Mario “Bolivar” commenta per i lettori di Informacibo il suo viaggio della Puglia
“Ho raccolto storie tra una pedalata e l'altra per il grande pubblico, storie che mi hanno fatto pensare, cibi gustosi da assaggiare, prodotti tipici da valorizzare, persone con cui parlare...”
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 01/08/2020
Nei giorni scorsi, con puntualità quotidiana, abbiamo raccontato il lungo viaggio dello scrittore e critico enogastronomico, Mario “Bolivar”, attraverso la Puglia.
Al termine gli abbiamo chiesto un commento finale per i nostri lettori.
La parola a Mario “Bolivar” Pennelli
“Non posso non iniziare ringraziando Donato Troiano e la larga platea degli amici lettori di Informacibo per avvertirli da subito di tenersi pronti a leggere la mia prossima odissea.
Qualche giorno è passato dal mio rientro alla base dopo aver percorso per 14 giorni ogni angolo della mia regione, o meglio delle mie regioni, le Puglie, una regione al plurale tenuta assieme dalla bellezza.
Ho raccolto storie tra una pedalata e l’altra con il fine di portarle al grande pubblico, storie che mi hanno fatto pensare, cibi gustosi da assaggiare, prodotti tipici da valorizzare, persone con cui parlare… pertanto dichiaro questo #sempregirandotenevai tour lento di Puglia un successo.
Come speravo il viaggio è stato più interno che esterno. La bellezza dei luoghi e la simpatia della gente incontrata hanno livellato i silenzi e lo sconforto della solitudine sotto il cielo torrido di Puglia. Ho imparato e appreso molto, ho superato dei limiti, è stato molto figo. Apprezzo il fatto che ora mi chiamino dal comune X o dalla azienda Y chiedendomi di organizzare un altro tour che passi esplicitamente da loro. Ciò vuol dire che la cosa è andata bene, ma per quest’estate basta così. Ho raggiunto il mio scopo che non era certamente economico.
Percorrerò il Cilento sicuramente in futuro, mentre per l’Albania… beh vedremo. Ringrazio i fratelli albanesi per la proposta ma non sono un atleta, e devo tenerlo sempre presente.
Le cose che potevano andare storte sono andate storte, come suggerisce la legge di Murphy. Non avevo mai il farmaco o il cerotto giusto, o i pantaloncini adatti. Ma tra le mille cose storte, paradossalmente, ho ”acchiato la drett” (direbbe nonna), ovvero ho trovato la mia strada, e soprattutto l’ho fatto senza tradire la libertà e gli ideali, mai, nemmeno una volta. Quest’estate venivamo dai mesi di quarantena, dal torpore, dalla paura, una paura allo stesso tempo domestica e mondiale. Una paura che dovevo esorcizzare in qualche modo. Quest’anno dovevo spezzare barriere invisibili ma solidissime, scavalcare muri incorporei ma altissimi, mollare tutto e partire, senza mete ben precise, inseguendo le storie più belle, provando a sfuggire a me stesso”.
Firmato: il vostro Mario “Bolivar” Pennelli.
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