Il Protocollo di Milano verso la stesura finale in vista di Expo 2015
di Informacibo
Ultima Modifica: 24/10/2014
Salone del Gusto e Terra Madre 2014
Carlo Petrini e Jamie Oliver sostengono il
Protocollo di Milano promosso dalla fondazione Bcfn
Torino, 24 ottobre 2014 – Oggi al Salone del Gusto e Terra Madre, nell’ambito della conferenza “Il Protocollo di Milano: le politiche alimentari dal 2015” (Lingotto, Sala Gialla, ore 18.00), Carlo Petrini e Jamie Oliver interverranno a sostegno del Protocollo di Milano promosso dalla Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition con l’obiettivo di sensibilizzare il Governo e le Istituzioni sull’urgenza di agire nei confronti di quelle che sono sfide per rendere il sistema alimentare globale realmente sostenibile: abbattimento del 50% entro il 2020 dell’impressionante cifra di 1.3 miliardi di tonnellate di cibo sprecato nel mondo, attuazione di riforme agrarie e lotta alla speculazione finanziaria, lotta alla fame e all’obesità attraverso la promozione di stili di vita sani.
“Il Protocollo di Milano è una straordinaria opportunità di sintonizzare su un sentire comune tante attenzioni, tante opportunità di cambiamento e soprattutto tante progettualità dalle istituzioni alla società civile, alle aziende. Slow Food ha accompagnato fin dall'inizio il processo di costruzione del Protocollo: chi lo firma e lo sostiene si impegna formalmente; elementi chiari, che consentano politiche produttive e di governo altrettanto chiare, traducibili in azioni e che siano, a distanza di tempo, verificabili” – sostiene Carlo Petrini – “Solo grazie al lavoro di molti, in ogni angolo del mondo, potremo inseguire la visione di un cibo accessibile a tutti che non comprometta la salute del Pianeta e degli esseri viventi”.
Durante la conferenza interverrà Jamie Oliver, lo chef e attivista alimentare che è stato in grado di trasformare lo stile di vita e l’approccio all’alimentazione delle persone di tutto il mondo, mettendo al centro qualità, sostenibilità e attenzione al risparmio delle famiglie.
“E’ diritto di ogni bambino essere nutrito in modo corretto, nonché educato al cibo, alla sua origine e a come questo influisce sul suo fisico. Tuttavia, questo può accadere soltanto se cerchiamo di mettere ordine nella confusione in cui oggi si trova il sistema alimentare globale.” – sostiene Jamie Oliver – “Il Protocollo di Milano unisce le persone, le imprese e i governi in un fronte unico, così che insieme possiamo sfidare lo status quo, richiedere pratiche più etiche e sostenibili nell’industria alimentare e assicurare un futuro migliore per i nostri bambini. Unendoci in una voce globale con un obiettivo comune, possiamo garantire un cambiamento positivo e duraturo”.
Dal 2002, la Jamie Oliver Food Foundation è impegnata a formare la salute e il benessere delle generazioni attuali e future, fornendo un migliore accesso all’educazione al cibo per tutti. La Fondazione crede che per affrontare le fondamentali questioni evidenziate nel Protocollo di Milano in relazione al cibo, le persone abbiano bisogno in primo luogo di comprendere perché sia necessaria una rivoluzione del cibo. Promuovendo il Protocollo e l’importanza dell’educazione alimentare, si intende coinvolgere, educare e ispirare tutta la società civile a pensare di più e a chiedere di più. La chiave per raggiungere questo risultato è la collaborazione: un cambiamento buono, positivo e sostenibile può avvenire soltanto se si lavora insieme.
Il Protocollo di Milano si propone come il documento programmatico di Expo 2015 e – soprattutto – del dopo Expo. Come nutriremo il pianeta? Una riflessione che deve coinvolgere industrie, politica, associazioni, produttori e università e che verrà oggi affrontata da alcuni tra i massimi sostenitori del Protocollo ed esperti italiani: Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti, Riccardo Valentini, Advisory Board BCFN Foundation e redattore Protocollo di Milano, Marco De Ponte, direttore generale Action Aid Italia, Roberto Barbieri, direttore generale Oxfam Italia.
°°°°°°
Milano, 16 ottobre 2014 – In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, la Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition (BCFN) ha riunito i principali sostenitori che hanno aderito al Protocollo di Milano con l’obiettivo di aggiornare e migliorare l’Accordo globale su cibo e alimentazione in vista di Expo 2015.
Hanno partecipato all’incontro, tra gli altri, i rappresentanti di Banco Alimentare, Coldiretti, Food Tank, Legambiente, Nutriaid, Save The Children, Slow Food, Wasted Food, oltre a studiosi internazionali quali Jan Lundqvist e Stella Thomas – studiosi internazionali di acqua – e Molly D. Anderson – esperta americana di agricoltura sostenibile.
