Guido Barilla: è urgente intervenire, “La Terra brucia”
Nel suo intervento al Barilla Center for Food&Nutrition dice che non si può più parlare con tono pacato di “sostenibilità” e di “alimentazione consapevevole”. E' tempo di allarmi
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 29/11/2018
Sostenibilità, è urgente intervenire, non c’è più tempo da perdere.
Per fare crescere il livello di «urgenza» dei problemi ambientali e della sostenibilità alimentare devono essere anche i consumatori a promuovere -e persino ad imporre alle aziende– un cambiamento virtuoso. Sono fondamentali le «scelte della gente che fa la spesa, perché sono le scelte di molti a costringere» le industrie ai cambiamenti. Lo ha detto Guido Barilla intervenendo al nono forum su sostenibilità e alimentazione della fondazione Barilla Center for Food and Nutrion, da lui presieduta, all’Hangar Bicocca a Milano il 27 e 28 novembre 2018.
“La Terra brucia”, Guido Barilla lo ripete più volte nel suo intervento al Barilla Center for Food&Nutrition. Non si può più parlare con tono pacato di “sostenibilità” e di “alimentazione consapevevole”. E’ tempo di allarmi: la Terra brucia!
In questi anni dieci anni abbiamo visto molti progetti e nel contempo si sono sviluppate competenze ma ancora non stiamo facebdo abbastanza, questo l’allarme lanciato da Guido Barilla, presidente della fondazione.
Secondo Barilla è «d’obbligo» fare leva «sull’emozione. Muove molto di più le corde la foto di un orso che muore con di fianco una bottiglietta di plastica che un forum intero sulla nutrizione».
L’Italia deve fare di più
Se la Francia è il Paese più virtuoso al mondo dal punto di vista della sostenibilità del sistema alimentare e del reddito, “quali sono le politiche del governo” è stato chiesto a Barilla.
«Non ho idea di quali siano le politiche del governo» italiano in tema di sostenibilità ambientale e alimentare, ma «probabilmente al momento ci sono problemi più grandi da gestire». L’imprenditore parmense ha sottolineato che in genere il legislatore non «ha in mente l’urgenza di questi argomenti». Secondo Barilla «il politico medio si siede, ascolta, ed è apparentemente interessato, ma uscito dalla stanza, i temi di cui parliamo noi, non sono ‘at the top of the list’ (in cima alla lista, ndr), ma una delle tante cose a cui è interessato».
Progetti nelle scuole legati al cibo
Con dei «progetti ben costruiti dagli educatori» nelle scuole, si potrebbero formare i ragazzi fin dalle prime classi rendendoli consapevoli dell’“urgenza» di affrontare «temi legati al cibo, come l’agricoltura, il clima, l’economia legata all’agricoltura». Il legislatore però «non si occupa di questi argomenti». Questa è la convinzione del presidente del gruppo Barilla, secondo cui «formare nuovi percorsi di studio sarebbe un investimento straordinario».
«Noi studiamo le Crociate nella nostra carriera scolastica – ha continuato – ma nè noi nè i nostri figli abbiamo avuto una formazione di nessuna natura, nelle scuole dell’obbligo, riguardo agli argomenti di cui abbiamo parlato oggi». L’impressione dell’imprenditore è che il mondo non «stia scegliendo movimenti politici particolarmente sensibili a queste cose».
Infine Barilla afferma allarmato: «Ieri ho visto una pubblicità italiana che invita la persona a mangiare senza pensare. Viviamo ancora in questa cultura».
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