Uova: diminuiscono gli allevamenti in gabbia in tutto il mondo
di Oriana Davini
Ultima Modifica: 03/10/2024
Diminuiscono in tutto il mondo gli allevamenti in gabbia di galline ovaiole e aumentano quelli cage-free: la buona notizia arriva dall’analisi dei dati relativi al 2022 forniti dalla Commissione Europea, dalla Commissione internazionale delle uova, dalla Fao e dall’Instituto Latinoamericano del Huevo.
Scopri come leggere il codice delle uova
La produzione di uova nel mondo
In tutto il mondo sono quasi 5 miliardi le galline allevate per la produzione di uova. Di queste, oltre il 77% vive rinchiusa in gabbia e solo l’8,1% passa l’esistenza in sistemi di allevamento senza gabbie.
Guardando ai numeri europei, si tratta di 347 milioni di galline ovaiole, il 56% delle quali è tenuta in gabbie grandi come un foglio A4, dove molti movimenti essenziali sono quasi impossibili. In Italia va leggermente meglio: sono 17 milioni le galline ovaiole allevate in gabbia, circa il 40% del totale.
Dall’analisi dei dati, emerge come i sistemi senza gabbie, quindi voliera, allevamento a terra e allevamento all’aperto, sono in aumento a livello globale. Viceversa, i sistemi di allevamento in gabbia si sono ridotti del 7% dal 2020.
Uova, istruzioni per l’uso: il decalogo per riconoscerle, conservarle e cucinarle
Uova e benessere animale
Secondo l’ultimo Eurobarometro della Commissione Europea, il 94% dei cittadini europei (in Italia la percentuale è del 93%) ritiene che gli animali abbiano bisogno di un ambiente adatto alle loro esigenze fondamentali. E chiede che il benessere degli animali allevati a scopo alimentare sia maggiore.
Nel 2021, la Commissione Europea si è impegnata pubblicamente a porre fine alle gabbie nell’ambito della legislazione sul benessere degli animali che sarebbe dovuta essere pubblicata entro la fine del 2023. L’obiettivo è arrivare, entro il 2027, al divieto totale del loro impiego all’interno dell’UE, in risposta all’iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) End The Cage Act, che ha raccolto 1,4 milioni di firme in tutta l’Unione Europea (è la terza ICE con il più alto numero di firme raccolte in assoluto e la prima di successo in materia di benessere degli animali allevati).
Le stime globali, spiega Matteo Cupi, vicepresidente di Animal Equity Europa, “ci dicono che la transizione cage-free non solo è possibile ma sta già avvenendo. Questo significa migliori condizioni di vita per le galline e una presa di consapevolezza importante da parte delle persone, ovvero che gli animali non sono merci né possono essere sfruttati in modo crudele”.
Condividi L'Articolo
L'Autore