UIV: per vino italiano mancate vendite per 1,2 miliardi di euro
Il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti: alla luce di questo scenario, è urgente rinnovare un incontro con i ministeri
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 27/10/2020
La Federvini già nelle scorse settimane aveva lanciato l’allarme con uno studio affidato all società di analisi TradeLab: la vendita del vino nei ristoranti è in netto calo mentre ha resistito al calo soprattutto la Grande distribuzione. Una statistica che valeva dal Nord al Sud d’Italia in tutte le regioni più vocate al vino.
Oggi il quadro è ancora più grave.
Crollo del fatturato del 30% per il vino di qualità nel 2020. Anche il settore del vino, oltre a quello della ristorazione critica l’ultimo Dpcm anti-Covid19 firmato dal premier Giuseppe Conte.
Il segretario generale di Unione italiana vini Paolo Castelletti
“Complice anche il nuovo lockdown serale, nel 2020 il vino italiano di qualità perderà il 30% delle proprie vendite nell’horeca nazionale (hotel, bar, ristoranti), un canale insostituibile per migliaia di piccole imprese del settore vitivinicolo. Secondo le stime del nostro Osservatorio, –afferma Paolo Castelletti, commentanto l’ultimo Dpcm anti-Covid19 in vigore da oggi sino al 24 novembre- il mancato introito peserà quest’anno nelle casse delle aziende per un controvalore di 1,2 miliardi di euro, con una diminuzione delle vendite sul segmento per oltre 2 milioni di ettolitri di vino. Inutile nascondere la preoccupazione per questa nuova spirale recessiva, che si rifletterà inevitabilmente in particolare sui consumi di prodotto a fascia medio alta”. , ha commentato l’ultimo Dpcm anti-Covid19 in vigore da oggi sino al 24 novembre.
“Alla perdita nel canale horeca – ha proseguito il segretario Uiv– si aggiungono quelle derivanti da blocchi o limitazioni di altre attività che sono direttamente o indirettamente connesse al consumo di vino, come feste, matrimoni, convegni, congressi, fiere e spettacoli. Alla luce di questo nuovo scenario, è urgente rinnovare un incontro con i ministeri e le istituzioni preposte per capire quali potranno essere le azioni da intraprendere in difesa del nostro settore. Esprimiamo infine solidarietà agli esercizi del ‘fuori casa’, autentici ambasciatori dei nostri prodotti. Un comparto – ha concluso Castelletti – che oggi rischia la disgregazione”.
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