Ue, Bellanova e Patuanelli: etichettatura obbligatoria degli alimenti
I due ministri italiani scrivono ai Commissari Ue alla salute, Stella Kyriakides, e all’agricoltura, Janusz Wojciechowski. Plaude la Coldiretti
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 02/03/2020
“Noi siamo assolutamente determinati a continuare la battaglia con l’etichetta obbligatoria sulle produzioni….ho chiesto agli altri ministri a partire dal ministro Patuanelli, di fare insieme una lettera alla Commissione Europea“. Lo aveva detto la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, nei giorni scorsi a margine del convegno ‘Seminiamo il futuro’ di Ismea e Banca nazionale delle terre agricole”.
Dopo questo annuncio oggi è partita una lettera, indirizzata alla commissione Ue, scritta dalla Ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, e dal Ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli.
“Abbiamo bisogno di scelte coraggiose, se vogliamo ridare slancio all’azione dell’Europa a partire dall’attuazione del Green deal e della nuova Politica agricola comune post 2020. Due sfide cruciali che ne incrociano un’altra: la trasparenza delle informazioni in etichetta. Sono aspettative alle quali è nostro dovere rispondere perché riteniamo che la piena informazione sia un diritto dei cittadini. Insieme a Francia, Spagna, Grecia, Portogallo, Lituania, Romania, Finlandia abbiamo in corso sperimentazioni dell’obbligo di etichettatura per diverse tipologie di prodotti come latte, formaggi, carni trasformate, pasta, riso, derivati pomodoro. Nei nostri Paesi oggi i cittadini possono conoscere sempre da dove provengono il latte, il grano, il riso o il pomodoro utilizzati come ingredienti. Riteniamo che nelle more della presentazione e, soprattutto, dell’attuazione della nuova strategia “Farm to fork”, sia necessario poter proseguire l’esperienza delle sperimentazioni nazionali. In passato si è scelto di prendere decisioni in tema di etichettatura solo in conseguenza di gravi scandali alimentari. Abbiamo informazioni complete sulle carni, perché c’è stata la BSE. Non crediamo sia giusto aspettare un nuovo scandalo, ma che si possa agire con coraggio nel senso richiesto dai cittadini in tutta Europa. Per questo riteniamo che il regolamento Ue 775/2018, destinato ad entrare in vigore il 1° aprile, non dia risposte sufficienti”.
Così nella lettera sottoscritta dalla ministra Teresa Bellanova, e dal Ministro Stefano Patuanelli, inviata oggi ai Commissari Ue alla salute, Stella Kyriakides, e all’agricoltura, Janusz Wojciechowski.
“Estendere l’obbligo di origine delle materie prime in etichetta a tutti gli alimenti”
L’Italia chiede quindi che sia esteso l’obbligo di origine delle materie prime in etichetta a tutti gli alimenti, a partire da una scelta rapida sui prodotti sui quali si è già sperimentato in questi anni come latte, formaggi, carni trasformate, pasta, riso, derivati pomodoro. In quest’ottica i Ministri hanno notificato a Bruxelles la proroga fino al 31 dicembre 2021 del decreto su latte e formaggi e sono pronti ad avanzare sulla proroga degli altri decreti nazionali con la stessa scadenza.
Dare risposta all’iniziativa dei cittadini europei che ha raccolto oltre 1,1 milioni di firme
“Siamo convinti che si debba avanzare su questo fronte – proseguono nella lettera i due ministri – dando anche risposta all’iniziativa dei cittadini europei che ha raccolto oltre 1,1 milioni di firme in 7 Stati membri e che chiede di estendere l’obbligo di indicazione della materia prima in tutti gli alimenti. Appoggiamo con convinzione questa posizione e riteniamo che nella strategia “Farm to Fork” questo debba essere un tema centrale. Proprio perché si chiama ‘dal campo alla tavola’, l’origine obbligatoria declina al meglio questa locuzione, perché in etichetta il consumatore abbia la percezione dell’intero percorso di tracciabilità”.
Il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini esprime apprezzamento per la lettera sottoscritta dai due ministri italiani
“Il green deal che la commissione vuole realizzare anche attraverso la strategia farm to fork inizia dalla trasparenza a tavola” ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ricordare che “l’obbligo di indicare l’origine è una battaglia storica della Coldiretti che ha portato l’Italia all’avanguardia in Europa per le politiche rivolte alla qualità, sicurezza alimentare e trasparenza dell’informazione. L’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti –ricorda Prandini- è sostenuto dal 95% dei consumatori italiani che hanno partecipato alla consultazione pubblica e dalla stragrande maggioranza di quelli europei”.
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