solo con gli organismi geneticamente modificati, potranno trovare soluzioni orientate alla sostenibilità. Cosa, peraltro, in tanti casi già possibile.
Per questo le chiedo cortesemente di pubblicare una rettifica nel rispetto dei suoi lettori. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti,
Valter Musso

Milano 7 novembre 2013
. Nella mattinata di giovedì scorso, a Palazzo Marino, Carlin  Petrini, presidente di Slow Food International e Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia, insieme al sindaco di Milano Giuliano Pisapia e al commissario unico di Expo 2015 Giuseppe Sala hanno ufficializzato l’accordo tra  Slow Food e Expo 2015 per il grande appuntamento sull’alimentazione e il cibo sostenibile che si svolgerà a Milano tra meno di due anni.

Slow Food parteciperà all'evento, con uno spazio da 3.500 metri quadrati dedicato ad un percorso sulla biodiversità.
 

Pace fatta dunque dopo le polemiche per il ridimensionamento e quasi fallimento dell’«orto planetario» di cui Petrini era stato tra gli ispiratori del masterplan disegnato  dall'allora assessore comunale di Milano Stefano Boeri. Allora il fondatore di Slow Food era stato  molto duro tanto che affermò: “è più facile e veloce tirar su nuovi edifici che lavorare al piano originario dell'Expo verde”.
Sono passati due anni ed ora l’accordo è arrivato. (cliccare sulla Video intervista TMNews)  

Il “racconto” di Slow Food, come è stato presentato ieri l'altro,  si svilupperà su  due filiere clou come la produzione del pane e del formaggio in contesti climatici diversi. Ci sarà anche un Teatro del gusto dove «parleranno i piccoli produttori, ci saranno convegni e dibattiti».

 

“L'ambizione – ha detto  il presidente di Slow Food Italia Burdese – è quella di creare un percorso adatto a tutti i visitatori, dai bambini ai professionisti. Vogliamo che entrino come spettatori ed escano come attori consapevoli, che prendano coscienza della necessaria salvaguardia della biodiversità». 
Slow Food sarà presente anche alla Cascina Triulza, spazio dedicato alle organizzazioni della società civile.
 
Ritornando alle distanze tra Expo e Slow Food dei mesi scorsi oggi Petrini ha precisato: “Non ho sbattuto la porta, mi sono chiamato fuori – ha spiegato ieri Petrini -. E ora non ho cambiato idea, ma ritrovo un'attenzione su certi temi che fino a 2-3 anni fa era molto meno forte”.
Pisapia è soddisfatto, Slow Food «è una grande ricchezza per Milano» e l'obiettivo è di lasciare dopo il 2015 un'eredità alla Cascina Triulza come sede di Ong e enti di volontariato».

 
Per Giuseppe Sala l'alleanza “è la dimostrazione che crediamo fortemente nella biodiversità, tanto da convincere Petrini”.  

Il fondatore di Slow Food si è dimostrato, inaspettatamente, anche moderatamente possibilista sul tema degli Ogm, affermando: «Expo è un momento di confronto e discussione. In futuro la scienza ci darà delle sorprese, rendendo gli Ogm non così devastanti e invasivi come sono oggi. Per questo bisogna accettare di parlarne».
 

Una tesi che fa a pugni con le dichiarazioni rilasciate recentemente da Vandana Shiva, la scienziata e attivista  ambientalista indiana che collabora con l’Università di Milano-Bicocca nell’ambito del cluster che all’interno dello spazio espositivo di Expo 2015 sarà dedicato al riso.
L’impegno di Vandana Shiva per la salvaguardia dei semi e contro  il pericolo dell’ingegneria genetica è netto.

