Latte: 10 curiosità da scoprire per smascherare i falsi miti

10 curiosità da scoprire sul latte e smascherare i falsi miti

di Oriana Davini

Ultima Modifica: 21/06/2024

Le linee guida italiane per un sana alimentazione suggeriscono di consumare ogni giorno tre porzioni di latte o yogurt.

Il latte è un alimento completo ricco di nutrienti benefici per l’organismo. Da millenni fa parte della nostra dieta ed è alla base di numerosi altri prodotti tipici della tradizione gastronomica di molti paesi: i formaggi innanzitutto, dei quali l’Italia è una grande produttrice (molti sono naturalmente privi di lattosio, come il gorgonzola), lo yogurt, la panna, il burro, il gelato, i dolci e le salse.

Eppure, ciclicamente viene demonizzato, diventando il nemico pubblico numero uno, spesso con informazioni del tutto false.

Scopriamo insieme perché fa bene e qualche curiosità sulla sua storia.

Conosci il kefir di latte?

Decalogo per il corretto consumo di latte e yogurt

latte

Come riporta il sito del Ministero della Salute, ogni giorno dovremmo mangiare tre porzioni tra latte e yogurt (una porzione corrisponde a 125 g o un vasetto di yogurt), perché alimenti ricchi di calcio, vitamina A, vitamine del gruppo B, fosforo, magnesio, zinco e selenio.

Non solo: secondo lo speciale latte di Regione Lombardia, dovremmo consumarlo a ogni età, anche dopo il periodo di crescita.

Curiosi di saperne di più? Ecco tutto quel che c’è da sapere sul latte in 10 punti:

  1. La denominazione del prodotto latte si riferisce solo a quello di vacca, cioè vaccino, e la panna è solo quella ottenuta dal latte.
  2. Tutte le denominazioni dei prodotti lattiero-caseari (come latte, formaggio, yogurt, kefir, burro, crema di latte o panna) sono protette dalla normativa comunitaria. Quindi in tutta Europa è vietato utilizzare in etichetta denominazioni come latte di soia o panna vegetale.
  3. La parola latte (lac-lactis o glactis in latino e gala-galactos in greco) si collega all’antica radice glu, gla, gal, gar che indica il deglutire del neonato durante l’allattamento.
  4. Il latte andrebbe bevuto a ogni età, e non solo durante il periodo della crescita, perché fornisce in modo facilmente assimilabile le proteine e le vitamine necessarie per molti processi fondamentali dell’organismo.
  5. La qualità del latte è determinata dal tipo di alimentazione delle mucche, dalla quantità di grasso presente nel latte, dal livello di igiene delle stalle e degli stabilimenti di imbottigliamento, dal rispetto della catena del freddo durante le fasi di lavorazione e di trasporto.
  6. Non è necessario né raccomandabile far bollire il latte fresco pastorizzato prima di consumarlo: se correttamente conservato è sicuro e pronto da bere. Al contrario il latte crudo va sempre fatto bollire, posto rapidamente in frigorifero e consumato entro tre giorni per limitare il rischio di gravi tossinfezioni.
  7. Il latte è un’alternativa efficace agli sport drink perché fornisce acqua, proteine, zuccheri, vitamine ed elettroliti che favoriscono il recupero dopo l’attività fisica, migliorano il tono muscolare e aiutano a ridurre il grasso.
  8. Il latte è un alimento a bassa densità energetica e con elevata densità nutrizionale perché fornisce un elevato numero di nutrienti e poche calorie, a differenza di altri tipi di spuntini che generalmente hanno alta densità energetica e bassa densità nutrizionale.
  9. Conoscere la zona di origine del latte è un’informazione utile al consumatore: permette di capire il percorso fatto prima di arrivare nei frigoriferi dei negozi.
  10. L’abitudine di bere un bicchiere di latte caldo prima di dormire aiuta a riposare meglio. Una ricerca recente riferisce che una bevanda calda, che rievochi il senso di sicurezza, nutrimento e ricordo dell’infanzia, può predisporre in maniera ideale a prendere sonno.

