Dazi Usa: l’Italia colpita dai formaggi ai liquori e amari
Secondo stime di Coldiretti provocheranno un calo del 20% delle vendite dei prodotti agroalimentari Made in Italy
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 18/10/2019
Scattano da oggi, 18 ottobre, i dazi annunciati dagli Stati Uniti contro il made in Europe. L’Italia sarà colpita in diversi prodotti agroalimentari, dai formaggi ai liquori e amari.
I dazi, secondo stime di Coldiretti, provocheranno un calo del 20% delle vendite dei prodotti agroalimentari Made in Italy in Usa.
Sempre secondo Coldiretti a beneficiare della situazione è la lobby dell’industria casearia Usa (CCFN), che ha esplicitamente chiesto con una lettera di imporre tasse alle importazioni di formaggi europei, al fine di favorire l’industria del falso Made in Italy e costringere l’Unione Europea ad aprire le frontiere “ai tarocchi a stelle e strisce”. Le brutte copie dei prodotti caseari nazionali hanno avuto una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni, raggiungendo complessivamente i 2,5 miliardi di chili.
In cima alla classifica la mozzarella, con 1,97 miliardi di chili all’anno
In cima alla classifica – precisa Coldiretti – c’è la mozzarella, con 1,97 miliardi di chili all’anno, seguita dal Parmesan, con 192 milioni di chili, dal provolone con 181 milioni di chili, dalla ricotta con 113 milioni di chili e dal Pecorino Romano con 25 milioni di chili, realizzato però senza latte di pecora, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Usda, il Dipartimento dell’agricoltura statunitense.
Nasce l’hashtag #iostocolparmigiano
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