Lago di Garda: viaggio nelle terre dell’Olio Dop, tra paesi e scorci panoramici
di Oriana Davini
Ultima Modifica: 07/03/2023
È un lago ma sembra il mare, non solo per l’ampiezza dell’orizzonte ma anche per il clima. Sulle sponde del Lago di Garda crescono limoni, fiorisce la vite e maturano le olive: terra benedetta dall’abbondanza, dove il verde si mescola all’azzurro, il clima è dolce e il vento mite.
La Riviera degli Olivi
Da Desenzano a Salò fino a Riva del Garda, per rimanere sulla sponda lombarda, e poi scendendo sulla sponda orientale, la cosiddetta Riviera degli Olivi, verso Malcesine, Bardolino, Lazise e Peschiera del Garda, in Veneto, partiamo per un viaggio tra borghi affascinanti, ville storiche, limonaie e ovviamente frantoi.
Siamo nella terra dell’olio extravergine di oliva Garda Dop, vera e propria eccellenza gastronomica italiana con una storia antichissima alle spalle. Che qui, sulle sponde del più grande lago italiano, con le montagne alle spalle e un clima di topo mediterraneo, ha trovato la sua casa.
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Un olio medievale
I Romani apprezzavano già l’ulivo e i suoi frutti ma fu durante il Medioevo che la pratica olearia nel territorio del Garda assunse un ruolo di rilievo.
Nel 643 d.C. fu emanato un editto che puniva con sanzioni pecuniarie chi veniva sorpreso a danneggiare le piante di olivo sulle sponde del Garda. Due secoli dopo, nell’835, un abate del monastero di San Colombano di Bobbio scriveva: “Garda deputavit ad oleum”, ovvero il Garda si identifica nell’olivicoltura.
Ed è proprio così: in epoca medievale l’olio del Garda era già famoso rispetto ad altri olii. E infatti durante il Rinascimento l’uomo cercò di plasmare anche il territorio, dando vita ai terrazzamenti affacciati sul lago. Un amore, quello per la vite e l’olio, che portò il Garda e il suo territorio a diventare famoso e ad essere battezzato, negli anni’60 del secolo scorso, la Riviera degli ulivi.
Nascita della Dop
Il clima mediterraneo che da sempre caratterizza queste sponde permette la coltivazione di olive dalle particolari proprietà organolettiche, capaci di dare vita a un olio di altissima qualità. Non è un caso che l’olio extravergine d’oliva del Garda abbia meritato, nel 1997, il marchio Dop.
Profumato di erba fresca, erbe aromatiche e mandorle, con un sapore dolce e delicato, viene prodotto con olive coltivate in provincia di Brescia, Verona, Mantova e Trento.
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Lago di Garda: cosa vedere sulla sponda lombarda
Garda Orientale, Garda Trentino o Garda Bresciano: non importa su quale sponda vi trovate, ci sarà sempre un borgo da visitare, una passeggiata da fare, un ristorante dove assaggiare la cucina tipica e un frantoio dove acquistare una bottiglia di oro verde.
Ecco cosa vedere sul Lago di Garda, partendo dalla sponda lombarda.
Sirmione
Tra lago e montagna, partiamo da Sirmione, una delle località lacustri più famose. Il castello scaligero è una rocca posta a guardia dell’unico punto d’accesso meridionale al centro storico: costruito tra il XIII e il XIV secolo, è circondato dalle acque del Lago di Garda. Le Grotte di Catullo identificano la più grandiosa villa romana dell’Italia settentrionale, edificata tra la fine del I secolo a.C. e il I secolo d.C. proprio sulla punta della penisola di Sirmione.
Il Vittoriale degli italiani
Poco distante da Salò, piccolo borgo delizioso affacciato sul lago che merita una visita, c’è uno dei luoghi più iconici legati a un personaggio altrettanto iconico: il Vittoriale degli Italiani, voluto dal poeta Gabriele D’Annunzio, che qui riposa.
La villa, con il suo enorme parco, si trova nel comune di Gardone Riviera: oltre alla grande casa museo, c’è il giardino, ricchissimo di statue, cascate, angolini a picco sul lago, una nave della Regia Marina donata a D’Annunzio nel 1923 e il mausoleo che accoglie le spoglie del poeta.
Limone sul Garda
Vicoli, casette di pescatori, stradine perfettamente conservate e poi le limonaie, che danno il nome al borgo: Limone sul Garda è una piccola bomboniera. Al posto dei confetti, però, qui da sempre si coltivano gli agrumi: non perdete una visita alla Limonaia del Castel, creata nel ‘700 e oggi di proprietà del comune, che se ne prende cura aprendola alle visite al pubblico.
Riva del Garda
Abbarbicata sull’estrema punta nord, Riva del Garda si trova tra il lago e le Dolomiti del Brenta, in Trentino.
Borgo medievale dove è piacevolissimo passeggiare, questa è anche la località perfetta per chi ama il windsurf, la barca a vela, andare in bicicletta e fare trekking, unendo la buona tavola allo sport.
Da non perdere, l’ascensore panoramico con cabina interamente in vetro che, in tre minuti, collega la cittadina allo storico bastione veneziano, dal quale godere di una delle viste più spettacolari del lago.
La sponda veronese del Lago di Garda
La sponda orientale del lago di Garda, quella veronese, è particolarmente ricca di frantoi aperti alle visite.
Chi vuole approfondire l’argomento può farlo al Museo dell’Olio di Cisano, che gratuitamente mette in mostra strumenti antichi e inconsueti, oltre a video e pannelli didattici per scoprire tutto sulla tradizione olearia.
Da Lazise a Peschiera: i borghi
Tra i borghi da non perdere ci sono Lazise, con le sue mura, il castello scaligero e la Dogana Veneta, dove la Serenissima faceva riparare le imbarcazione con le quali controllava il territorio.
E ancora Bardolino, con le sue caratteristiche case in sasso, i vicoletti, la darsena, la pieve di San Domenico e l’immancabile castello scaligero.
Il giro termina a Peschiera del Garda, probabilmente il luogo che in Italia offre attualmente la maggiore concentrazione di parchi tematici del divertimento.
Cosa mangiare sul Lago di Garda
Non si viene sul Lago di Garda per rimanere a bocca asciutta. Se olio e vino abbondano, dal Bardolino Doc al Chiareto, anche il pesce non è da meno: lavarelli, sarde, trote, lucci, tinca, pesce persico, proposti semplicemente arrosto, nel risotto o grigliati, con un filo di olio del Garda a crudo.
Sulla sponda veneta troviamo piatti tipici come i bigoli con le sarde del Garda, il risotto con la tinca, quello all’Amarone e quello con gli asparagi, preparati con la varietà Vialone Nano. E ancora, i tortellini di Veleggio sul Mincio, la Carbonèra, piatto povero a base di polenta, formaggio e olio del Garda.
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