Anche le startup sbarcano all’ Expo Milano in CasaCorriere
di Informacibo
Ultima Modifica: 02/07/2015
Milano Expo 2015. La prima bicicletta ibrida, a metà strada tra una bike elettrica e uno scooter. Un cubo magico (36 centimetri per lato) con dentro sensori e una stampante 3D per produrre oggetti. E poi ancora, una piattaforma su cui trovare babysitter referenziate e affidabili; una mappa urbana con tempi e costi per usare auto o bici in sharing; la società che realizza dispositivi mobili per effettuare screening della vista in zone del mondo prive di infrastrutture hi-tech. Queste e altre startup, tutte con idee «born in Italy», saranno protagoniste a Expo della settimana (è iniziata lunedì 29 giugno fino a domenica 5 luglio, a partire dalle ore 18.30) dedicata alle realtà della nuova economia.
Organizzata da Corriere Innovazione presso Casa Corriere, l’iniziativa avrà come protagonisti nove incubatori d’impresa, uno spazio di coworking (il milanese Copernico) e 24 giovani realtà imprenditoriali, attive in tutta Italia. Insomma, i protagonisti del cosidetto ecosistema startup incontrano il pubblico, lungo il Decumano.
Addio business plan
Sarà l’occasione per valutare lo stato di salute del settore «Dal nostro punto di vista è positivo — afferma Stefano Mainetti, consigliere delegato di PoliHub, incubatore del Politecnico di Milano — dai primi anni Duemila fino al 2014 abbiamo ospitato 75 startup che poi hanno camminato da sole: l’85% di esse è ancora in vita. Adesso ci sono 54 piccole imprese, soltanto nell’ultimo anno ne sono entrate 30». Naturalmente, è bassa l’età media degli imprenditori e uguale per tutti il sogno: sfondare nella Silicon Valley. «Cerchiamo di fare capire loro che il percorso è lunghissimo — spiega il docente — bisogna misurarsi con il mercato, i clienti, i conti economici». Eppure, sostiene Mainetti, oggi i giovani sono più concreti di una volta. «Ai colloqui non si presentano con un business plan tutto teorico, ma arrivano con prototipi o piccoli robot fabbricati in casa: così illustrano le loro idee». Quelle, di certo, non mancano.
La app dello sharing
Semplice e, sulla carta, vincente è la soluzione inventata da eVeryride, startup nata nel dicembre scorso che conta 10 mila applicazioni scaricate. Attiva nelle quattro città (Firenze, Milano, Roma, Torino) che hanno più servizi di sharing come auto, moto o biciclette, permette di avere una mappa dei mezzi a disposizione e di conoscere tempi e costi per il tragitto che il cliente deve percorrere. Gli sviluppatori di eVeryride lo stanno sperimentando in alcune città estere. Tutto bene, ma con qualche limite. «Guadagnare soldi? Per adesso non se ne parla», sostiene il fondatore Lorenzo Polentes, che spiega come il modello di business prevederà una percentuale sulle prenotazioni effettuate. «Ma occorre avere molti più utenti. La nostra idea d’impresa è anche una scommessa sul futuro: crediamo che la mobilità sostenibile sia destinata a crescere ancora», è convinto il manager. Nella settimana in Expo ci sarà spazio per conoscere le piattaforme del fantabasket Nba: si crea la squadra, si sfidano gli amici, si vincono soldi. Oppure, sul fronte degli acquisti, la piattaforma Madai dove il prezzo dei prodotti scende se il cliente risponde a domande o esprime le sue opinioni. Idee, creatività e business sul Decumano, al tramonto.
Condividi L'Articolo
L'Autore