Parmigiano Reggiano Dop: il consorzio da record guarda agli Emirati
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 15/04/2019
Il 2018 è stato un anno record per la produzione della DOP Parmigiano Reggiano che cresce complessivamente dell’1,35% rispetto all’anno precedente. I 3,7 milioni di forme (circa 148 mila tonnellate) prodotte nel 2018 toccano il livello più elevato nella storia del Parmigiano Reggiano. Un’eccellenza tutta italiana che dà lavoro a oltre 50mila persone nel territorio di produzione indicato dal disciplinare.
Obiettivo Expo 2020
Il consorzio non si ferma e tra i progetti per il prossimo triennio ha tra gli obiettivi l’aumento dell’export soprattutto conquistando quei mercati dove l’interesse è alto ma ancora il prodotto non è distribuito. Come gli Emirati Arabi, Dubai in primis, dove si terrà la prossima edizione di Expo 2020, garantendo quindi grande visibilità.
Il lavoro che il consorzio sta portando avanti è aprire spazi di mercato “in quelle aree del mondo in cui c’è potenziale vocazione al consumo ma dove non siamo presenti o lo siamo poco” ha detto il presidente del consorzio Nicola Bertinelli. “Puntiamo per il prossimo triennio 2019-2021 agli Emirati Arabi del golfo. Ci sono interesse, capacità di spesa e tutto quello che è italiano è considerato trendy. Inoltre, Dubai ospiterà nel 2020 Expo quindi avrà una grande visibilità. Su questo investiremo oltre tre milioni di euro in questi tre anni”.
Un lavoro lungo e per gradi, che vedrà incontri b2b con gli addetti ai lavori e la creazione di un “consorzio nel consorzio” del Parmigiano Reggiano, un Committee dove le aziende consorziate interessate a partecipare a questo progetto faranno domanda per entrare e si impegneranno a portare avanti la “conquista” del mercato arabo.
“Parteciperemo a Gulfood e abbiamo un’agenzia di comunicazione in loco – ha precisato Bertinelli – Abbiamo cominciato anche una serie di spot nel 2018 con oltre 8000 spot per creare nella testa del consumatore che esiste un Parmigiano Reggiano vero e uno che imita”.
Export sempre più strategico
Il mercato estero insomma diventa sempre più importante per la produzione del Parmigiano Reggiano: il 2018 ha visto crescere la produzione della DOP complessivamente dell’1,35% rispetto all’anno precedente. I 3,7 milioni di forme (circa 148 mila tonnellate) prodotte lo scorso anno rappresentano il livello più elevato nella storia di questo formaggio. Un giro d’affari al consumo pari a 2,4 miliardi di euro per la denominazione di origine protetta che si proietta sempre più verso l’estero, valvola di sfogo strategica per una produzione in continua espansione che ha bisogno di nuovi spazi di mercato. Negli ultimi due anni, la produzione è infatti aumentata da 3,47 milioni di forme a 3,7 milioni di forme, registrando una crescita pari al 6,6%.
Il Parmigiano Reggiano rappresenta, non solo il primo marchio Dop al mondo per influenza (classifica “The Most Influential Brands 2018” curata da IPSOS), ma anche il primo prodotto food DOP/IGP per valore alla produzione (rapporto Qualivita-Ismea). Un giro d’affari al consumo pari a 2,4 miliardi di euro per la denominazione di origine protetta che si proietta sempre più verso l’estero: una valvola di sfogo per una produzione in continua espansione che ha bisogno di nuovi spazi di mercato. Negli ultimi due anni, la produzione è infatti aumentata da 3,47 milioni di forme a 3,7 milioni di forme, registrando una crescita pari al 6,6%.
“Il mercato estero diventa sempre più importante – prosegue Bertinelli – nel 2018 abbiamo infatti superato la quota record del 40%, uno sviluppo incredibile se pensiamo che solo cinque anni fa la quota era pari al 34%. I mercati più importanti sono Francia, Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Canada. Il Consorzio sta investendo un budget significativo (oltre 24 milioni di euro) per promuovere la Dop in Italia e all’estero, con alcuni focus specifici su nuove aree vocate al consumo del nostro formaggio, ad esempio gli Emirati Arabi, nei quali abbiamo lanciato una campagna di comunicazione per raccontare al consumatore quali sono le differenze tra il ‘vero’ Parmigiano Reggiano e il fake Parmesan”.
