Pastificio Bolognese compie 70 anni: storia di un’eccellenza
A Torino il 16 settembre la storia attività spegne 70 candeline di passione e voglia di rinnovarsi. Un binomio che da tre generazioni conquista il mercato di pubblico e chef
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 04/09/2019
Nel quartiere Crocetta di Torino, da tre generazioni, la famiglia Muzzarelli produce pasta di alta qualità: oltre 90 varietà differenti, che coniugano antiche tradizioni e innovazione. Un successo che ha fatto guadagnare al Pastificio Bolognese il marchio Maestro del Gusto da oltre 10 anni e che si festeggia con il raggiungimento dei 70 anni di attività e una grande festa per celebrare il compleanno.
Siamo felici e orgogliosi – sottolinea Achille Muzzarelli, presidente del Pastificio Bolognese – di compiere 70 anni e di aver continuato a garantire nel tempo, nella nostra città di adozione, Torino, un prodotto di qualità nato dalla passione nel mettere, ed è proprio il caso di dirlo, le mani in pasta; la festa è per noi l’occasione di ringraziare chi, in tutti questi anni – dai clienti ai fornitori, dai ristoratori sino agli amici – ci ha dato piena fiducia e la spinta per fare sempre meglio stando al passo con le richieste del mercato”.
Una storia di famiglia
Già perchè la storia del Pastificio Bolognese è una storia di famiglia giunta alla sua terza generazione che parte da Modena. E’ iniziata infatti con l’arrivo negli anni ’50, nel quartiere Crocetta a Torino in via San Secondo 69, della famiglia modenese Muzzarelli, composta da Alda e Giuseppe e il figlio Achille.
Correva l’anno 1949, in pieno dopoguerra, quando Alda iniziò a produrre a Torino, in una piccola bottega, i tortellini a mano. Presto la pasta fresca modenese conquistò le tavole di molti, e Giuseppe decise di introdurre l’utilizzo delle macchine nella loro produzione per soddisfare la richieste dell’alta ristorazione.
E se Achille iniziò nel consegnare la pasta su due ruote, prese presto le redini dell’azienda e con lungimiranza introdusse delle “innovazioni” come l’utilizzo del basilico fresco, delle erbe aromatiche e della borraggine, solo per citarne alcune, elementi mai utilizzati e che hanno contribuito ad impreziosire la pasta rendendola un prodotto diverso dal solito. E non solo. Iniziò anche a produrre la pasta fresca trafilata (sino ad allora solo in versione secca) che permise ai ristoranti di essere più veloci in cucina.
Il tempo passò rapidamente, ma non la passione: le sorelle Cristina, Laura e Elena, figlie di Achille, decisero di proseguire l’attività ascoltando, soprattutto, le esigenze di un mercato in rapida evoluzione, dettato da ritmi veloci sia nelle cucine di un ristorante che a casa e da un repentino cambio nelle abitudini e gusti dei clienti.
Una realtà moderna
Così si arriva ad oggi il Pastificio è una realtà moderna, gestita in prima persona con grande dedizione e passione per un prodotto che rappresenta l’Italia nel mondo e che è frutto di un sapore antico custodito con cura da 70 anni – capace di cavalcare i trend del mercato, dall’utilizzo di chef stellati, testimonial di paste limited edition, all’ideazione di ricette insolite e all’apertura di un banco gastronomia per soddisfare le esigenze di chi desidera un prodotto già trasformato e di qualità.
E’ un punto di riferimento per i cittadini e gli imprenditori torinesi che possono trovare la pasta – non solo in versione classica, ma anche con farina integrale o kamut e, su richiesta, senza uova. Sono oltre 90 i tipi di pasta fresca prodotti di diversi formati come garganelli, fusilli, calamarata, mezzi paccheri, anche nelle varianti colorate al nero di seppia, al pomodoro, allo zafferano o con farina di castagne. Tra le paste ripiene sono prodotti di punta i plin di Langa e gli agnolotti paesani, ma anche specialità che si discostano dalla tradizione locale come, ovviamente, i cappelletti di Modena.
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