Il Padiglione “Federalimentare for Expo 2015” a cura di Cibus Parma
di Informacibo
Ultima Modifica: 16/04/2014
Milano 16 aprile 2014. Cibus e Fiere di Parma organizzeranno il padiglione di Federalimentare all'Expo 2015: questa la notizia più importante uscita dalla confrenza stampa tenuta stamane a Milano dai vertici di Federalimentare e Fiere di Parma.
Un impegno economico rilevante per la più importante vetrina del made in Italy alimentare e un riconoscimento del ruolo e delle competenze che il management delle Fiere di Parma si è conquistato in tutti questi anni organizzando Cibus, il più importante Salone internazionale dell'Alimentazione che si tiene in Italia.
Cibus preparerà per Expo 2015 due padiglioni, per 2.600 metri quadrati per raccontare l’agroindustria made in Italy ai visitatori di Expo 2015.
Con questo progetto, Federalimentare, la Federazione dell’industria alimentare italiana, e Fiere di Parma, hanno messo in piedi uno dei principali canali di comunicazione per la divulgazione e valorizzazione dell’immagine dell’industria alimentare all’Expo Milano 2015.
Federalimentare 4EXPO vivrà in 2 padiglioni polifunzionali di circa 1.300 mq ciascuno, sviluppati su 3 piani e collegati tra loro da una passarella di 8 metri di larghezza. Coinvolgerà circa 500 tra aziende, consorzi e organismi istituzionali del made in Italy alimentare e ospiterà nei suoi spazi istituzionali fino a 200 eventi nei 6 mesi della manifestazione.
I padiglioni avranno un design interno e esterno armonizzato con quello del Padiglione Italia, di cui saranno lo “specchio industriale”, e si troveranno in una posizione strategica (NE 10 e NE 11), nella “testa” del “pesce” e in prossimità dell’ingresso Est, dal quale passerà il 40% del pubblico ma la maggior parte degli operatori “professionali” che visiteranno Expo 2015.
Il progetto, che non prevede attività commerciali e di vendita, sarà un percorso interattivo per comprendere il valore delle filiere alimentari attraverso la galassia dei prodotti e delle aziende che hanno scritto la storia dell’Italia alimentare.
Saranno 9 i percorsi tematici di edutainment dedicati ai settori chiave dell’industria alimentare (latte, formaggi e derivati; conserve vegetali; condimenti; sfarinati, pasta e pizza; carni; ittico; bevande; dolci; spezie e coloniali). 9 viaggi esperienziali realizzati con scenografie “immersive” e proiezioni 3D, che le aziende renderanno concreti e tangibili grazie alle postazioni interattive (fino a 500) che sveleranno ai visitatori il loro patrimonio storico e culturale.
Oltre all’area edutainment, Federalimentare 4EXPO sarà anche il fulcro di eventi e relazioni istituzionali per il settore: le 2 terrazze – caratteristica unica nell’architettura dei Padiglioni di Expo 2015 – e la grande sala eventi polifunzionale da 1.500 posti, situata al piano terra del padiglione NE 10. Spazi che, in 6 mesi, ospiteranno circa 200 tra iniziative di promozione e comunicazione organizzate dalle aziende aderenti a Federalimentare e i principali appuntamenti del settore (assemblee delle associazioni di categoria, convention aziendali convention aziendali dell’industria alimentare, ecc.).
Secondo Filippo Ferrua Magliani, Presidente di Federalimentare, “L’agroindustria italiana riflette la ricchezza dei territori, dei prodotti e degli imprenditori che l’hanno creata e sviluppata. Processi e prodotti artigiani sono diventati industriali e hanno guidato lo sviluppo di un importante settore anch’esso leader nel mondo. Una ricchezza creativa e relazionale, che nasce da vicende industriali centenarie e vive nelle nuove generazioni di imprenditori e manager che alimentano lo sviluppo dell’Italian food nel mondo. Non esisterebbe made in Italy se alle spalle dei prodotti non ci fossero imprese che fanno della qualità una vera e propria ‘ossessione’: delle materie prime, dei processi, del confezionamento, dei prodotti. E attraverso questo progetto abbiamo la possibilità di raccontarlo”.
“Oggi possiamo finalmente svelare i dettagli di questo progetto non commerciale di valorizzazione per l’industria alimentare – dichiara Paolo Zanetti, Vice Presidente di Federalimentare con delega Expo. Siamo contenti che Expo 2015 SpA si sia reso conto della validità di un progetto che abbiamo concepito e sviluppato assieme a Fiere di Parma fin dal 2010, con l’intento di valorizzare la storia, la cultura e la filiera dell’agroindustria italiana, secondo settore del manifatturiero italiano e ambasciatore del made in Italy, con un export di 26,2 miliardi di euro. Con questo padiglione educativo, che ha avuto anche l’apprezzamento del MIPAAF, verranno dati spazio e visibilità a chi produce il cibo che finisce ogni giorno sulle nostre tavole e su quelle di tutto il mondo, in un percorso coerente con i temi di una manifestazione che ha messo al centro del dibattito l’alimentazione e la nutrizione”.