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Latte vaccino e non solo

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Se la maggior parte di noi quando parla di latte si riferisce a quello vaccino, occorre tenere presente che in realtà esistono anche latti provenienti da altri animali. Per esempio il latte di capra, dal quale si ricavano ottimi formaggi.

La Cooperativa Assegnatari Associati Arborea, specializzata nella raccolta e trasformazione di latte vaccino e caprino (presente sul mercato con il brand Girau), ha stilato una sorta di carta d’identità del latte tra origini, nuovi trend e consigli.

I benefici del latte vaccino

Il latte vaccino è un alimento ricco di sostante benefiche per il nostro organismo. Ha infatti un elevato apporto di calcio in forma facilmente assorbibile e utilizzabile oltre che di proteine di elevata qualità, vitamine (in particolare B2, B12 e A) e altri minerali quali il fosforo, ai quali si accompagnano gli zuccheri (soprattutto lattosio) e i grassi.

Tipologie di latte

Nell’alimentazione umana possono entrare diversi tipi di latte oltre a quello vaccino. Il latte di bufala, per esempio, dal quale si ricava la mozzarella di bufala campana dop. E poi il latte di capra, di pecora e di cammella, alla base dell’alimentazione delle tribù nomadi del deserto ed essenziale per la sopravvivenza durante lunghi spostamenti.

Il latte di capra è oggi conosciuto e apprezzato per le elevate proprietà nutritive, per la digeribilità e per la presenza di acidi grassi a catena corta, che inibiscono il consumo del colesterolo. In Italia, dicono i dati dell’Istat, nel 2023 la Sardegna è la regione con il primato per la produzione di latte caprino (57,9%). Non è un caso, infatti, che tra i prodotti tipici sardi vi sia proprio il pecorino!

La conservazione del latte

Gli ovini e le capre furono i primi animali addomesticati dall’uomo per essere allevati, preceduti solo dal cane. Quella dell’allevamento è una pratica nata 10mila anni fa in Mesopotamia, l’attuale territorio tra Iraq, Iran e Siria, per poi diffondersi in tutto il bacino del Mediterraneo.

In assenza di possibilità di refrigerazione e con un clima caldo, il latte veniva frequentemente conservato e consumato sotto forma di yogurt e formaggio. Da questo punto di vista, il latte di pecora risultava particolarmente vantaggioso perché era più ricco di materia secca (proteine, minerali e grassi) rispetto ad altri latti e quindi più adatto alla trasformazione in formaggio.

Nel tempo, i metodi di conservazione del latte si sono affinati: oggi è molto diffuso il latte UHT, ovvero a lunga conservazione, perché può durare fino a tre mesi mantenendo inalterate le caratteristiche nutrizionali.

Due ricette da provare

Di seguito due ricette proposte dalla Cooperativa Assegnatari Associati Arborea: una salata, tipica della Sardegna, e una dolce.

Pani indorau

pani-indorau-ricetta

Il pani indorau è una ricetta semplicissima per recuperare il pane raffermo e ha il profumo della Sardegna. Per realizzarlo basta sbattere delle uova in una ciotola e salarle: contemporaneamente versare del latte in un’altra ciotola e bagnarvi il pane raffermo a fette, imbevendole da entrambi i lati, per poi fare lo stesso passaggio nell’uovo. A questo punto, basterà farle saltare nell’olio d’oliva caldo, finché non saranno dorate, o appunto, indorau. Una versione dolce e altrettanto facile prevede di sostituire il sale con lo zucchero.

Milkshake con latte di capra

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Una merenda o anche una colazione fresca, divertente e veloce da preparare con un frullatore e gli ingredienti preferiti a portata di mano.  Questa ricetta con il latte di capra può assumere connotati ancora più healthy. Per iniziare, versare il latte nel bicchiere del frullatore con qualche cubetto di ghiaccio e del gelato, quindi frullare finché il composto non sarà soffice.

A questo punto, si può personalizzare il milkshake con gli ingredienti più amati; il gusto persistente del latte di capra, ad esempio, è l’ideale per bilanciare elementi dolci, come il miele o il caramello. Una volta aggiunti, frullare di nuovo e versare nel bicchiere, completando con il topping.

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L'Autore

giornalista

Giornalista specializzata in turismo e itinerari enogastronomici