Firma la petizione: “Bar e Ristoranti: fateci ripartire!”
Una petizione lanciata dalla Confesercenti di Parma: “nel rispetto delle misure di sicurezza, bar e ristoranti possano essere parificati alle altre tipologie di attività normalmente aperte”
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 09/01/2021
Nel corso di questi mesi, come Associazioni di rappresentanza delle piccole e medie imprese, –scrive nella petizione la Confesercenti-non ci siamo mai sottratti alle nostre responsabilità ed abbiamo svolto un difficile ruolo di capillare informazione verso le imprese del nostro territorio, che in diverse occasioni hanno incontrato difficoltà a comprendere il senso delle decisioni messe in atto dal Governo.
Particolare fermento e disagio è avvertito a causa dei tempi di adozione dei provvedimenti che determinano le scelte, che non lasciano mai la possibilità di organizzare e programmare il lavoro di un importante settore dell’economia.
Sono numerose le professioni che stanno soffrendo questa complessa situazione ma una categoria che a nostro avviso è ormai allo stremo è quella dei pubblici esercizi e dalla filiera di riferimento. Costretti da diversi mesi fra esclusiva possibilità di asporto e domicilio o, nei momenti migliori, apertura solo fino alle 18. Senza poi considerare completamente perso l’importante periodo lavorativo delle feste Natalizie e di fine anno che rappresenta il periodo fondamentale in termini di economici.
Riceviamo quotidianamente segnali di preoccupazione ed esasperazione, come se si trattasse di un accanimento verso la categoria. Considerato l’andamento dei contagi, appare peraltro evidente che non vi sono certezze circa la presunta diffusione del virus attraverso la frequentazione di bar e ristoranti.
Riteniamo, infatti, che nel rispetto delle misure di sicurezza, bar e ristoranti possano essere parificati alle altre tipologie di attività normalmente aperte.
Crediamo, quindi, che indipendentemente dalla classificazione adottata sulla base del colore di appartenenza, i pubblici esercizi andrebbero totalmente riconsiderati e catalogati con modalità che permettano di esercitare il proprio lavoro in sicurezza ma con dignità e possibilità di programmazione.
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