Rifugio di Mare: la foresteria con ristorante in una ex caserma a Punta Giglio, in Sardegna
Gestita da una cooperativa concessionaria di un bene pubblico, è in un museo naturale a cielo aperto e punta su turismo lento
di Oriana Davini
Ultima Modifica: 05/10/2023
“Eravamo tre amici al bar”: non è una canzone di Lucio Dalla, quelli erano in quattro, ma l’inizio della storia di Rifugio di Mare, foresteria e ristorante a Punta Giglio, in Sardegna, a due passi da Alghero.
Di posti dove si mangia bene la Sardegna è piena ma di luoghi con una storia così particolare come questa ce ne sono pochi, forse ancora meno: perché Rifugio di Mare è una cooperativa concessionaria di un bene pubblico, che tale rimane. Non un hotel di lusso, non un ristorante stellato o un eco-resort (che nulla hanno di male, intendiamoci), ma un modo un po’ diverso di fare accoglienza e ristoro.
Punta Giglio
Punta Giglio si trova all’interno dell’area marina naturale protetta di Capo Caccia – Isola Piana, tra Porto Conte e Alghero. Si tratta di una zona particolarmente bella dal punto di vista del paesaggio ma ha anche un’altra caratteristica: era una base antiaerea usata dall’esercito durante la seconda guerra mondiale e conserva alcune ex caserme, casematte e depositi che fanno parte del patrimonio storico dell’isola.
Infatti, oggi ospita il M.A.P.S. Museo Ambientale di Punta Giglio Sardegna, un museo a cielo aperto nella ex batteria costiera SR 413 di Punta Giglio, un avamposto militare che durante la guerra ospitava 72 uomini.
Cosa c’entra Rifugio di Mare?
L’ex caserma SR 413
C’entra eccome. Attraverso il bando pubblico Cammini e Percorsi, l’Agenzia del Demanio ha messo a bando numerosi edifici abbandonati, tra i quali l’ex caserma SR 143, all’interno del Parco Regionale Naturale di Porto Conte.
In pratica, in cambio del ripristino dei luoghi lo stato concede una concessione e la possibilità di svolgere un’attività turistica legata al turismo lento e sportivo. Il tutto nel rispetto della natura di questi luoghi speciali, che vanno tutelati.
“Per noi è andata così – racconta Doris Zaccaria, una delle socie di Rifugio di Mare -: io e Matteo eravamo già una coppia e frequentando una piccola enoteca toscana a Milano abbiamo conosciuto Salvatore. Anche altri soci iniziali della cooperativa erano amici incontrati davvero al bar o tramite conoscenze in comune”.
Nascita di Rifugio di Mare
Oggi Rifugio di Mare è gestita da sette soci, provenienti da esperienze lavorative e luoghi d’origine diversi. “Ci unisce la passione per l’attività all’aria aperta, il mare e la vela, la ricerca di spazi a contatto con la natura: avevamo voglia di cambiare vita e di non limitare il legame con la natura a pochi giorni di ferie l’anno, quindi nel 2017 ci siamo interessati al bando”.
Partono i sopralluoghi alla ricerca del luogo perfetto e Punta Giglio ci mette pochi istanti a far loro capire di essere quello giusto. “Abbiamo fondato la cooperativa Il Quinto Elemento, che è quello umano, in costante relazione con i quattro elementi naturali: il nostro sogno era una rispettosa sinergia fra persone e ambiente”.
Dopo aver vinto il bando, inizia la parte più faticosa: reperire le risorse economiche, “che abbiamo trovato grazie a Banca Etica”, trovare i sostenitori, “una rete di amici che ci ha permesso, con generosità, di reperire tramite crowdfunding la cifra necessaria come garanzia al mutuo”, e ottenere le autorizzazioni.
Si fa tutto, eppure mancano ancora due capisaldi fondamentali: lo chef che gestirà il ristorante e il bar.
Leggi anche: Tre formaggi di pecora in Sardegna diventano Presìdio Slow Food
Il ristorante e il bar
Si trovano entrambi e oggi rappresentano due pilastri di Rifugio di Mare: il Ristorante, aperto a pranzo e a cena sotto la guida di Claudio, chef desideroso di usare materia prima del territorio e quindi prodotti tipici sardi, “evitando la grande distribuzione e i sapori standardizzati, seguendo le stagioni e offrendo piatti originali di grande qualità”.
E poi c’è Alfredo, che gestisce il bar usando prodotti di grande qualità e del luogo: dai gin e liquori di Silvio Carta, storica azienda dell’oristanese, ai vini delle cantine locali. Con il risultato che il Rifugio vanta una cocktail list di tutto rispetto, con classici rivisitati e creazioni originali.
“È un punto d’orgoglio poter dire che loro due lavorano praticamente full time tutto l’anno – assicura Doris -. Gli altri ragazzi, quasi tutti rimasti dalla prima stagione, sono comunque presenti per gli extra nei weekend e ci danno una mano anche fuori stagione”.
Non a caso, Rifugio di Mare ha appena ottenuto il Travellers’ Choice di Tripadvisor, assegnato ai migliori ristoranti.
Tra cicloturismo, trekking e vela
La clientela è costante, perché Rifugio di Mare offre anche una Foresteria con sette stanze modulabili per gruppi, coppie, famiglie o viaggiatori singoli. Per tutti, inclusa nella tariffa c’è il biglietto unico del Parco di Porto Conte, che permette di visitare le attrazioni naturalistiche , archeologiche e museali del luogo.
Da qui si può partire per fare trekking, visite guidate, escursioni, cicloturismo, per andare in barca a vela lungo la Riviera del Corallo. Così si riesce a destagionalizzare e lavorare tutto l’anno. La clientela è ovviamente diversa tra estate e inverno, anche perché i voli per la Sardegna ci sono da aprile a ottobre: “Questo è il vero problema di una terra che sarebbe attrattiva 12 mesi all’anno. Nei mesi estivi abbiamo una forte presenza di tedeschi e francesi, oltre a svizzeri, belgi, spagnoli e americani”.
E gli italiani? A sorpresa, se quelli provenienti dalla Lombardia sono la maggioranza, la seconda regione per numero di ospiti che pernottano in Foresteria è la Sardegna stessa. “Un dato molto interessante, che conferma l’esistenza di un turismo interno di buona qualità anche se di nicchia”.
In inverno tutto cambia: la Foresteria chiude, salvo durante le feste o se arrivano richieste dai gruppi, e rimane aperto il ristorante nei weekend per le persone del circondario.
Condividi L'Articolo
L'Autore