Gavi: viaggio tra gusto, storia e natura in un territorio dalle mille sfumature - InformaCibo

Gavi: viaggio tra gusto, storia e natura in un territorio dalle mille sfumature

di Simone Pazzano

Ultima Modifica: 02/11/2023

Dalla tavola al territorio, le terre del Gavi invitano ad un turismo slow, in cui si apprezzano le atmosfere sospese nel tempo. In quest’angolo di quiete e relax in territorio alessandrino, ma molto vicino alla Liguria (sia geograficamente che dal punto di vista storico), si pesca nei torrenti Scrivia, Lemme e Orba, si fanno escursioni a piedi o a cavallo, si pratica il trekking e la mountain bike e, ovviamente, si beve il Gavi – il grande vino bianco piemontese – con la cucina tipica locale.

Gavi: il grande bianco piemontese

È tra le brezze marine della Liguria e le altitudini dell’Appennino che nasce il Gavi, un vino bianco fresco e profumato. Nel calice arriva il frutto di una storia antica – le prime tracce della vocazione vitivinicola di queste terre risalgono a oltre mille anni fa – e delle caratteristiche del territorio, caratterizzato da inverni rigidi, estati calde e ventilate, pendii in altitudine e terreni marnosi, calcarei e argillosi.

Il Gavi Docg presenta un colore paglierino più o meno tenue con riflessi verdolini, profumo distinto e delicato, con sentori di frutta fresca e fiori bianchi, note di agrumi e mandorle amare. Con l’invecchiamento si arricchisce di profumi minerali e complessità. In bocca è asciutto, gradevolmente fresco e armonico, di grande eleganza e finezza. Nella tipologia Riserva, oltre al colore più dorato, si esalta l’ampiezza di naso e bocca, più piena e ricca, nobilitata da aromi terziari e da un’inconfondibile freschezza.

Il disciplinare limita la zona di produzione a 11 comuni compresi nella provincia di Alessandria (Bosio, Carrosio, Capriata d’Orba, Francavilla Bisio, Gavi, Novi Ligure, Parodi Ligure, Pasturana, San Cristoforo, Serravalle Scrivia, Tassarolo) e riconosce quattro diverse tipologie di Gavi: Tranquillo, Frizzante, Spumante e Riserva.

Gli abbinamenti migliori? Con la cucina del territorio

Se il Piemonte è famoso per i suoi vini rossi di straordinaria qualità, la presenza di un vino bianco come il Gavi rivela un legame profondo con la Repubblica di Genova. Questo legame si riflette anche nella gastronomia locale, con ricette tipiche a base di carni bianche, pesce, verdure e pasta fresca. Tutti piatti che ben si sposano con le caratteristiche del Gavi. E tra i prodotti più rappresentativi del territorio, oltre all’immancabile focaccia, spiccano la Testa in Cassetta (presidio SlowFood) e i celebri ravioli, tutelati dai Cavalieri dell’Ordine Obertengo dei Cavalieri del Raviolo e del Gavi.

I ravioli di Gavi sono una vera delizia per il palato. Preparati con carni bovine e suine, uova, formaggio, borragine e scarola, si distinguono per la loro sfoglia sottile e saporita. A tavola, vengono serviti in diverse varianti: al “tocco”, con il tipico sugo ligure di carne, in scodella al vino o “a culo nudo“, cioè senza condimenti.

La via del vino Gavi Docg

E per comprendere a fondo cosa sia il Gavi Docg e quanto sia legato al territorio è bello seguire la via del vino: parte da Gavi, seguendo la Strada Lomellina in direzione Nord; sale fino a Novi Ligure e da qui discende verso sud percorrendo la strada verso Serravalle Scrivia; poi curva in direzione di Bosio, Parodi e Capriata, toccando via via gli altri 11 Comuni della Denominazione e circoscrivendo così i 1500 ettari in cui si produce il Gavi docg, tutelato dal suo Consorzio. Su questo percorso si trovano i produttori del Gavi ed è quindi consigliatissimo fermarsi per organizzare visite e degustazioni.

Gavi, alla scoperta delle meraviglie naturalistiche

Un vino iconico, tanti prodotti tipici per restare a tavola a lungo, ma non solo. Il territorio si presta perfettamente a viaggi approfonditi, non limitati solo all’aspetto enogastronomico, perché offre diversi spunti d’interesse dal punto di vista paesaggistico e storico culturale.

Nelle terre di Gavi, la natura regna sovrana, regalando panorami mozzafiato, sentieri avventurosi e luoghi di pace dove rilassarsi e rigenerarsi.

Lago della Lavagnina: un’oasi di serenità

Laghi della Lavagnina

Immerso tra ambienti rocciosi e boschi rigogliosi, il Lago della Lavagnina offre un percorso affascinante che costeggia le sue acque smeraldine. Il sentiero, che parte dalla Casa del Custode della Diga, conduce al Lago Superiore, attraversando radure erbose e boschetti di ontano nero e salice bianco. Lungo il cammino, l’acqua cristallina del Gorzente invita a una pausa rinfrescante, mentre la natura circostante incanta con i suoi colori e profumi mediterranei.

