Ue-Giappone: è operativo l’accordo di libero scambio
Al il Jefta: opportunità in vista per i prodotti made in Italy verso il mercato nipponico
di Vito de Ceglia
Ultima Modifica: 04/02/2019
Alla fine, è partito il Jefta: il più importante accordo commerciale mai siglato dall’Ue. E’ operativo dal primo febbraio. E rappresenta la premessa per una nuova storia nei rapporti tra il Sol Levante e il Vecchio Continente. Quasi 7 miliardi di euro. Tanto vale il fatturato dell’export italiano verso il Giappone realizzato da 14.921 imprese, di cui l’83% sono Pmi, supportate 88 mila lavoratori. Numeri che l’Italia ha prodotto negli ultimi 2 anni, prima che il Jefta, l’accordo di libero scambio tra Ue e Giappone, andasse in porto. Firmato il 17 luglio a Tokio.
L’accordo elimina o riduce drasticamente i dazi su parecchie derrate agroalimentari, ma la liberalizzazione non sarà totale né immediata per tutti i prodotti. Ad esempio, i vini europei beneficiano di un’immediata abolizione delle tariffe, finora tra le più alte al mondo. Altrettanto si può dire per i formaggi a pasta dura.
Per quelli freschi, invece, sarà stabilito un contingente in esenzione da dazi. Le carni di maiale subiranno una drastica riduzione tariffaria, mentre le carne bovine registreranno una diminuzione progressiva entro 15 anni. Tra i prodotti nazionali più esportati ci sono vino, olio d’oliva, pomodoro, pasta, aceto e formaggi.
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