Perdonanza: il cibo sano e onesto per un futuro migliore
L’edizione numero 725 della Perdonanza Celestiano è in corso a L’Aquila fino al 29 agosto
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 27/08/2019
La libertà di scegliere il cibo sano e onesto come atto necessario per un futuro migliore.
Questo il concetto emerso ieri, 26 agosto, dal convegno-dibattito intitolato “… ma la libertà rende liberi?”, che si è svolto nel all’Aquila Palazzetto dei Nobili nell’ambito delle iniziative della Perdonanza.
Anche Coldiretti Abruzzo partecipa alla Perdonanza de L’Aquila
Un momento di riflessione sul concetto di “libertà” – promosso da Coldiretti Abruzzo e curato da Romeo Pulsoni, medico-contadino, medaglia d’argento alla sanità pubblica e presidente regionale dell’associazione Pensionati di Coldiretti Abruzzo e da don Renzo D’Ascenzo, parroco della cattedrale aquilana.
Durante l’incontro è stato approfondito il valore del cibo nell’ambito della società contemporanea, con il presidente di Coldiretti L’Aquila Angelo Giommo e il direttore provinciale Domenico Roselli di fronte ad una platea di professionisti, agricoltori, religiosi e semplici cittadini.
Da qui un dibattito sulla modernità partendo dai meccanismi della grande distribuzione e dalle insidie delle agromafie fino ad arrivare allo spettro degli organismi geneticamente modificati (ogm).
“Saremo liberi, da qui a poco, di non nutrirci del cibo artificiale?” ha chiesto Pulsoni provocatoriamente riportando l’attenzione al binomio libertà-alimentazione e soffermandosi sull’importanza del cibo sano, “sacro” ed etico, con un particolare riferimento al valore del made in Italy agroalimentare e all’importanza della sua tutela.
Il presidente Giommo ha invece evidenziato l’azione di Coldiretti per la salvaguardia dell’agricoltura italiana evidenziando che “il legame tra libertà e cibo va ricondotto ai concetti di “trasparenza”, “origine” e quindi “etichetta” perché, in linea con gli obiettivi del progetto di Campagna Amica per la tutela del made in Italy agroalimentare, se sappiamo da dove arriva il cibo siamo più “liberi” di scegliere cosa mangiare”.
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