Il 27 maggio a Expo la presentazione del segno unico distintivo per l’agroalimentare italiano
di Informacibo
Ultima Modifica: 21/05/2015
Milano Expo 2015. Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, aveva parlato del “Marchio Unico agroalimentare” lo scorso mese di novembre al 2° Forum Food & Made in Italy nella sede Il Sole 24 ORE, ora è arrivato il momento della presentazione ufficiale.
Il prossimo 27 maggio a Expo nel Teatro della Terra, vicino al Parco della Biodiversità di Fiera Bologna, ci sarà la presentazione del segno unico distintivo per l'agroalimentare italiano.
Tutto ciò avviene mentre continua a salire l'ezxport del made in Italy alimentare.
"I dati dell'Istat ci dicono che l'agroalimentare italiano continua a conquistare il mondo. Da gennaio a marzo abbiamo esportato agroalimentare per più di 8,7 miliardi di euro, con un trend sostanzialmente in linea con l'obiettivo di 36 miliardi di euro che ci siamo dati per il 2015. Expo può essere un ulteriore volano per il Made in Italy, un'occasione che non vogliamo perdere, e per questo il Governo è in campo con un Piano straordinario per l'internazionalizzazione che aiuti le aziende a crescere ancora all'estero. Il 27 maggio a Milano presenteremo il segno unico distintivo per l'agroalimentare italiano, uno strumento che ci aiuterà a fare sistema e comunicare al meglio il Made in Italy fuori dai nostri confini". Così si è espresso il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, commentando i dati sull'export di marzo resi noti dall'Istat.
L’analisi della Coldiretti
Come sottolineano dalla Coldiretti, con un aumento record che va dal +51% in Cina al +26% negli USA, il comparto agroalimentare traina l’export italiano, sostenendo lo sforzo del Paese per uscire dalla recessione.
Il cibo tricolore cresce su tutti i mercati, con un complessivo +13% nel confronto con lo stesso mese dell’anno precedente, che sale al +19% se si considerano i soli Paesi Extra UE, grazie soprattutto al balzo record registrato in Cina e negli Stati Uniti. Nel caso degli USA, il boom è dovuto anche alla spinta del tasso di cambio euro/dollaro favorevole, che si conferma una opportunità per sostenere la ripresa economica.
Ma la crescita è in doppia cifra anche all’interno dell’Unione Europea, dove incassa un +11%, mentre resta negativo – rileva ancora la Coldiretti – il dato della Russia, dove l’embargo continua a togliere quote di mercato ai prodotti alimentari italiani (-38% in valore a marzo).
L’ottimo risultato dell’export segue i segnali positivi di ripresa anche sui consumi interni, con le vendite al dettaglio che aumentano dello 0,7% nel primo bimestre con un tasso doppio dell’1,4% nell’alimentare che – conclude Coldiretti – è la seconda voce del budget familiare dopo l’abitazione ed è destinata ad avere un effetto traino sull’intera economia.
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