Bastoncini di pesce: 8 cose da sapere su un prodotto iconico

Bastoncini di pesce surgelati: 8 cose da sapere su un prodotto iconico

di Oriana Davini

Ultima Modifica: 07/03/2024

Amatissimi dai bambini così come dagli adulti, i bastoncini di pesce sono prodotto iconico in cucina. E complice la pubblicità con il celebre Capitan Findus, volto senza tempo tra i più riconoscibili della storia della pubblicità, sono capaci di agganciare generazioni diverse, dai giovanissimi della GenZ ai Millennials, fino alle famiglie con bambini, adolescenti inclusi.

Nel 2023, Findus ha prodotto 7mila tonnellate di bastoncini di merluzzo, ovvero 280 milioni di pezzi solo per il mercato italiano: una quantità pari a 63 campi da calcio!

Così diffusi e così apprezzati, i bastoncini Findus hanno però ancora qualche curiosità poco nota al grande pubblico.

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8 curiosità sui bastoncini di pesce

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1. Bastoncini in tutte le lingue del mondo

In Italia si chiamano bastoncini di merluzzo Findus e all’estero? In Francia sono chiamati Les Bâtonnets, in Germania i Fischstäbchen, in Olanda i Vissticks e in Finlandia i Fiskpinnar.

In Inghilterra, patria dei bastoncini di pesce e del fish&chips, si chiamano Fish Fingers, ovvero dita di pesce. In Portogallo diventano Dourandihos, cioè i doratini, mentre in Spagna sono conosciuti come Palitos de pescado.

2. Storia dei bastoncini di pesce

I bastoncini di pesce hanno una storia che inizia nel 1900, quando per la prima volta apparve il termine fish stick (bastoncino di pesce, appunto): lo pubblicò la rivista scientifica americana Parents, per elogiare questo nuovo prodotto appena uscito sul mercato.

La vera rivoluzione avviene però mezzo secolo dopo: nel 1955 Birds Eye Ltd, sotto l’egida di Unilever, considerato il fondatore dell’industria alimentare surgelata, introdusse sul mercato britannico i filetti di merluzzo panati pronti per la cottura e conservabili nel congelatore di casa. Dopo aver sperimentato due prototipi, uno con le aringhe e l’altro con il merluzzo, la preferenza ricadde su questi ultimi perché caratterizzati da un gusto più delicato.

Il successo fu immediato: solo nel primo anno furono vendute 600 tonnellate al prezzo di 1,80 sterline. Pochi mesi più tardi, nel 1956, iniziò la produzione dei bastoncini nello stabilimento inglese di Grimsby, per lanciarli in Inghilterra con il nome che hanno tuttora, fish fingers.

3. In Italia arrivano nel 1967 e sono prodotti in Lazio

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In Italia i bastoncini di merluzzo arrivano nel 1967 e sono prodotti nello stabilimento Findus di Cisterna di Latina, in Lazio, attivo fin dal 1964.

Con 20 linee di produzione, ancora oggi lavora i filetti di merluzzo provenienti da pesca sostenibile certificata MSC (Marine Stewardship Council), la più importante organizzazione al mondo in tema di pesca sostenibile. Il suo marchio blu è presente sulle confezioni di bastoncini Findus e indica che si tratta di prodotti derivanti da pesca certificata in modo indipendente, su base scientifica e seguendo rigorosi standard per la sostenibilità ambientale.

4. Quanto misurano e come si lavorano

Vi siete mai chiesti quali sono le misure esatte dei bastoncini? Sono lunghi circa 9 cm e larghi 2,6 cm, con uno spessore di 1,5 cm e un peso di 25g. Ogni anno, nello stabilimento di Cisterna di Latina, vengono prodotte circa 7mila tonnellate, pari a 280 milioni di pezzi destinati al mercato nazionale. Se allineati potrebbero fare il giro della luna due volte!

Sono realizzati con il 100% di filetti di merluzzo sfilettato ancora a bordo e surgelato entro tre ore dalla pesca, per preservare intatte tutte le proprietà nutrizionali. Grazie al processo di surgelazione che porta gli alimenti a temperature bassissime (mai superiori ai -18 °C, ma con picchi fino a -80 °C), le caratteristiche nutrizionali del pesce fresco vengono mantenute intatte. 

