Cos’è il kefir di latte, come si consuma e perché fa bene
di Oriana Davini
Ultima Modifica: 12/01/2022
Lo vediamo sempre più spesso nei supermercati, accanto a skyr e nuovi prodotti, e aumenta costantemente il numero di persone che lo consumano, entusiaste per i suoi benefici: è il kefir di latte, disponibile nella grande distribuzione bianco o alla frutta. Spesso è in vendita anche in piccoli flaconcini che ricordano, per gusto, aspetto e consistenza, lo yogurt da bere.
Ma cos’è esattamente il kefir? E quali sono le sue proprietà?
Cos’è il kefir di latte
Il kefir è un latte fermentato di origine molto antica: è originario del Caucaso, dove si consuma da millenni ed è considerato un alimento tipico dell’alimentazione quotidiana.
Si ottiene partendo dal latte fresco – vaccino, ovino o caprino – e dai granuli di kefir, ovvero un insieme di batteri e microrganismi che danno il via al processo di fermentazione del latte. Si ottiene così una bevanda densa, a metà strada tra latte e yogurt.
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Kefir e yogurt: che differenza c’è?
Cosa distingue il kefir dallo yogurt? I batteri! Lo yogurt è infatti il frutto di una fermentazione lattica causata da Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus Thermophilus. Nel kefir, invece, ci sono ceppi batterici diversi e poi lieviti, che danno avvio a una fermentazione alcolica e conferiscono proprietà organolettiche differenti. Infatti, rispetto allo yogurt, il kefir ha un sapore più acidulo e lievemente effervescente.
Una bevanda molto antica
Per dare un’idea del valore del kefir nell’alimentazione e la considerazione per le sue proprietà e i benefici, si può ricorrere alla storia e alle leggende tramandate fino a noi.
Per esempio, i primi grani di kefir sarebbero stati donati da Maometto in persona ai montanari del Caucaso, che infatti li chiamarono i grani del profeta. Si parla di consumo di latte fermentato, pur senza chiamarlo direttamente kefir, anche ne Il Milione di Marco Polo e nel Libro della Genesi.
In molte tribù caucasiche, inoltre, i granuli di kefir venivano addirittura tramandati in famiglia ed erano considerati una fonte di ricchezza. In tempi più recenti, il Premio Nobel per la medicina, Il’ja Il’ič Mečnikov, studiò il kefir e in particolare i suoi ceppi batterici per stabilire il nesso con la particolare longevità delle popolazioni caucasiche.
Insomma, il kefir è arrivato a noi da molto lontano.
Kefir: proprietà e benefici
Il successo del kefir è merito delle sue proprietà e dei benefici che apporta all’organismo. Essendo un prodotto fermentato, risulta particolarmente digeribile e grazie al contenuto di probiotici è particolarmente utile per riequilibrare e migliorare la salute intestinale, perché i suoi microorganismi arrivano vivi e attivi nel nostro intestino.
Contiene una quantità di lattosio ridotta che lo rende adatto anche agli intolleranti e inoltre è un’ottima fonte di calcio, fosforo e vitamine, soprattutto del gruppo B.
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Kefir di latte: come si beve e si consuma
Il kefir di latte si consuma come alternativa allo yogurt: va bevuto freddo, da solo oppure associandolo a frutta fresca, miele o frutta secca. Possiamo anche aggiungerlo al frullato, per ottenere una buonissima bevanda adatta sia alla colazione che alla merenda.
In vendita nei supermercati si trovano bottiglie di kefir di varie dimensioni, puro oppure già aromatizzato a diversi gusti di frutta: si conserva in frigorifero e una volta aperto va consumato nel giro di un paio di giorni.
Il kefir d’acqua o Tibicos
Attenzione a non confondere il kefir di latte con il kefir di acqua, perché si tratta di due cose diverse.
Quest’ultima, infatti, è una bevanda frizzante e leggermente alcolica, ottenuta da acqua alla quale vengono aggiunti granuli di kefir, zucchero e poi aromi alla frutta o zenzero, anice, menta.
Aromatica e molto dissetante, viene servita fredda o a temperatura ambiente e, pur contenendo meno ceppi batterici rispetto al kefir di latte, è considerata ricca di proprietà benefiche per l’organismo.
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