Pomodoro, Sos dei coltivatori: “Produzione insostenibile”
Secondo gli ultimissimi dati economici rilevati dalla Confagricoltura Emilia-Romagna
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 15/10/2018
La produzione di pomodoro da industria sta diventando “economicamente insostenibile“.
A lanciare l’allarme è Confagricoltura Emilia-Romagna a margine della riunione dei vertici regionali dell’organizzazione degli agricoltori riunita a Parma.
I dati rilevati dalla Confagricoltura Emilia-Romagna
Un agricoltore perde in media il 10% rispetto al prezzo pattuito tra organizzazioni di produttori e industria. Questo significa una minusvalenza pari a quasi 80 euro per ogni tonnellata. In questo modo, le grandi aziende si trovano a non essere più interessante alla coltivazione del pomodoro, preferendo delle colture più economicamente sostenibili, cioè più redditizie.
I problemi che riguardano la produzione di pomodori sono diversi, tra cui una produzione che non riesce a coprire i costi di produzione. Una situazione come questa, contraria alle leggi di mercato, ha portato a una distorsione forte del prezzo dei pomodori, che sono accettati anche a qualità inferiori rispetto al solito.
Si parla anche del 35% di valore in meno rispetto al passato per i pomodori, alimento base della dieta mediterranea.
“Il quadro è preoccupante – afferma l’organizzazione degli imprenditori agricoli – in considerazione del fatto che la Plv (produzione lorda vendibile) media in campo risulta abbondantemente al di sotto dei costi di produzione“.
“A generare tale situazione, contraria alle comuni leggi di mercato – spiega Confagricoltura – ha inciso soprattutto la tabella qualità accettata dalle organizzazioni di produttori nell’accordo quadro con l’industria, che consente evidenti distorsioni nella determinazione del prezzo al ricevimento del prodotto in stabilimento, portando, a parità di condizioni, flessioni negative anche del 35% in valore. I parametri qualitativi – incalza Confagricoltura – sono fondamentali, ma non possono portare a distorsioni così significative. Occorre che, come più volte richiesto da Confagricoltura, i meccanismi di valutazione della qualità siano determinati in modo semplice e oggettivo e, una volta definiti, non vengano più modificati a seconda delle esigenze del momento“.
Confagricoltura Emilia-Romagna invita la filiera a confrontarsi quanto prima sui tavoli dell’OI del Pomodoro da Industria del Nord Italia, affinché si condivida in modo univoco e definitivo un metodo di valutazione dei parametri qualitativi del pomodoro che consenta un equo e oggettivo apprezzamento della materia prima.
“In particolare – conclude Confagricoltura Emilia Romagna – va fatta una osservazione sulla metodologia utilizzata per determinare la qualità. invita la filiera a confrontarsi quanto prima sui tavoli dell’OI del Pomodoro da Industria del Nord Italia I metodi di analisi devono essere omologati da un Ente terzo, che sia garante per tutti e deputato a verificarne l’applicazione».
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