 

Il dibattito pro-contro Ogm è entrato ieri anche nel tradizionale Discorso alla Città del cardinale in Sant'Ambrogio. Angelo Scola lo ha dedicato al tema «Expo 2015, nutrire la terra». E in un passaggio dell'omelia ha parlato proprio del «problema delle piante geneticamente modificate. Secondo il Rapporto Isaaa 2012 ha anche portato sviluppo e beneficio ai paesi in via di sviluppo. Ma da più parti tuttavia si sollevano dubbi su queste affermazioni».

 

Ritornando alla presentazione dell’incontro sull’accordo Slow Food e Expo da registrare le significative parole del Sindaco Pisapia: “Expo non è una grande fiera, ma un grande momento di dialogo tra i popoli, essenziale per trovare nuove abitudini di consumo e uscire da una situazione attuale che non è più accettabile” e aggiunge: “ogni anno nel mondo si buttano via 222 milioni di tonnellate di cibo”.

 

Il progetto di Slow Food International  sarà presentato ufficialmente a Milano il 17 febbraio 2014 e, insieme a Terra Madre, in programma a Torino nell'ottobre 2014, e rappresenterà un'importante anticipazione del tema Nutrire la Terra, al centro dell’Esposizione Universale di Expo 2015.
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 Le dure critiche al sistema alimentare globale del presidente internazionale di Slow Food
 

Petrini aveva espresso molte perplessità sul sistema alimentare mondiale al  5th International Barilla Forum on Food and Nutrition (vedere su INformaCIBO) svoltosi a Milano. 
Riportiamo qui sotto le critiche al sistema alimentare globale del presidente internazionale di Slow Food, Carlo Petrini  così come le aveva riportate nei giorni scorsi  INformaCIBO:
 

“E' malmesso il nostro paese, -ha detto Petrini- se un’industria privata deve ideare un protocollo contro la fame e gli sprechi” e poi ha criticato l'intervento video del premier Letta che non ha, a suo parere, parlato di questo tema.
Per il fondatore di Slow Food, il cambiamento dall’alto non funziona: “Un protocollo non può bastare perchè gli unici artefici di una svolta nel sistema alimentare sono le ampie masse di persone nel pianeta, che devono partecipare attivamente e praticare nel quotidiano nuovi comportamenti. Come diceva Albert Camus, chiunque ha delle prospettive per il cambiamento non è credibile se non le applica a sé”.
Oggetto delle critiche di Petrini è il sistema alimentare globale, definito “criminale”, perchè responsabile della malnutrizione e della distruzione degli ecosistemi ambientali, e, più in generale, del modello economico che lo sostiene. “La legge del libero scambio è un disastro. Il Messico, dove è nato il mais, importa mais transgenico dagli Stati Uniti perché costa meno. E i contadini messicani sono ridotti alla fame”, spiega Petrini. Anche la necessità di aumentare costantemente la produzione è bersaglio delle sue critiche: “Non dobbiamo creare più cibo, perché il problema è l’accesso al consumo, la povertà. La produzione alimentare è cresciuta del 7% quest’anno, ma i morti di fame non diminuiscono. E intanto l’obesità cresce. Solo che quest’ultima ce l’andiamo a cercare noi, mentre la fame te la impongono altri”.
Ma la colpa più grande dell’attuale mercato alimentare è la distruzione delle piccole realtà locali. “Pier Paolo Pasolini diceva che l'Italia morirà quando morirà l'ultimo contadino, l'ultimo artigiano. Questo sistema sta distruggendo le piccole imprese agricole famigliari”, ha proseguito Petrini nel suo discorso molto applaudito. “Il cibo non può diventare una merce, una commodity. Il cibo è la nostra vita, la nostra essenza. C’è una sua sacralità tanto che nel meridione quando il pane cade per terrà lo si raccoglie baciandolo”.

“I consumatori -ha concluso– non devono più essere consumatori passivi ma trasformarsi in coproduttori coscienti di ciò che acquistano ed educati al cambiamento”. (QUI una nostra domanda a Carlin Petrini sui temi dell'EXPO

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Capo Redattore