A San Salvo, al Rosahotel dei fratelli Walter ed Emanuele Cieri, con la cucina di Franco Loreto
Un grazioso hotel dove spicca al ristorante “L'Arte di mangiar bene” dello chef Loreto: senza voli pindarici ma solo solida cucina di tradizione
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 18/08/2020
Saranno circa 740mila i turisti italiani che visiteranno l’Abruzzo nel corso dell’estate 2020, con una crescita del 15% rispetto al 2019.
“Si tratta di una delle migliori performance tra le regioni italiane”, affermano ad Informacibo l‘assessore al turismo d’Abruzzo, Mauro Febbo e il presidente Isnart-Unioncamere, Roberto Di Vincenzo. Un dato positivo confermato anche dagli operatori economici del settore turismo.
A San Salvo marina al Rosahotel
Siamo, il giorno dopo Ferragosto, alla marina di San Salvo, al Rosahotel, a due passi dalla spiaggia sabbiosa dell’Adriatico, in un elegante 3 stelle dei fratelli albergatori Walter e Emanuele Cieri, che hanno scelto per questo grazioso hotel il nome della mamma, Rosa.
E proprio Emanuele ribadisce a Informacibo: «E’ vero, malgrado il Covid abbiamo registrato questa estate flussi di turisti superiori alle nostre attese, noi (la famiglia Cieri, oltre al Rosahotel, sono proprietari anche dello storico hotel Milano) abbiamo deciso di puntare sull’atmosfera, sul servizio e sulla sicurezza. Insomma massima precauzione con la voglia di tornare alla normalità mettendo alle nostre spalle paure e timori”.
Emanuele Cieri, direttore del Rosahotel: “rispettosi delle regole Anti Covid”
La conferma delle precauzioni messe in atto dalla direzione dell’hotel ci appaiono chiare non appena entriamo nell’ampia e solare Sala ristorante: tavoli ben distanziati e un protocollo molto dettagliato da rispettare. “Ci teniamo molto al rispetto delle regole e delle misure sanitarie emanate dal governo e dalla regione Abruzzo“, ci dice Emanuele Cieri che considera questi elementi “strategici per far trascorrere agli ospiti una vacanza di tranquillità e di benessere”.
Qualità dei prodotti ed emozioni uniche sono i regali che la cucina dello chef Franco Loreto offre all’ospite
Al Ristorante troviamo una nostra vecchia conoscenza, lo chef di lungo corso, Franco Loreto, prima executive chef alla Madonnina del sorriso di Casalbordino e poi alla Ciucculella di Vasto.
Per chi legge Informacibo lo chef abruzzese Loreto, è nato a Villalfonsina in provincia di Chieti, non è uno sconosciuto, ne abbiamo parlato altre volte su queste pagine mettendo in risalto come la sua cucina, praticata fin da piccolo nella cucina di casa seguendo le orme di mamma Lina, è quella di un professionista di talento e di mestiere. Franco è capace di sorprendere anche chi, come noi, lo conosce da anni, e lo ha visto crescere professionalmente, anno dopo anno. Anche oggi ci ha riconfermato la sua cucina “solida”, tesa a mettere sempre in primo piano i sapori genuini, prodotti di terra e di mare di altissima qualità, senza indulgere a costruzioni culinarie senza senso.
All’interno del ristorante un numeroso staff di collaboratori, tutti pronti a rispondere alle richieste degli ospiti rispettando i ritmi della cucina, della sala e dell’ospitalità.
Solo due citazioni, in sala ad accogliere gli ospiti una gentilissima Laura, che consiglia al meglio le caratteristiche dei vari piatti e in cucina Antonietta Basilico, di Gissi, una ragazza che da due anni frequenta a Parma il Corso di Laurea in Scienze Gastronomiche. Una scuola universitaria che affronta gli aspetti legati alla conoscenza e alla valorizzazione degli alimenti e dei luoghi ove questi sono prodotti.
Alcuni piatti di giornata
Ci piace sottolineare che l’idea alla base della cucina di Franco è semplice: un buon piatto lascia per molto tempo un ricordo permanente di sensazioni straordinarie. Il desiderio dello chef e dei suoi collaboratori in cucina è quindi quello di far vivere alle persone esperienze uniche, a partire dai migliori prodotti disponibili. A tutto ciò lo chef villese, in forza da un anno al Gruppo Cieri, ci riesce alla perfezione e… si vede.
Arrivederci Franco, al prossimo appuntamento (lontano dal Covid).
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