Un anno record
Il Parmigiano Reggiano sta vivendo un momento felice anche per quanto riguarda le quotazioni. Se nel 2016 il costo al kg era pari a 8,60 euro, nel 2018 la quotazione media annua si è attestata ai 10 euro con un incremento del 16,3% (prezzo medio alla produzione Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore, fonte: bollettini Borsa Comprensoriale Parma). L’Italia rappresenta oggi il 60% del mercato, contro una quota export del 40% (+5,5% di crescita a volume rispetto all’anno precedente). La Francia è il primo mercato (11.333 tonnellate), seguito da USA (10.439 tonnellate), Germania (9.471 tonnellate), Regno Unito (6.940 tonnellate) e Canada (3.030 tonnellate). Se Francia e Regno Unito crescono (rispettivamente +12,6% , +2,2%) la Germania frena (-4,4%) a causa della concorrenza dei prodotti similari. Al contrario, cresce il Canada (+17,7%) che, grazie agli accordi CETA, conferma le previste opportunità di sviluppo.
La conferenza stampa è stata l’occasione per presentare i dati di mercato, ma anche per una riflessione sulle azioni che il Consorzio intraprenderà per guidarne la crescita. La sfida è quella di collocare il prodotto a un prezzo remunerativo: nel 2019 si prevede infatti un ulteriore incremento della produzione che porterà il numero delle forme a superare quota 3,75 milioni.
Per fare crescere la domanda, il bilancio preventivo del Consorzio ha previsto un investimento in comunicazione pari a oltre 24 milioni di euro destinati a sviluppare le vendite in Italia e all’estero: 1,5 milioni in più rispetto all’anno precedente.
“Il Parmigiano Reggiano continua a crescere e ad allargare il proprio mercato. Anche il 2018 è stato un anno positivo: abbiamo registrato un incremento in termini di produzione (+1,35), quotazioni (+2%) ed export (+5,5%). In particolare, nonostante ci sia stato un aumento di offerta di prodotto sul mercato, il prezzo ha tenuto e si è attestato intorno ai 10 euro al kg (Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore, prezzo medio alla produzione)” afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.
Valori al centro
“I dati economici presentati oggi – commenta Mauro Rosati direttore generale della Fondazione Qualivita – sono il frutto anche delle azioni di marketing intraprese negli ultimi anni dal Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano e dimostrano come in un mercato globale, sempre più aperto, non sia più sufficiente produrre ottimo cibo, ma è anche necessario comunicare in modo efficace soprattutto nei nuovi canali digitali dove il valore della denominazione associato ai brand aziendali rappresenta il vero valore aggiunto”
La conferenza stampa ha rappresentato anche l’occasione per comunicare la nuova policy del Consorzio sul Parmigiano Reggiano come ingrediente caratterizzante in prodotti alimentari composti, elaborati o trasformati. Il numero delle aziende agroalimentari che chiede di utilizzare il Parmigiano Reggiano come ingrediente sta crescendo velocemente ad indicare il fatto che l’uso del nome della Dop nell’etichettatura di prodotti trasformati fornisce un valore aggiunto al prodotto. Per questo motivo, il Consorzio ha aggiornato la gestione di questo settore, da un lato prevedendo criteri precisi per assicurare la distintività delle ricette, controlli puntuali e stringenti sulle lavorazioni, e dall’altro introducendo la possibilità di utilizzare nei pack il nuovo marchio Parmigiano Reggiano. Anche in questo caso una nuova importante opportunità per il trade, il foodservice, l’industria alimentare oltre che per la filiera di produzione del formaggio Dop che avrà a disposizione nuovi spazi di mercato.
Carlo Mangini è il nuovo direttore marketing
A margine dell’evento è stato presentato il nuovo direttore marketing e sviluppo commerciale di Parmigiano Reggiano. E’ Carlo Mangini, una figura che allineerà il consorzio al trade e le aziende di marca.
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