5. Dalla regina Elisabetta al Guinness dei primati

Da semplice piatto a fenomeno culturale, i bastoncini di merluzzo hanno conquistato un posto speciale nei cuori e nei piatti di molte persone.  Nel 2009, lo chef Michael Gorich in Germania realizza il più grande bastoncino di pesce, inserito nei Guiness World Record per i suoi 136 kg, i 2 m di lunghezza, i 50 cm di larghezza e i 14,5 cm di altezza.

E nel 2016, come riporta il Telegraph, in onore del novantesimo compleanno della regina Elisabetta, la Birds Eye le regalò un sandwich del valore di 257 dollari, impreziosito da asparagi lessi, maionese allo zafferano, fiori commestibili, caviale e i famosi bastoncini di pesce in foglia d’oro. 

6. Capitan Findus, simbolo senza tempo

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La storia dei bastoncini di pesce va di pari passo con quella di Capitan Findus, personaggio creato dal pubblicitario australiano Dave Broad, che pensò a un marinaio supereroe comico, con un forte accento della Cornovaglia.

Il Capitano debuttò sullo schermo nel 1967 in Inghilterra, con barba e capelli bianchi e un’uniforme blu scuro simile a quella di un ufficiale della marina: era uno spot dei Fish Sticks prodotti dalla Birds Eye e veniva chiamato Captain Birds Eye, ancora oggi in uso.

Da allora, Capitan Findus ha solcato i mari in diversi spot pubblicitari. Dopo essere stato interpretato da John Hewer fino al 1998, il ruolo è passato a un Capitano più giovane e moderno, per poi tornare a una figura più tradizionale nel 2002. Dal 2018, Capitan Findus in tutti i paesi del gruppo Nomad Foods è interpretato da un attore italiano, Riccardo Acerbi.

Il personaggio ha conquistato il Vecchio Continente con nomi diversi a seconda del paese, come Captain Birds Eye nel Regno Unito, Käpt’n Iglo in Germania e Capitain Iglo in Francia. Capita Findus è stato definito il “marinaio più famoso del mondo” dopo James Cook e nel 2017 è stata eretta una statua dorata in suo onore nel porto di Greenwich per celebrare i cinquant’anni di Captain Birds Eye.

7. Sostenibilità

Capitan Findus negli anni è diventato il portavoce dei progetti di sostenibilità della gamma di pesce Findus.

Nel 2003 è stato al centro di una campagna per promuovere il consumo di pesce nella dieta dei bambini e l’importanza di una dieta sana e equilibrata per la crescita delle generazioni future. Negli anni successivi, è stato protagonista del progetto “Crescere sportivamente”, sviluppato in collaborazione con il Museo dei Bambini di Roma. Dal 2014, sostiene l’ecosostenibilità delle varie gamme di prodotti del gruppo, che ha raggiunto l’apice con il manifesto “Fish for Good”, un programma che riflette l’impegno dell’azienda nel proteggere e preservare il presente e il futuro degli oceani attraverso tre pilastri chiave: garantire una pesca responsabile e trasparente, prendersi attivamente cura degli oceani e avere a cuore l’ambiente.

8. Paese che vai…ricetta che trovi

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Oggi i bastoncini sono prodotti in Italia e in Germania per essere distribuiti anche in altri paesi europei, come Francia, Paesi Bassi, Paesi Nordici, Austria e Inghilterra.

In Italia i bastoncini sono disponibili in diverse varianti, tra cui merluzzo e salmone senza glutine, mentre in altri paesi il pesce utilizzato varia. Ci sono poi orari diversi di consumo: nella patria del te delle cinque, l’Inghilterra, i fish fingers vengono addirittura serviti anche durante l’ora del te, reinterpretati in modo moderno o addirittura accompagnati dalle classiche baked potatoes.

In Francia puoi trovare i Bâtonnets de Colin d’Alaska saveur Citron, con la panatura al succo di limone. Nel 2022, in Germania, da un’idea scherzosa sul web per festeggiare il Pesce d’Aprile, è stata lanciata sul mercato una pizza con bastoncini di pesce. 

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L'Autore

giornalista

Giornalista specializzata in turismo e itinerari enogastronomici