La francese Lactalis compra la Nuova Castelli - InformaCibo

La francese Lactalis compra la Nuova Castelli

La multinazionale francese si prende il controllo dell’azienda che commercializza i formaggi Dop italiani sui mercati esteri, compreso il Parmigiano Reggiano

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 30/05/2019

Le proteste della Coldiretti e della Cia e la contrarietà del ministro Centinaio «Faremo di tutto per tutelare l’agroalimentare italiano dall’assalto delle multinazionali straniere» (leggere Informacibo) non hanno fermato Lactalis, che ha annunciato ieri l’acquisto della Nuova Castelli, azienda con sede a Reggio Emilia tra i principali esportatori di formaggi Dop italiani, come il Parmigiano Reggiano, la Mozzarella di Bufala Campana e il Gorgonzola.

Lacalis compra dal fondo inglese Charterhouse Capital Partner, che aveva l’80% dell’azienda, e da altri soci che controllavano il 20%. Nel 2018 Nuova Castelli ha fatturato 460 milioni di euro, dei quali il 70% grazie all’export.

Per Lactalis è un altro gioiello italiano da aggiungere al suo gruppo, a fianco dei marchi Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani e Cademartori.

Con questa operazione la multinazionale francese, si legge in una nota, «rafforza la sua leadership nella distribuzione dei formaggi italiani Dop sui mercati internazionali, dove è già protagonista con una presenza commerciale e distributiva in oltre 140 paesi».

L’acquisizione è soggetta ora alle approvazioni delle competenti autorità regolamentari.

Bertinelli presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano: La produzione è e resterà sempre circoscritta all’area di origine

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano, in qualità di organismo di controllo autorizzato dal Mipaaf, “garantisce che la produzione è e resterà sempre circoscritta all’area di origine, come stabilito dal disciplinare di produzione”, questa la chiara presa di posizione di Nicola Bertinelli la settimana scorsa. «Da italiani, vorremmo che anche il business degli esportatori rimanesse 100% italiano, ma l’interessamento di Lactalis testimonia la buona salute della nostra filiera e l’attrattività economico-finanziaria per investitori esteri»

 

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