Il workshop si è focalizzato sull’integrazione e l’aggiornamento dei tre macro obiettivi del Protocollo: eradicare la fame e sconfiggere l’obesità , promuovere l’agricoltura sostenibile e ridurre in modo significativo lo spreco del cibo.
La nuova versione del Protocollo di Milano – che recepirà i contributi dell’incontro tenuto con circa 25 organizzazioni che appoggiano l’iniziativa – verrà presentata e discussa durante la sesta edizione del Forum Internazionale su Alimentazione e Nutrizione del BCFN, in programma i prossimi 3 e 4 dicembre a Milano per proseguire il percorso che porterà alla realizzazione della versione finale che verrà presentata in occasione di Expo Milano 2015.
Secondo Antonella Demarchi, Direttore Generale Nutriaid “una sinergia d’azione per tutti coloro che si occupano di nutrizione a livello globale è fondamentale e il Protocollo di Milano è ispirato da questo principio”. Allo stesso modo, Carlo Scarsciotti, Presidente ANGEM sostiene di aver aderito al Protocollo di Milano perché “fortemente sostenitori della possibilità che attori diversi, con competenze diverse, e ruoli diversi nella società diano un contributo comune per raggiungere scopi che fanno bene a tutti”.
Numerosi anche i sostenitori del Protocollo che hanno voluto sottolineare alcuni dei provvedimenti necessari per risolvere i paradossi delineati nel documento della Fondazione BCFN. A partire dal ruolo centrale delle donne che, nelle parole di Giangi Milesi, Presidente Cesvi, sono “uno dei fattori fondamentali per avere la possibilità di cambiare il mondo. Quando le donne vano a scuola, l’alimentazione delle famiglie è migliore”. Ruolo determinante è anche quello dell’importanza della cultura e dell’informazione perché “un sacco di gente compra quantità assurde di cibo, molto più di quanto non sia effettivamente necessario, poi lo mette nel freezer, se ne dimentica, il cibo si danneggia e viene buttato”, come spiega , Selina Juul, Attivista e Fondatrice di Stop Spild Af Mad. Ed è in linea con il tema della Giornata Mondiale dell’Alimentazione dedicato all’« Agricoltura familiare, Nutrire il mondo, preservare il Pianeta » l’intervento di Cinzia Coduti di Coldiretti che ha rivendicato come “agricolture più sostenibili presentino numerosi benefici dovuti alla valorizzazione dei territori locali, delle persone che vi lavorano e dei cittadini”. Un mix di iniziative è l’auspicio di Pierre Richard, Strategic Development and Media Relations di Epode che, per combattere l’obesità, ribadisce: “Non dobbiamo aspettare dati per agire, dobbiamo agire adesso: sono fondamentali interventi politici, partnership tra settore pubblico e privato, e strategie in ottica di social marketing.”
“I progressi del Protocollo sono frutto di un importante lavoro di squadra che, in questa fase finale, diventa più che mai fondamentale. È attraverso i sostenitori del Protocollo che questo documento prenderà vita e verrà consegnato alle Istituzioni con l’obiettivo di trasformarlo in un documento programmatico” – conclude Luca Virginio, Vice Presidente della Fondazione BCFN.
A partire da domani, in concomitanza con la giornata mondiale dell’alimentazione, saranno disponibili gli highlights del worskshop dedicato al Protocollo di Milano www.protocollodimilano.it.
Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition
Il Protocollo di Milano nasce su iniziativa della Fondazione BCFN, Barilla Center for Food & Nutrition, un centro di pensiero e proposte dall’approccio multidisciplinare che affronta il mondo della nutrizione e dell’alimentazione mettendolo in relazione con le tematiche ad esso correlate: economia, medicina, nutrizione, sociologia, ambiente.
Nuovi membri del Board della Fondazione BCFN sono Carlo Petrini, Presidente di Slow Food, Paolo De Castro, coordinatore S&D alla Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo e Alberto Grando, Prorettore per lo sviluppo Bocconi. Organismo garante dei lavori della Fondazione BCFN è l’Advisory Board composto da Barbara Buchner, Senior Director del Climate Policy Initiative, Ellen Gustafson, esperta alimentazione sostenibile, Gabriele Riccardi, endocrinologo, Camillo Ricordi, scienziato Università di Miami. Nel 2013 sono entrati a far parte dell’advisory board anche Riccardo Valentini, premio Nobel per la Pace nel 2007 e Direttore della Divisione Impatti sul Clima presso il Centro Euromediterraneo sui Cambiamenti Climatici, e Danielle Nierenberg, esperta di agricoltura sostenibile e cofondatrice del FoodTank: the Food Think Tank.
Condividi L'Articolo
L'Autore