Dal bonus chef alle nuove strade del vino: disco verde alla “manovra” dalla Camera
Il testo passa blindato al Senato per evitare l’esercizio provvisorio, atteso entro il 30 dicembre. Più poteri a Roma capitale e a quello sulla proroga del superbonus al 2023
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 28/12/2020
Disco verde della Camera alla manovra.
Dopo la fiducia sul provvedimento incassata dal governo il 23 dicembre scorso (con 314 voti a favore, 230 contrari e 2 astenuti) è arrivato, ieri sera, 27 dicembre 2020, l’ok di Montecitorio anche al voto finale sul provvedimento: 298 i sì, 125 i no, 8 gli astenuti (431 presenti e 423 votanti; soglia maggioranza a quota 212).
Il testo ora passa blindato al Senato. Già alle 16 del 28 dicembre è convocata la conferenza dei Capigruppo per decidere il calendario e alle 18.30 il testo è atteso in commissione Bilancio. Il via libera definitivo è atteso per martedì, al massimo mercoledì 30, a poche ore dalla deadline del 31, pena l’esercizio provvisorio.
Una vera novità: via libera al bonus chef
Tra le novità assolute per i crediti d’imposta spicca il bonus per gli chef. Un credito d’imposta destinato a sostenere i cuochi professionisti. Uno sconto fiscale sulle spese sostenute per l’acquisto di beni strumentali durevoli e per la partecipazione a corsi di aggiornamento professionale, strettamente funzionali all’esercizio dell’attività, tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021. Il credito d’imposta sarà pari al 40% delle spese sostenute e non potrà comunque superare i 6.000 euro.
Potranno beneficiarne i cuochi di alberghi e ristoranti sia se lavoratori dipendenti sia se autonomi con partita Iva anche nei casi in cui non siano in possesso del codice Atec 5.2.2.1.0. Le spese per le quali spetta il bonus sono l’acquisto di macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari, l’acquisto di strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione e come detto la partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.
Il credito d’imposta è finanziato con 1 milione l’anno per il triennio 2021-2023 e sarà utilizzabile solo in compensazione.
Credito d’imposta per le strade del vino
Potenziare il commercio elettronico per sostenere in piena pandemia la filiera agroalimentare e il marchio made in Italy. Sulla base di questa ratio la manovra di bilancio prevede, per i periodi di imposta dal 2021 al 2023, l’estensione del bonus del 40% in materia di sostegno del made in Italy, alle reti di imprese agricole e agroalimentari, anche costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi, o aderenti ai disciplinari delle “strade del vino”.
Il credito d’imposta sarà riconosciuto sulle spese sostenute per la realizzazione o l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico, con particolare riferimento al miglioramento delle potenzialità di vendita a distanza a clienti finali residenti fuori del territorio nazionale. Sostenuta dallo Stato anche la creazione, se necessario, di depositi fiscali virtuali nei Paesi esteri, gestiti dagli organismi associativi, per favorire la stipula di accordi con gli spedizionieri doganali, anche ai fini del rispetto degli oneri fiscali, e per le attività e i progetti legati all’incremento delle esportazioni.
Il bonus acqua potabile
Arriva il credito d’imposta per l’acquisto di sistemi di filtraggio dell’acqua potabile, con l’obiettivo di razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica per acque potabili.
In sostanza la legge di bilancio dal 2021 riconosce a un credito d’imposta del 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E 290, per il miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti, fino a un ammontare complessivo non superiore, per le persone fisiche esercenti attività economica, a 1.000 euro per ciascuna unità immobiliare e, per gli altri soggetti, a 5.000 euro per ciascun immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale.
Due Bonus al meridione per investimenti e ricerca
Con un pacchetto di norme arrivano due proroghe per i bonus Sud. Resterà in vita fino al 31 dicembre 2022 il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle zone assistite ubicate nelle regioni del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo. Così come sarà utilizzabile ancora per due annualità (2021 e 2022) il credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo in favore delle imprese attive nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia (inclusi i progetti di ricerca e sviluppo in materia di Covid-19), con la differenziazione della misura percentuale a seconda delle dimensioni delle imprese in termini occupazionali e di fatturato.
Ok ad ordine del giorno per proroga Superbonus
«La Camera dei deputati ha approvato il mio ordine del giorno che impegna il governo a garantire la proroga del Superbonus 110% a tutto il 2023, anche avvalendosi delle risorse del programma Next Generation Eu». Così Luca Sut, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in commissione Attività produttive. «Il governo ora dovrà dunque individuare la modalità più celeri ed efficaci per prolungare ulteriormente la nostra misura, dopo che già in manovra l’avevamo portata a metà 2022, con possibilità di arrivare a fine 2022 per i condomini i cui lavori saranno almeno al 60% a fine giugno».
Estendere la cedolare secca anche ai negozi fino a 600 mq
«Estendere la cedolare secca per gli immobili commerciali fino a 600 mq di superficie al 2020 e 2021». Lo prevede un ordine del giorno alla legge di Bilancio a firma del deputato di Italia Viva Marco Di Maio, che è stato approvato. «L’attuale emergenza sanitaria e la conseguente crisi economica – ha spiegato – hanno colpito pesantemente importanti settori economico produttivi del nostro Paese, con particolare riferimento agli esercizi commerciali e di vicinato».
Maggiori poteri e maggiori risorse a Roma capitale
Durante la discussione ha ottenuto un via libera trasversale dell’aula con 478 sì e solo 7 no e 6 astenuti, l’ordine del giorno alla manovra presentato da FdI, a prima firma Giorgia Meloni, per dare maggiori poteri e maggiori risorse a Roma capitale. Il governo inizialmente ne aveva chiesto una riformulazione ma ha poi cambiato parere ed ha accolto il testo originario.”Ne chiedo comunque il voto” ha detto Meloni, intervenendo in aula e sottolineando come con l’approvazione dell’odg nei fatti ci “sia un rinvio a ulteriori provvedimenti, cosa che – sottolinea – non sarebbe avvenuta se si fosse approvato l’emendamento presentato da FdI”.
Plauso anche dalla sindaca di Roma Virginia Raggi: “Ringrazio tutte le forze politiche per il consenso unanime con cui oggi alla Camera sono passati due ordini del giorno che impegnano il governo a dotare Roma capitale di risorse e poteri speciali”.
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