I territori di confine e l’occasione della vetrina Expo 2015 di Aldo Bonomi
di Informacibo
Ultima Modifica: 29/09/2014
Pubblichiamo un importante articolo-riflessione scritto da Aldo Bonomi (ringraziamo l'autore per la cortese concessione) e pubblicato il 28 settembre 2014 sul Sole 24 Ore nella sua rubrica “Microcosmi”
È notizia recente che l'area dell'Expo sarà osservata dall'alto da un mini-drone che farà monitoraggio dei lavori. Giustamente ci ha preso l'ansia dell'ultimo miglio. L'evento globale è osservato, valutato, controllato e anche criticato,come tutte le «grandi opere» che attraggono, come in questo caso, più di 140 paesi.
Più che osservare dall'alto cosa avviene al centro del l'evento mi interessa capire cosa avviene al margine. Capire se nei territori del sistema Paese c'è una vibratilità che sente l'Expo. Le regioni italiane stanno progettando momenti espositivi che circonderanno il Padiglione Italia con la rappresentazione delle diversità che si intrecciano in tematiche territoriali come le Alpi, gli Appennini, il mare, il paesaggio, la macro-regione adriatico-jonica… che fanno l'Italia da raccontare. Ma per stare sui microcosmi la Valtellina e la Val Poschiavo, vallate di confine tra Italia e la Svizzera invece che correre separate verso Milano hanno deciso di rappresentarsi in maniera unitaria e di costruire assieme lo «slow train». Che partirà il 29 e il 30 settembre con un tour transfrontaliero su un treno d'epoca, che partendo dalla stazione Centrale di Milano attraverserà la Valtellina e la Val Poschiavo tra paesaggi di pregio, storia e tradizioni. La Valtellina e i terrazzamenti del vino così ben raccontati nel film di Ermanno Olmi nel suo documentario «Rupi del vino». Il vino è da sempre una merce di scambio preziosa sul confine, oltre che una grande occasione di incontro e socialità. Ci sono le eccellenze turistiche al di qua e al di là del confine, c'è poi il tema della manutenzione del territorio e delle risorse boschive su cui abbiamo molto da imparare dagli svizzeri.
Poi c'è l'acqua, risorsa strategica che rimanda alla cultura del limite, così centrale nell'Expo. Infine il grande fenomeno che investe la montagna con il ritorno all'agricoltura e alle produzioni di qualità. La montagna, spesso pensata come territorio del margine e dello spopolamento, ha una nuova centralità sia per quanto riguarda i modelli di sviluppo che per le nuove forme di convivenza. Anche di questo si discuterà in un forum con le regioni alpine in previsione del l'Expo.
Inoltre l'iniziativa dello slow train transfrontaliero fa da stimolo tanto per il Padiglione svizzero quanto per il Padiglione Italia.
L'evento del 2015 non riguarda solo la metropoli milanese, ma produce nei territori anche effetti virtuosi e non istituzionalmente previsti. La Fondazione con il Sud, che opera nei territori del Mezzogiorno, promuovendo iniziative del sociale per lo sviluppo e la coesione, ha portato sabato 27 settembre negli spazi del Castello Sforzesco iniziative e progetti che dal Sud del nostro Paese hanno presunzione e orgoglio di dire la loro sui temi di uno sviluppo possibile per nutrire il pianeta. Così come una cooperativa di comunità che anima e coordina un lavoro territoriale in Val Cavallina terrà il 4 ottobre un incontro nella valle delle sorgenti in cui, oltre alle problematiche del lavoro e dello sviluppo, affronterà il tema di come la comunità di valle può darsi una piattaforma della propria coscienza di luogo sia negli spazi Expo della Cascina Trivulzia che con il Sistema Bergamo verso Expo.
Ci si confronterà con le reti orizzontali dei borghi autentici e con associazioni del turismo responsabile. Il tutto nasce da un Progetto integrato d'area (Pia) che, animato dalla Cooperativa l'Innesto, ha fatto comunità mettendo assieme il Consorzio Servizi Val Cavallina, la Comunità Montana, nove comuni della valle e quattro parrocchie, con un progetto che aveva come tema unificante il «ritorno alla natura come chiave dello sviluppo». E da qui si capisce il perché anche ad una vallata del margine interessa dire la sua sul tema nutrire il pianeta, energie per la vita. Sono i contenuti e le visioni che fanno intreccio tra il margine e il centro. Così come i 25 Gal, gruppi di azione locale pugliesi che, partendo dallo sviluppo rurale si occupano di beni culturali, turismo e creatività diffusa che producono i «Bollenti Spiriti» del territorio si sono riuniti alla Fiera del Levante per progettare come andare a Milano nei mesi dell'Expo a portare i prodotti e le loro esperienze locali. Con una motivazione territoriale in più. Si sono resi conto che l'albero della vita, di cui a Milano si discute dei modi e dei tempi di realizzazione, loro lo hanno sotto i piedi, come eredità della storia. Infatti basta andare nella Cattedrale di Otranto e qui appare il mosaico storico e anticipatorio creato dall'arte del territorio dell'albero della vita.
Da qui la volontà di farne un momento attrattivo e simbolico per chi da Milano vorrà, in occasione dell'Expo, visitare il territorio del Gal Terre d'Otranto.
Questo racconto di effervescenza operosa del margine potrebbe continuare con tante microstorie che danno conto di come il tema interrogante dell'Expo smuove le corde territoriali e la coscienza di luogo dei luoghi del margine.
Ne abbiamo bisogno per fare di questo evento di cui si è molto discusso e chiacchierato, un momento di rappresentazione e racconto del l'Italia che verrà.
Chi è Aldo Bonomi – Enciclopedia Treccani
Bonomi, Aldo. – Sociologo italiano (nato a Sondrio 1950). Conseguita la laurea in Sociologia, nel 1984 ha fondato l’istituto di ricerca Consorzio A.A.S.TER. e negli anni ne ha accompagnato la crescita in qualità di direttore. Mantenendo al centro del suo interesse le dinamiche sociali, antropologiche ed economiche dello sviluppo territoriale, è stato consulente della Presidenza del CNEL (durante il mandato di G. De Rita) e ha scritto per il Corriere della sera (1997-2004).
Dal 2005 cura la rubrica “Microcosmi” per Il Sole 24 ore e dirige la rivista Communitas.
Bonomi è autore di numerose pubblicazioni tra cui Il capitalismo molecolare (1997), nonché i recenti Il Rancore – Alle radici del malessere del Nord (2009), Sotto la pelle dello Stato – Rancore, cura, operosità (2010), Elogio della depressione (2011, con lo psichiatra E. Borgna) e Il capitalismo in-finito. Indagine sui territori della crisi (2013).
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