Aggiunge Antonio Cellie, Ad di Fiere di Parma, partner operativo di Federalimentare: “La crescente fiducia nei confronti di Fiere di Parma da parte della business community dipende anche dall’approccio, scelto insieme a Federalimentare 12 mesi fa, rispetto alla grande opportunità di Expo. Secondo noi questo importante appuntamento deve essere anche un’occasione concreta di business per molte imprese italiane e quindi abbiamo immaginato e realizzato un modello di partecipazione per le aziende che sia rivolto anche ai professionisti della distribuzione e della ristorazione di tutto il mondo che si recheranno all’Esposizione Universale. Durante i sei mesi di Expo molti operatori chiave per il futuro del nostro agroalimentare verranno in Italia: all’interno dei padiglione Federalimentare 4EXPO la nostra industria alimentare potrà incontrarli per spiegare loro perché il nostro panorama produttivo è così meravigliosamente diversificato e perché, grazie a un tessuto di imprese e territori unico al mondo, i nostri prodotti sono ineguagliati per qualità e sicurezza”.
Federalimentare 4EXPO potrà contare anche sul fondamentale contributo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che realizzerà un’analisi scientifica multidisciplinare per fotografare il sistema alimentare italiano e il suo ruolo nel panorama economico italiano.
Così Lorenzo Ornaghi, Presidente dell'Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore: “I marchi del sistema alimentare italiano disegnano la fisionomia di una vera e propria élite creativa, generatrice di ricchezza sociale, economica e anche culturale. Particolare attenzione verrà dedicata alla costante cura che tali realtà hanno per la qualità dei prodotti, per la loro gestione, per le iniziative che promuovono e sponsorizzano sul territorio e che le rendono punti di riferimento affidabili per le comunità locali.
Questo studio economico-aziendale, politologico e sociale vuole scoprire ragioni e condizioni che hanno favorito la nascita e il consolidamento di queste aziende, spesso basate su un’architettura familiare. E sottolinea la necessità di un pieno riconoscimento e di una legittimazione della leadership del settore alimentare all’interno del più ampio sistema economico-sociale italiano”.
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A distanza sul sito del Sole 24 Ore Enrico Pazzali, ad di Fiera Milano, interviene oggi con una intervista a Emanuele Scarci sulle differenze tra il Padiglione Food di Expo, Tuttofood e quello di Federalimentare e Cibus
Tra Expo e Tuttofood una giornata con scambio di visitatori
di Emanuele Scarci sul sito del Sole 24 Ore
Nel giorno della presentazione del padiglione dell'agroalimentare di Federalimentare e Cibus, Enrico Pazzali, ad di Fiera Milano, interviene sulle differenze tra il Padiglione food di Expo e Tuttofood, la manifestazione milanese che si terrà nel maggio del 2015.
D: A Expo, Fiera Milano organizzerà i nove cluster dei cibi, Federalimentare e Cibus il padiglione dell’agroalimentare e Veronafiere il padiglione del vino: vi soddisfa questa ripartizione?
R: Non c’è alcuna ripartizione: dobbiamo tutti lavorare con un’unità d’intenti per fare di Expo una grande opportunità per l’Italia. Poi Expo non è una fiera, e quindi quello che faranno Federalimentare e Verona sarà una cosa legata alla formazione e all’intrattenimento: si deve cioè mostrare, da una parte, la cultura del cibo e, dall’altra, quella del vino. Expo è un evento business to consumer.
D: Il 20% degli spazi può essere di tipo commerciale.
R: Vero, possono fare un po’ di attività commerciale ma verso il consumer. Noi invece siamo orientati decisamente verso il Btb e non è escluso che, in accordo con le aziende e con Expo, ci possa essere una giornata di Tuttofood una fluidificazione dei visitatori sicuramente dai nostri padiglioni verso Expo e, probabilmente, anche da Expo verso Tuttofood per rappresentare un evento business to consumer.
D: Si spieghi meglio sulla giornata Expo-Tuttofood.
R: Intendo una giornata molto spettacolare e con una presentazione di prodotti e brand su 175mila mq. e con oltre 2mila aziende con i migliori prodotti del made in Italy. Come vede sono due attività completamente diverse: Tuttofood ha un’attività BtB, gli altri organizzatori di tipo culturale.
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