Frode: spacciato per Prosecco Doc vino bianco frizzante italiano
Dopo la denuncia rimosse a Londra le macchine di distribuzione del falso Prosecco. Il commento della ministra Bellanova
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 11/02/2020
La settimana scorsa a Londra era stata installata una “Automatic prosecco machine“: con l’aspetto di un semplice bancomat, ma anziché denaro distribuiva bicchieri di plastica con il frizzante vino bianco veneto.
E’ un falso Prosecco, la pronta risposta dalle colline patrimonio Unesco
“Una frode nei confronti dei consumatori inglesi, oltre che un serio danno di immagine per la nostra denominazione. – aveva subito dichiarato il presidente del Consorzio di tutela del Prosecco Doc, Stefano Zanette. “La prima segnalazione alle autorità inglesi, operata dai nostri uffici risale a metà della scorsa settimana, non appena il Consorzio ha avuto evidenza della cosa e si è attivato con i propri legali, al fine di contestare l’illegittimo riferimento alla denominazione Prosecco apparso sul distributore londinese”.
Ora la macchina è stata rimossa. Il commento della ministra Teresa Bellanova
“Le nostre imprese e I nostri consorzi che lavorano duramente e nelle regole si dimostrano ancora una volta i nostri alleati più preziosi per la lotta alle frodi alimentari. Abbiamo un sistema di controlli tra i migliori al mondo e questo lo dobbiamo innanzitutto proprio all’incessante lavoro di collaborazione tra Icqrf, la nostra Autorità per la lotta alle frodi e la tutela della qualità, e i produttori”. Così la Ministra Teresa Bellanova commenta la rimozione delle macchine di distribuzione automatiche di vino bianco frizzante italiano, spacciato per Prosecco Doc, comparse la scorsa settimana a Londra.
Le nostre Dop, Igp e Stg non si toccano!
“Bene il prezioso e centrale ruolo di vigilanza del Consorzio del Prosecco che ha immediatamente denunciato l’accaduto e messo fine a questa frode ai danni dei consumatori inglesi”, sottolinea la Ministra Bellanova. “La lotta alla contraffazione a difesa dei nostri prodotti e l’usurpazione di nomi protetti italiani è tra le nostre priorità. Sostenere sui mercati internazionali il made in Italy, le nostre Dop, Igp e Stg è essenziale se vogliamo valorizzare al meglio il Made in Italy e mantenere alta la fiducia dei consumatori. Operazioni commerciali di questo genere offendono il nostro Paese con un danno economico e di immagine, danneggiano le imprese oneste e i consumatori e mettono a repentaglio anche la sicurezza e la tutela della salute», conclude la Ministra.
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