Cosa c’è nel bicchiere del 2025: le tendenze di vini e spirits
di Simone Pazzano
Ultima Modifica: 14/01/2025
Prospettive stabili per molti prodotti e alcune tendenze che rafforzano dinamiche già osservate negli ultimi anni. Si presenta così il 2025 del settore dei vini e dei distillati, secondo l’analisi di Proposta Vini. Dal punto di vista privilegiato di una delle principali aziende italiane di distribuzione beverage, con un catalogo con oltre 3.500 referenze wine e 350 spirits, scopriamo i principali trend che caratterizzeranno i prossimi mesi, cercando di delinare un quadro chiaro di come il mercato sta evolvendo.
Vino: un mercato tra conferme e trasformazioni
Il mercato del vino nel 2024 ha mantenuto l’andamento dell’anno precedente, racconta Gianpaolo Girardi, fondatore dell’azienda di Pergine Valsugana (TN), con una crescita del fatturato stimata tra il 3% e il 4% per Proposta Vini. Le previsioni per il 2025 indicano una stabilità generale, con alcuni cambiamenti nei consumi.
Lo champagne ha registrato un calo significativo del 20%, soprattutto per le etichette di alta fascia, un trend che dovrebbe confermarsi anche nel nuovo anno. Al contrario, gli spumanti italiani mantengono vendite stabili e vedono una diffusione crescente come scelta durante tutto il pasto, oltre che nelle occasioni festive.
I vini bianchi continuano a riscuotere interesse, in particolare quelli che raccontano la tipicità dei territori di produzione. Per i rossi strutturati, invece, come i Supertuscan e gli Amaroni, si prevede un ulteriore calo, dovuto sia al costo elevato che al cambiamento delle abitudini dei consumatori, sempre più orientati verso vini meno impegnativi.
Non ci sono novità rilevanti per i rosati, la cui quota di mercato è ferma al 7%, mentre cresce l’attenzione verso i vini naturali, nonostante restino una nicchia. La sensibilità ambientale e l’interesse per le produzioni sostenibili rappresentano fattori determinanti per il loro sviluppo.
Spirits: espansione e sostenibilità
Il segmento degli spirits si distingue per una dinamica più vivace, secondo Antonio Beneforti, esperto selezionatore di Proposta Spirits, divisione di Proposta Vini dedicata al mondo dei distillati e dei liquori, che ha visto un incremento delle vendite del 40% nel 2024. Un successo alimentato dall’ingresso dei distillati in contesti come ristoranti ed enoteche, tradizionalmente dominati dal vino.
Il gin si conferma il distillato più richiesto in Italia, con una crescita costante a differenza di altri mercati europei, dove si registra una contrazione dopo anni di ascesa. Anche gli amari stanno vivendo un momento favorevole, grazie al loro utilizzo sempre più diffuso nella mixology e alla crescente popolarità di cocktail come l’amaro tonic.
Il whisky, distillato complesso e solitamente apprezzato da una fascia circoscritta di intenditori, sta guadagnando nuovi consumatori tra i giovani e le donne, una tendenza già evidente nel Regno Unito e in espansione anche in Italia. Il rum beneficia invece di una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori, che apprezzano la qualità e le specificità territoriali dei prodotti.
E per l’azienda trentina, il vermouth rappresenta una scommessa per il futuro, anche in ottica 2026, con una valorizzazione crescente del vitigno di base.
La sostenibilità, inoltre, si afferma come uno dei temi centrali per il settore. Sono sempre di più i produttori che hanno abbracciato un approccio “carbon free” e alcune aziende stanno adottando soluzioni innovative come il formato bag-in-box per ridurre l’impatto ambientale.
Uno scenario in evoluzione
Il 2025 si configura come un anno in cui il mercato del vino e degli spirits dovrà continuare a rispondere alle esigenze di consumatori più consapevoli e orientati verso qualità, autenticità e sostenibilità. Con una crescente attenzione al legame con il territorio e all’innovazione responsabile, produttori e distributori avranno l’opportunità di rafforzare la propria presenza in un panorama in continua trasformazione.
Condividi L'Articolo
L'Autore