Acquacoltura sostenibile: un’opportunità per i mari e le tavole italiane
di Simone Pazzano
Ultima Modifica: 09/12/2024
L’acquacoltura è sempre più uno dei pilastri della produzione alimentare mondiale. Con il 60% dei prodotti ittici globali provenienti da allevamenti e una crescita continua trainata dalla domanda alimentare, il settore si trova al centro di un dibattito cruciale: come bilanciare la sostenibilità ambientale e la necessità di garantire cibo sicuro e accessibile?
Una sfida in cui si inserisce l’Aquaculture Stewardship Council (ASC), organizzazione non governativa fondata nel 2010 dal WWF Paesi Bassi e IDH (Sustainable Trade Initiative), che definisce e promuove i più alti standard di sostenibilità per l’acquacoltura e che ora ha deciso di rafforzare il suo impegno in Italia, puntando a sensibilizzare consumatori, produttori e grande distribuzione sull’importanza di scegliere prodotti certificati.
Acquacoltura responsabile: un investimento per il futuro
L’acquacoltura non è solo una soluzione per soddisfare una domanda alimentare crescente, ma anche un’opportunità per ridurre la pressione sugli ecosistemi marini, sempre più minacciati dalla pesca eccessiva. Secondo ASC, allevamenti ben gestiti non solo garantiscono cibo di qualità, ma contribuiscono a preservare la biodiversità, a proteggere preziosi ecosistemi e a migliorare le condizioni economiche delle comunità costiere.
L’acquacoltura, oltre a produrre quasi il 60% dei prodotti ittici consumati a livello globale, dà lavoro direttamente a oltre 22 milioni di persone, più 80 milioni di persone nel processo di lavorazione, offrendo benefici socio-economici a decine di migliaia di comunità.
Con una popolazione che, secondo le stime, raggiungerà i 10 miliardi di persone entro il 2050 e con la pesca al limite della capacità, l’importanza dell’acquacoltura continuerà a crescere. Tuttavia, bisogna fare attenzione a limitare gli impatti negativi dell’industria.
“La certificazione ASC costituisce il principale schema di riferimento per l’acquacoltura responsabile a livello internazionale,” afferma Desirée Pesci, Market Development Manager per l’Italia di ASC. “Perché ha gli standard più solidi, con requisiti basati su dati scientifici e misurabili da soddisfare. Standard che attestano la serietà e l’effettiva sostenibilità dell’intera filiera: metodi di allevamento, mangimi utilizzati, caratteristiche dell’allevamento stesso in rapporto alle risorse umane coinvolte e all’ambiente”. Attualmente i prodotti ittici con il marchio ASC sono già disponibili per i consumatori in più di 100 paesi.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche gli allevatori italiani che hanno ottenuto il marchio ASC. In Waterhouse Spa, tra i primi in Italia a ottenere la certificazione per le sue spigole, orate e ombrine, sottolineano come il rispetto per l’ambiente sia centrale: “Preservare l’ecosistema marino e minimizzare l’impatto delle attività produttive è imprescindibile,” afferma Loredana Guariniello, responsabile Qualità dell’azienda. “La certificazione ASC ci permette di coniugare efficienza produttiva e responsabilità ambientale”. Mentre in casa Nieddittas, leader sardo nella molluschicoltura, si racconta il valore del percorso intrapreso: “Quello dell’ottenimento della certificazione per i nostri vivai nel Golfo di Oristano è stato un grande traguardo,” spiega Cristiana Mura, responsabile Qualità e Sicurezza Alimentare. “Abbiamo superato sfide pionieristiche e oggi siamo orgogliosi di comunicare ai nostri clienti il significato di un riconoscimento così importante”.
Un marchio che garantisce fiducia e trasparenza
La forza del marchio ASC risiede dunque nella trasparenza e nella capacità di coinvolgere ogni anello della filiera produttiva. Un prodotto ittico può ottenere il logo verde solo dopo rigorosi audit condotti da enti indipendenti. Anche perché la certificazione non rappresenta solo aspetti di qualità e tracciabilità, ma anche l’impegno a preservare l’ambiente marino e a garantire condizioni di lavoro dignitose.
In Italia, il marchio ASC è già presente nei supermercati grazie a collaborazioni con importanti catene della grande distribuzione come Lidl, Conad, Carrefour, Ikea, Eurospin, Aldi e Pam oltre che su prodotti di brand come Findus, Frosta, Mowi e Bofrost.
Un’indagine per conoscere i consumatori
Per comprendere meglio le preferenze e le aspettative dei consumatori, ASC ha commissionato una ricerca indipendente a The Conversation Studio, coinvolgendo oltre 15.000 persone in 14 paesi, di cui un migliaio in Italia. I risultati offrono uno spaccato interessante sui comportamenti d’acquisto e sull’importanza della sostenibilità nella scelta dei prodotti ittici.
- l’87% dei consumatori intervistati riconosce che includere il pesce e i frutti di mare nella spesa quotidiana è “abbastanza importante” o “molto importante”.
- i motivi principali per cui i consumatori acquistano prodotti ittici sono il piacere di mangiarli, il gusto e i benefici per la salute.
- l’83% dei consumatori è in qualche misura motivato a scegliere prodotti ittici con un marchio di sostenibilità. Le considerazioni più importanti riguardano la sicurezza e la salute del prodotto per loro e per le loro famiglie.
- la sostenibilità come considerazione negli acquisti di prodotti ittici è più alta nell’Europa nord-occidentale, seguita dall’Europa meridionale e dal Nord America, mentre l’Asia è in fondo alla lista. L’Italia ha la più alta percentuale di consumatori che scelgono prodotti sostenibili quando c’è la possibilità di scegliere (82%).
- l’indagine mostra che il 67% delle persone è interessato ad acquistare prodotti più sostenibili, ma solo il 2% pensa spontaneamente alla sostenibilità quando acquista pesce o frutti di mare al supermercato.
- ASC è il marchio di pesce d’allevamento più riconosciuta in tutti i Paesi presi in esame, con un punteggio significativamente più alto rispetto ad altri marchi di certificazione. È anche il marchio più affidabile per i prodotti ittici di allevamento, con percentuali di fiducia che vanno da circa il 70% in Spagna e Italia a circa il 60% nella maggior parte degli altri Paesi.
Il 48% degli italiani intervistati sostiene che quando acquista pesce, cerca e chiede specificamente pesce di provenienza sostenibile.
Questi dati sottolineano come il mercato abbia un grande potenziale di crescita, ma anche l’importanza di comunicare in modo chiaro i valori della sostenibilità al consumatore. “È evidente che i consumatori hanno bisogno di uno stimolo al supermercato,” si legge nel report di ASC, “e il nostro impegno è quello di fornire loro strumenti semplici e diretti per scegliere in modo consapevole”.
Educare e ispirare: la missione di ASC
Con il rafforzamento della sua presenza in Italia, ASC non punta solo a certificare nuovi allevamenti, ma anche a educare il pubblico. “Insieme ai nostri partner, faremo informazione a tutti i livelli, incoraggiando i consumatori a cercare il nostro marchio nei supermercati e a scegliere prodotti che rispettano l’ambiente”, conclude Desirée Pesci.
L’acquacoltura sostenibile, quindi, non è solo un modello produttivo, ma un percorso culturale che invita tutti noi a ripensare il nostro rapporto con il cibo e con il mare. Scegliere prodotti certificati significa sempre di più fare la differenza, una scelta alla volta, per un futuro più sano e responsabile.
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