Monte Tobbio: panorami da sogno

Monte Tobbio

All’interno del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo, il Monte Tobbio si erge come una cima maestosa. Da una quota di 1092 metri, offre una vista a 360° sulle valli circostanti e sulla pianura alessandrina. Il sentiero, contrassegnato da segnavia FIE e CAI, serpeggia tra pini, arbusti e prati fioriti, culminando nella chiesetta del Monte Tobbio, da cui lo sguardo può spaziare dal mar Ligure alle Alpi.

Lago Bruno: un angolo di paradiso

Lago Bruno

Incastonato nel Parco “Capanne di Marcarolo”, c’è poi una perla nascosta: il Lago Bruno. Il sentiero che lo circonda offre scorci del torrente Gorzente, con le sue acque trasparenti e le sue piccole spiaggette, creando un’atmosfera da sogno. La diga, punto culminante dell’itinerario, regala una vista mozzafiato sul lago.

Le meraviglie naturali intorno al Forte

Ma ovunque nei pressi del Forte di Gavi la natura si manifesta in tutta la sua bellezza. Dal Torrente Neirone, con le sue acque limpide e cascate spettacolari, ai boschi circostanti di roverella, carpino e castagno, ogni angolo è un invito alla scoperta. Per gli amanti dell’arrampicata, c’è anche una falesia spettacolare che offre oltre 50 vie di diversa difficoltà, immerse in un contesto naturale unico. Un’idea “active” per rigenerarsi in paesaggi incontaminati, tra laghi, monti e boschi.

Gli itinerari storici

È indubbio che ad accrescere il fascino di queste terre è il modo in cui la storia si fonde con il paesaggio, raccontando secoli di battaglie, commerci e tradizioni. Un vero e proprio tuffo nel passato, dove ogni pietra e ogni collina ha una storia da raccontare.

Il Forte di Gavi

vista aerea del Forte di Gavi

È lui il simbolo di Gavi, insieme al vino. Il Forte di Gavi si erge maestoso, a testimonianza della posizione strategica di questi luoghi. Originariamente un castello del XII secolo, la sua trasformazione in fortezza è stata una risposta alle crescenti minacce e assedi. Ma nonostante le ristrutturazioni, la fortezza cadde sotto l’assedio dell’esercito franco-sabaudo nel 1625. Fu allora che Genova decise di rafforzare ulteriormente la struttura, dando vita al possente Forte che ancora oggi domina il paesaggio. Le sue mura robuste, che sembrano abbracciare l’intera città di Gavi, sono testimonianza della determinazione di Genova di proteggere le sue terre. La sua maestosità incanta ogni volta che gli si rivolge lo sguardo.

Libarna: echi di un passato Romano

vista aerea dell'area archeologica di Libarna

Poco distante, i resti della città romana di Libarna rivelano la presenza di un fiorente centro di scambi e commerci. Le antiche strade, il teatro e le domus romane sono testimonianze tangibili di un’epoca in cui la Via Postumia e la Via del Sale erano arterie vitali per il commercio e la comunicazione.

Camminare in questi luoghi, ammirare ciò che ne rimane e come è stato conservato, e immaginare la città che fu rendono la visita davvero emozionante.

I Castelli, gioielli del territorio di Gavi

Tutto il paesaggio di questo territorio è costellato di castelli, ciascuno con una storia unica. Queste fortezze, molte delle quali ancora abitate, sono il risultato dell’influenza di Genova, la grande Repubblica marinara. Nel Medioevo, possedere un castello nell’entroterra genovese era un simbolo di prestigio e potere. E non erano solo testimonianze di ricchezza, ma anche centri di produzione e commercio, situati lungo importanti rotte commerciali.

Famiglie illustri come i Doria, Spinola e Grimaldi hanno costruito e consolidato la loro influenza in queste terre, lasciando un’impronta indelebile nella cultura e nelle tradizioni del Gavi. La loro eredità vive ancora oggi, influenzando l’identità, la lingua e, soprattutto, la cucina del territorio.

Il ricco patrimonio enogastronomico, le bellezze naturali incontaminate e ancora i tesori storici e architettonici rendono le terre del Gavi la meta ideale per chi cerca una vacanza rigenerante e arricchente in luoghi non ancora travolti dal turismo di massa. Posti in cui è possibile vivere ancora esperienze genuine e gustose, sotto tutti i punti di vista.

Indirizzi utili

  • Dormire e Mangiare – Locanda La Raia (Località Lomellina, 26, Gavi)
  • Mangiare – Cantine del Gavi (via Goffredo Mameli, 69, Gavi)
  • Degustare – Valditerra Vini (Str. di Monterotondo, 75, Novi Ligure)
  • Degustare – Tenuta San Lorenzo (Str. di Monterotondo, 30, Novi Ligure)

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L'Autore

Giornalista

Giornalista e digital strategist per ViaBagutta Comunicazione. Scrivo di food & beverage per testate di settore come Informacibo.it e Osserva Beverage de La Repubblica. Curo "Onde", una newsletter dedicata ai temi della comunicazione e "Blu Mediterraneo", community per gli amanti del mare.