Il premier Giuseppe Conte: “si potrebbe riaprire prima del previsto” - InformaCibo

Il premier Giuseppe Conte: “si potrebbe riaprire prima del previsto”

“Chiediamo scusa per ritardi nell’erogazione degli aiuti. Ho letto con interesse le soluzioni proposte da Luciana, che da Torino mi ha raccontato la sua passione per la ristorazione”

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 02/05/2020

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte affida a Facebook il proprio messaggio per la Festa dei lavoratori e dedica un pensiero a chi fino ad oggi è rimasto “negli ospedali, in strada o in ufficio”. E lancia un messaggio di speranza ricordando che “lunedì oltre 4 milioni di persone torneranno al proprio impiego”

La lettera dal Premier Conte

Il mondo del lavoro è messo a dura prova. Tanti vivono con ansia e preoccupazione questa emergenza, fra attività chiuse e prospettive di lavoro a rischio. Molti, durante la fase più acuta di questa emergenza, hanno lavorato negli ospedali, in strada o in ufficio per assicurarci assistenza, soccorso, sicurezza e beni essenziali. 

 Oltre 4 milioni tornano a lavoro lunedì grazie ai primi risultati delle misure di contenimento: impiegati, addetti e operai che potranno confidare nell’applicazione di rigidi protocolli di sicurezza, su cui saremo intransigenti. 

Ho letto alcune vostre lettere, ho provato a vestire i vostri panni e ne ho avvertito tutto il peso. 

Ho apprezzato la lettera di Elisabetta che ha un’attività da estetista a Pomezia. Come tante altre sue colleghe mi ha scritto per tornare a lavorare in sicurezza, determinata a evitare qualsiasi forma di lavoro in nero. 

Ho letto con interesse le soluzioni proposte da Luciana, che da Torino mi ha raccontato la sua passione per la ristorazione, un mestiere che ha imparato dopo una lunga gavetta in periferia, con una lunga lista di consigli per ripartire il prima possibile, con vari accorgimenti per proteggere  la salute.  

Ho percepito tutta la passione di Tonino per il suo salone di barbiere, aperto a Potenza nel 1978, l’attaccamento agli attrezzi del mestiere: le forbici, il rasoio. Sono sicuro che, con il rispetto delle regole adottate, in alcuni territori si potrà rallentare notevolmente la curva del contagio. E attività come la sua potrebbero rialzare prima del previsto la saracinesca: se abbassiamo il rischio di contrarre il virus e rispettiamo i protocolli di sicurezza, tanti clienti torneranno a tagliarsi i capelli senza essere bloccati dalla paura.  

Lo Stato, così come tutti i lavoratori, non ha mai trovato di fronte a sé una minaccia sanitaria ed economica come questa. Negli ultimi 50 giorni abbiamo dovuto mettere in campo uno sforzo economico pari a quello di intere manovre di bilancio realizzate nell’arco di 2 o 3 anni. 

Tanti hanno ricevuto un sostegno, altri lo riceveranno nei prossimi giorni. Abbiamo lavorato al massimo per far ripartire a pieno regime il motore dello Stato, perché questo poderoso sostegno pubblico si concretizzasse in pochi giorni: ci sono stati e ancora continuano alcuni ritardi nelle somme da erogare, come pure complicata si sta rivelando la partita dei finanziamenti. Chiedo scusa a nome del Governo, e vi assicuro che continueremo a pressare perché i pagamenti e i finanziamenti si completino al più presto. È ai dettagli un nuovo provvedimento con aiuti e misure per la ripartenza economica che saranno più pesanti, più rapidi, più diretti.  

Non farò finta di non sentire i vostri consigli, le vostre sollecitazioni, la vostra rabbia, la vostra angoscia. Non cadono nel vuoto, non sono parole al vento. Sono piuttosto il vento che spinge più forte l’azione del Governo. Credo sia l’unico modo per onorare questo giorno, questo 1 maggio. 

Tante le risposte, tra critiche e consensi ne scegliamo una.

La fase due: inizia lunedì 4 maggio

La risposta di Antonella Abate a Conte:

“Lavoro per un’azienda che è scesa in campo per aiutare i propri dipendenti e la forza vendita in una azienda….

È sicuramente molto bella questa lettera rivolta a tutti i lavoratori. Mi ritengo fortunata perché lavoro per un’azienda che è scesa in campo per aiutare i propri dipendenti e la forza vendita facendo importazione di Dpi visto che è una sezione del nostro catalogo. Nonostante tutti i problemi che abbiamo per le varie burocrazie e per gli sdoganamenti bloccati, i miei agenti potranno continuare a fatturare e a percepire provvigioni sul fatturato, ma ripeto a tutto questo ci ha pensato la mia azienda. Sono preoccupata per mio figlio che anche lui è una partita iva ma da due mesi non vende e quindi non percepisce nessun introito, per fortuna è una persona giudiziosa e per fortuna ha una famiglia solida alle spalle.  In due mesi forse qualche risposta più concreta vorrei sentirla. Mi rendo conto che è una situazione mai gestita e che tutto quello che si fa sembra fatto male, ma sarà dura far ripartire molte categorie senza aiuti concreti.

Non parole ma concretezza, poi tutti ci rimboccheremo le maniche e partiremo più forti di prima. Grazie Presidente

Condividi L'Articolo

L'Autore