Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne: un contributo di Nadia Toppino
di Nadia Toppino
Ultima Modifica: 24/11/2020
Nadia Toppino, giornalista enogastronomica, autrice (ha pubblicato con Roberta Rampini il libro “Storie di Cibo nelle Terre di Expo”) e scrittrice di Storiedicibo.it ha nella sua carriera affrontato spesso tematiche difficili. Suo è l’interessante approfondimento Storie di Cibo dietro le sbarre, dove ci porta alla scoperta di storie di rinascita e riscatto grazie alla cucina.
Per questo, in occasione delle pubblicazioni speciali di Informacibo per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne abbiamo chiesto a Nadia una sua testimonianza sul senso di una giornata di questo tipo e sul suo valore.
Ecco il suo contributo che volentieri pubblichiamo e che cita, nientemeno, le parole del Maestro Gualtiero Marchesi:
“Non amo particolarmente giornate come questa non perchè sia contraria a certe manifestazioni, anzi….semplicemente perchè mi mette ancora tanta tristezza pensare che sia necessario dedicare una giornata a una cosa che dovrebbe essere ovvia, e nemmeno da discutere. Lo dice un vecchio detto “Una donna non si tocca nemmeno con un fiore”. Mi piace pensare che sia così per tutti, per un bambino, per un anziano, per un uomo….anche quell’uomo che forse la delicatezza non sa nemmeno cosa sia, fisica o verbale.
Non concepisco nella mia mente cosa possa portare un uomo sano di mente a compiere certi atti, non lo concepisco e non voglio nemmeno arrivare a concepirlo, perchè qui non occorre comprendere, occorre solo troncare in qualche modo questi atteggiamenti, occorre fare rete, occorre con forza combatterli, occorre vincere la paura di chi ancora si nasconde per timore di essere sbagliata o per difendere un “amore” deviato, occorre…. occorre fare tanto, e tanto si sta facendo, ma ancora forse non basta, perchè forse le donne che parlano alle donne e che parlano agli uomini non bastano!
A volte sarebbe necessario che la parola la prendessero gli uomini per parlare a chi come loro ha a fianco una donna, sia in coppia che come amica o collega di lavoro, o collaboratrice o semplice comparsa, e per spiegare loro cosa NON si deve fare.
E allora mi piace prendere ad esempio, visto che nel mondo del cibo vivo, le parole del grande maestro Gualtiero Marchesi che in uno scambio di libri e di opinioni mi disse (lo disse a me, ma lo aveva detto già in mille altre occasioni):
“La cucina è donna, la cucina nasce dalle donne. Poi sono arrivati gli uomini e hanno rovinato tutto. Perché le donne cucinano con amore, gli uomini invece si perdono dietro tante idee inutili“.
Gualtiero Marchesi
Ecco mi piacerebbe che gli uomini insegnassero ad altri uomini a non perdersi in “idee inutili” (passatemi l’eufemismo) e a non rovinare tutto.
Nadia
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