Monini 2030: Cento anni di storia, dieci per scrivere un nuovo futuro
“Piano di sostenibilità 2020-2030” presentato da Maria Flora e Zefferino Monini La sostenibilità come esigenza e nuovo modello di sviluppo
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 28/05/2020
Cento anni di storia e 10 per costruire un nuovo futuro, fatto di olivicoltura rispettosa della natura e di qualità, trasparenza e tracciabilità dal campo alla tavola.
L’olio extravergine Monini è il protagonista del nuovo “Piano di sostenibilità 2020-2030” presentato nei giorni scorsi da Maria Flora e Zefferino Monini, terza generazione dell’azienda che ha fatto conoscere l’olio extravergine agli italiani, collegati in web conference da Spoleto.
Il piano, che parte dalla terra per arrivare alla ricerca e all’educazione alimentare, è un progetto corale, un percorso delineato insieme a The European House-Ambrosetti in occasione del Centenario dell’azienda umbra, nata nel 1920 su intuizione del nonno dell’attuale dirigenza, Zefferino Monini, che fu tra i primi a credere nel valore del prodotto “olio extravergine d’oliva”e a portarlo sulle tavole degli italiani.
“I compleanni – spiegano Maria Flora e Zefferino “junior” – sono un’occasione unica per fermarsi a riflettere. Oggi il mondo ci parla di sostenibilità: le sfide sono molte e delicate, oltrepassano i confini nazionali e riguardano tutti. Le nuove generazioni ci chiedono a gran voce di dare un contributo per rendere il mondo un posto migliore, gli stessi giovani verso cui abbiamo una grande responsabilità e a cui lasceremo un’eredità altrettanto importante. Per questo abbiamo provato a immaginare il futuro che verrà con un orizzonte di 10 anni definendo azioni concrete per un mondo più sostenibile, giusto e consapevole”.
Investiti oltre 10 milioni di euro, che diventeranno circa 25 entro il 2030
Il Piano nasce prima dell’emergenza COVID-19 che in pochissimo tempo ha trasformato il nostro modo di lavorare, di imparare, di vivere la quotidianità e che, soprattutto, trasformerà il nostro futuro in una maniera che ancora non possiamo conoscere. La sostenibilità non è più un valore aggiunto. È necessità. Monini l’aveva intuito, consapevole dell’esigenza di “mettere a terra la sostenibilità con scelte concrete” e tangibili, anche sotto il profilo economico, che mai come oggi diventano anche un segnale positivo per il Paese: sono stati già investiti oltre 10 milioni di euro, che dovrebbero raggiungere circa 25 milioni entro il 2030.
Linee guida strategiche e dati economici
“Siamo orgogliosi di poter dire che se oggi dovessimo rifare tutto, cambieremmo ben poco di quel che abbiamo fatto ieri. E possiamo dire che gli straordinari risultati raggiunti ce lo dimostrano”. Anche in tempo di emergenza.
Nel primo quadrimestre dell’anno in corso Monini è il brand più venduto sia a valore che a volume in Italia, con – rispettivamente – il 9,1% e l’8,8% di quota. (Fonte: AC Nielsen HomeScan; Totale Food; Periodo Gen-Apr20 vs AP).
Nel periodo gennaio-aprile 2020le vendite complessive Monini (Italia+estero) a volume (sell-in) sono cresciute del +14.1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La crescita è guidata soprattutto dai mercati internazionali che sono cresciuti di oltre il 30%. Un successo di vendite che premia il prodotto, ma che si deve soprattutto, secondo Maria Flora e Zefferino Monini, alla fiducia che le persone riconoscono al brand.
A livello prospettico, pur con tutta la variabilità che ci si attende dopo emergenza sanitaria, sociale ed economica, l’azienda continuerà a perseguire 4 linee di indirizzo che confermano il percorso di qualità intrapreso:
- Crescere, soprattutto all’estero: “ci aspettiamo una crescita moderata in Italia (mercato maturo) e una crescita più ambiziosa sui mercati internazionali (mercati ancora da sviluppare) per portare il peso dei due canali al 50%/50%”.
- Qualità: l’investimento sulla qualità si sostanzia con un aumento della quota dei prodotti di fascia “Premium” e di prodotti 100% Italiani, con accordi di filiera e una maggiore integrazione a monte per aumentare il livello di tracciabilità, innalzando glistandard di qualità del prodotto finale rispetto alla media del mercato.
- Capitale umano e nuove competenze: integrazione di competenze verticali, investimento su competenze commerciali, agricole, agronomiche e digitali.
4. Trasparenza dal campo alla bottiglia: continui investimenti per offrire ai consumatori e al mercato un’informazione trasparente e semplice, dal campo alla bottiglia, anche grazie all’utilizzo di nuove tecnologie.
Un piano corale, che parte dalla terra e arriva all’educazione alimentare, concreto e tangibile anche sotto il profilo economico: già investiti oltre 10 milioni di euro, che diventeranno circa 25 milioni entro il 2030.
NEL SEGNO del 10
Creare un “polmone verde” nel cuore dell’Italia da 1 milione di olivi. Un’operazione “eco” (assorbimento 50 mila tonnellate CO2), ma anche produttivo-economica, perché aumenta la disponibilità di olio di qualità realmente italiano.
Coltivare il 100% degli oliveti italiani di proprietà ad agricoltura integrata o biologica, con sistemi di irrigazione di precisione.
Adottare nell’anno del Centenario 100 mila api e rafforzare progressivamente l’impegno per la salvaguardia di queste sentinelle della biodiversità.
Certificare il 100% dei suoi prodotti di origine italiana secondo i criteri del Consorzio Alta Qualità CEQ, che definiscono regole precise per tutte le fasi di produzione, garantendo una qualità superiore del prodotto, in primis sotto il profilo nutraceutico.
Tracciare il 100% dei suoi extravergine italiani grazie alla tecnologia blockchain.
Affiancare all’utilizzo di materiale riciclato per il 100% delle bottiglie in vetro verde una ricerca sul packaging per la creazione di una confezione innovativa, leggera e sostenibile.
Garantire un sostegno di 10 anni alla ricerca scientifica.
Educare 1 milione di studenti a una corretta cultura alimentare.
Monini celebra i suoi 100 anni e augura Buon Appetito, Italia!
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