E’ la settimana di Ferragosto, il turismo è ancora in grave crisi, ma…
L'estate italiana post Covid sta confermando la crisi dell'intero settore con presenze in calo di oltre l'80% ma buone notizie per i giorni di ferragosto
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 09/08/2020
Non dimenticheremo facilmente quest’estate del post Covid anche se tutti ora siamo alla ricerca di una pausa di vacanza dopo un periodo vissuto sul filo della paura.
In forte calo gli arrivi dei turisti dall’estero
L’estate italiana 2020 conferma la crisi dell’intero settore con presenze in calo di oltre l’80% con una diminuzione di visitatori internazionali di quasi il 50 per cento (al 100% gli americani) e previsioni secondo l’Enit di un ritorno al pre Covid nel 2023.
Federalberghi: è ancora crisi per l’intero settore e gli alberghi italiani
La Confindustria Alberghi ha appena diffuso una nota dal titolo significativo: la settimana di ferragosto non salva il turismo.
Malgrado le strutture aperte non siano neppure al 50% del totale, siamo ben lontani dal tutto esaurito che da sempre caratterizza questo periodo dell’anno.
I mesi successivi al lockdown, che ha paralizzato il settore turistico imponendo di fatto la chiusura di oltre il 95% degli alberghi in Italia, sono stati caratterizzati da un andamento delle riaperture lento e discontinuo nelle diverse destinazioni, ad oggi ben lontano dall’essere concluso.
Le strutture alberghiere chiuse dall’inizio di marzo
Il monitoraggio Confindustria Alberghi che dall’inizio di giugno fotografa di settimana in settimana l’andamento del settore vede una consistente percentuale di strutture chiuse ormai dall’inizio di marzo e che in molti casi non hanno la possibilità di riaprire neanche nell’immediato futuro.
Si tratta soprattutto di alberghi nelle città d’arte dove è chiuso il 67,3% delle strutture, ma all’appello non mancano le destinazioni balneari, dove il 17,3% degli alberghi non ha potuto riaprire per la stagione 2020 e quelle termali, con il 6% delle realtà ancora ferme.
La debolezza della domanda, sia in termini di numero di clienti ma anche di durata dei soggiorni – un fenomeno che colpisce sempre di più anche le destinazioni balneari – si conferma particolarmente critico per il settore
Le attese, seppur nettamente al ribasso rispetto allo scorso anno, si sono scontrate con una realtà dei fatti ben peggiore e molte aziende che, con coraggio, avevano scelto di riaprire, alla luce di queste settimane e del quadro epidemiologico dei Paesi vicini, stanno valutando di chiudere nuovamente.
La parabola discendente sembra decisa a non arrestarsi neanche ad agosto: dopo un giugno e un luglio disastrosi sul fronte dell’occupazione delle camere – i pochi alberghi aperti delle nostre città d’arte, il fiore all’occhiello del nostro turismo, hanno registrato un Tasso di Occupazione Camere di poco superiore al 10% ( -70% rispetto al 2019) , il crollo dei prezzi di vendita su agosto, registrato nel 60% delle strutture aperte, continua a testimoniare quanto carente sia ancora la domanda nei nostri alberghi.
Sul fronte occupazionale, la debolezza della domanda non consente alle aziende di richiamare in servizio tutti i propri lavoratori. Ancora oggi infatti l’83% delle imprese dichiara di lavorare con un organico ridotto di rispetto a quello dello scorso anno (addirittura nel 30% dei casi con meno della metà del personale del 2019).
Continua ad essere importante il ricorso agli ammortizzatori sociali (oltre il 60% contro l’84% delle primissime rilevazioni) e aumenta il numero di aziende, più del 40%, che dichiarano minori assunzioni di personale stagionale sia nelle destinazioni leisure che in quelle di città. Dato ancora più significativo questo se si considera che inizialmente le rilevazioni di giugno vedevano coinvolte circa il 20% delle strutture.
Un quadro che si riflette sulle attese per i prossimi mesi e che sposta decisamente la ripresa al 2021. Una crisi più lunga e profonda di quanto si poteva pensare nei giorni del lockdown, che mette seriamente a rischio la sopravvivenza del settore, conclude la nota di Confindustria Alberghi.
Una buona notizia in una situazione che resta precaria: ottime previsioni per ferragosto
Secondo l’ultimo bollettino dell’Agenzia nazionale italiana del Turismo (Enit), l’Italia sta reagendo meglio di altri Paesi sul fronte delle prenotazioni di agosto e perde meno Pil di altri Stati Ue.
Per ferragosto l’Italia si presenta con buoni auspici: venduto il 79 per cento delle offerte online per le vacanze, con buoni dati soprattutto per alcune località della costa, mentre la montagna risponde alle zone balneari con le Alpi.
Una buona notizia in una situazione che resta precaria e comunque drammatica, come sottolineato dallo stesso ministro Dario Franceschini rispondendo a un’interrogazione parlamentare della Lega.
Il membro del governo ha spiegato quali siano le priorità a cui lavora Palazzo Chigi e ha chiarito che a frenare il settore è anche il fatto che nessuno prenota più vacanze a lungo termine. Dalle rilevazioni del Sindacato Italiano Balneari (che aderisce a Fipe Confcommercio e associa più di 10mila imprese) emerge poi che se anche a luglio le spiagge hanno potuto contare su una buona affluenza, questo è avvenuto soltanto nei week-end. Nei giorni feriali, invece, sono rimaste desolatamente vuote.
In Italia le destinazioni balneari vanno bene
L’Italia fa meglio della Spagna, avendo già venduto quasi l’80% delle disponibilità di offerte online (fonte Booking.com) mentre il Paese iberico è al 72% di prenotazioni. In Italia spiccano alcune destinazioni balneari: non più disponibili l’80% a Rimini, l’81% a Ravello, l’86% a Cavallino Treporti in Veneto, il 94% nel Cilento ed il 98% nel Salento. Anche la montagna italiana vede le destinazioni delle Alpi non più disponibili all’84%, quasi al passo con quelle francesi (87%).
Alla data del 30 luglio, l’analisi delle prenotazioni aeroportuali da agosto a ottobre in confronto con i competitor diretti Spagna e Francia, indica ancora un calo delle prenotazioni sia in Italia che negli altri Paesi analizzati, nonostante l’Italia nel corso dei mesi estivi recuperi spazio di mercato.
Informacibo continuerà anche nei prossimi giorni ad aggiornare i lettori sull’Italia in vacanza
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