Matteo Zoppas, presidente del Comitato Expo Venezia: “Venissa luogo simbolo dell’Expo veneziano”
di Informacibo
Ultima Modifica: 10/12/2014
Venezia, 10 dicembre 2014. Proseguono le visite del presidente del Comitato Expo Venezia, Matteo Zoppas, ai luoghi destinati a diventare simbolo dell’Expo veneziano 2015.
Il Comitato, che coordina progetti, eventi, manifestazioni e itinerari nell’area vasta metropolitana durante i sei mesi dell’Expo (Milano 1 maggio – 31 ottobre 2015) si è occupato negli ultimi tempi, di valutare e selezionare le diverse proposte presentate, secondo un criterio di unitarietà e coerenza tra le diverse iniziative al fine di mantenere uno standard di qualità e l’aderenza al tema scelto per Venezia: l’ACQUA; Il Comitato ha inoltre sviluppato un portale dove i progetti selezionati possono confermare l’adesione alla convenzione per l’utilizzo del logo Veneziano dell’Expo; “chiaramente- ha più volte sottolineato il presidente in questi mesi- si è cercando di favorire flussi turistici che seguano percorsi inusuali e che vadano oltre alla semplice visita del centro storico della città di Venezia, ma che si spingano verso i territori circostanti, densi di storia e tradizioni”.
Il presidente Zoppas, proprio nel periodo in cui si stanno ricevendo le ultime adesioni per la chiusura del Masterplan, ha visitato uno dei progetti più rappresentantivi della specificità Agroalimentare della laguna Nord. Il progetto Venissa, voluto fortemente da Gianluca Bisol, che coinvolge istituzioni quali il Comune di Venezia, enti come il Parco della Laguna, altro progetto strategico del Masterplan, la Regione Veneto – attraverso Veneto Agricoltura -, associazioni ed enti internazionali.
Ad accogliere Matteo Zoppas a Mazzorbo, Gianluca Bisol, della storica famiglia del Prosecco, che ha recuperato un’antica vigna murata, dove è stata piantata la Dorona, storico vitigno autoctono a bacca bianca tipicamente veneziano, coltivato fin dal XV secolo e perso nei secoli. Questo risultato rappresenta il coronamento di un lavoro iniziato nel 2002 e che ha visto la prima vendemmia nel settembre 2010.
“Recuperare la memoria di un passato impresso nei libri di storia, ricreare i vigneti della Serenissima e l’atmosfera delle locande goldoniane, restituire a Venezia il suo patrimonio viticolo che ha avuto fin dai tempi più antichi.- ha detto il presidente Zoppas congratulandosi con Gianluca Bisol per la realizzazione del progetto che ha messo al centro la ricerca dell’origine, la provenienza e le caratteristiche delle antiche viti presenti in Laguna- rafforza quel legame tra agricoltura e territorio- ha sottolineato Zoppas- che viene sempre più indicato come una delle possibili opportunità per un’agricoltura, come quella veneta, che, per mantenersi a livelli competitivi, deve sapersi rinnovare su scala sia globale che locale”. E’ attraverso l’alto livello della struttura ricettiva che il turista dell’Expo può vivere il sapore della Venezia Antica. Non a caso questo vecchio monastero è stato individuato da Matteo Zoppas come uno dei luoghi d’incontro per eventi che si realizzeranno durante il 2015 e che il Comitato Expo Venezia sta definendo.
Elemento centrale di questo modello è la qualità del prodotto in un significato ampio, cui concorrono anche le caratteristiche tangibili ed intangibili del sistema di produzione, in particolare l’identità e la specificità che questo comunica facendogli trovare un collocamento internazionale, nel massimo posizionamento tra i prodotti del suo genere. Confermando ancora una volta la vocazione di Venezia nell’alto di gamma. “Questi luoghi- ha concluso il presidente Zoppas- sono i principi ispiratori di un’azione di marketing territoriale attuata in un’area della laguna veneziana, l’isola di Mazzorbo, dotata di risorse territoriali di elevata qualità che grazie ad alcuni strumenti innovativi, miranti a promuovere l’area attraverso la valorizzazione dei suoi prodotti agro-alimentari e del relativo ambiente di produzione, sono riusciti a diventare internazionali. Questi sono i progetti strategici al centro del nostro Masterplan.
Questa è la Venezia del terzo millennio e se Goethe dovesse rifare il suo “Viaggio in Italia” invece che di avventure e disavventure e nella descrizione di molteplici sensazioni visive, olfattive e uditive come il canto dei gondolieri a Venezia, descriverebbe questi luoghi”.
Gianluca Bisol e Matteo Zoppas
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