Il brodetto di pesce più buono d’Italia lo si gusta a Vasto
Ha vinto il Festival del Brodetto lo chef Matteo Crisanti della storica trattoria di Vasto "Zia Albina" intervistato da Informacibo
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 05/11/2019
“Il brodetto di pesce più buono d’Italia lo si gusta in Abruzzo, in particolare a Vasto nel locale di Zì Albina”, ricordo ancora questa frase di uno storico capocronista della Gazzetta di Parma, Aldo Curti, mentre mi mostrava un suo articolo che descriveva proprio il “brodetto di Vasto della trattoria di Zia Albina”.
Da allora sono passati a tantissimi anni e la storica trattoria di Vasto “Zia Albina” con lo chef Matteo Crisanti ha vinto la finale nazionale del Festival del Brodetto dell’Adriatico, svoltasi, nei giorni scorsi, al ristorante “Al Vecchio Teatro” di Ortona in provincia di chieti.
Sì, è vero il brodetto di Matteo Crisanti, chef alla trattoria di Zia Albina, è il migliore brodetto d’Italia!
“Lu vrudatte” il piatto “dei pescatori e dei contadini” per eccellenza
Alla finale, ci dice Matteo Crisanti, ho portato lo stesso brodetto che si faceva nel 1700 in queste zone. “gli stessi ingredienti e la stessa tempistica di cottura. Il brodetto è il piatto principe del mio locale Zia Albina e l’appeal di questa succulenta specialità vastese, nata come piatto povero, è in costante crescita, al punto da divenire spesso una vera e propria motivazione di viaggio per gli amanti dei sapori tradizionali. Perchè la tradizione è cultura -aggiunge il giovane Matteo- e “lu vrudatte” (così viene chiamato in dialetto) è un piatto “creato” da due categorie di persone, i contadini e i marinai, i veri padroni di Vasto di una volta”.
“Lu vrudatte” viene cotto in un tegame di terracotta, la “tijelle” di coccio, e importanti, -precisa lo chef Crisanti-, “sono il pomodoro, l’aglio, il prezzemolo, il peperoncino piccante e l’olio d’oliva delle colline vastesi (noi abbiamo il nostro olio prodotto in un pezzetto di terra).
Quanti tipi di pesce occorrono per fare un buon brodetto?
“Dai sette ai dieci tipi di pesce, compreso oggi il San Pietro, una volta considerato pesce pregiato. La preparazione, nonostante sia un piatto semplice, deve essere molto accurata e da Zi Albina, un locale che risale al lontano 1907, non vogliamo certamente tradire la tradizione”.
Torniamo alla gara e vittoria di Matteo Crisanti, per presentare la giuria, composta dall’Accademico della cucina, Mimmo D’Alessio, dal presidente del Movimento turismo del vino, l’ortonese Nicola D’Auria, dall’assessore Cristiana Canosa e dal promotore dell’evento, Armando Carusi.
Il vincitore ha preceduto nell’ordine le Marche con il più giovane cuoco in gara Leonardo Marcotullio, appena 20 anni, del ristorante “Caserma guelfa” di San Benedetto del Tronto; e la Puglia con lo chef Francesco Sciusco del ristorante “Portento” di Barletta.
La commissione ha assegnato il Premio della giuria “Angelo Chiavaroli” al Veneto con Vincenzo Di Donato del ristorante “Malto & altro” di Treviso, e i Premi della critica “Pasquale Pacilio” al Molise con Rosario Di Paolo del ristorante La Casareccia di Termoli e all’Emilia-Romagna con Gianni Greco del ristorante “Laura” di Rimini.
Ospite d’onore della manifestazione la campionessa italiana della cucina, Maria Angelucci.
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