Nasce Campus Peroni, valorizza l'orzo e il malto 100% italiani - InformaCibo

Nasce Campus Peroni, valorizza l’orzo e il malto 100% italiani

Progetto in collaborazione tra l'Azienda birraria e il Crea, aperto anche agli studenti universitari

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 28/06/2018

Nasce a Roma Campus Peroni, una nuova realtà per valorizzare l’orzo e il malto 100% italiani, che rappresenta l’ ingrediente principale della birra nata nel 1846.

Un centro d’eccellenza, che vede alleati Birra Peroni e Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, per la promozione e la diffusione della cultura della qualità e della sostenibilità in ambito agricolo e cerealicolo.

Il progetto è stato presentato oggi, lunedì 18 giugno, alla presenza del Sottosegretario al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Alessandra Pesce. Sono intervenuti Salvatore Parlato, presidente del CREA, Federico Sannella, direttore relazioni esterne Birra Peroni e Chiara Di Pietro, Brand manager Peroni Family.

Federico Sannella, Alessandra Pesce, Dell’Orefice, Salvatore Parlato, Chiara Di Pietro

Sottosegretario Alessandra Pesce: guardiamo con fiducia all’agroalimentare del futuro

Il progetto che viene presentato oggi ricalca nei suoi obiettivi il modello virtuoso di scambio tra ricerca, formazione e produzione” – dichiara il Sottosegretario al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali Alessandra Pesce.È il modello che ci consente di guardare con fiducia all’agroalimentare del futuro che, grazie a una stretta integrazione tra innovazione, trasferimento e nuove generazioni, è  in grado di innalzare la competitività e la sostenibilità delle produzioni. Questa iniziativa si pone come strumento per la valorizzazione dell’intera filiera nazionale, sostenendo il miglioramento qualitativo dell’orzo e del luppolo italiano, evitando la loro importazione e garantendo il massimo della trasparenza per i nostri consumatori, sempre più attenti alla provenienza delle materie prime e alla qualità del prodotto. Il nostro lavoro va in questa direzione. Vogliamo creare le condizioni per facilitare progetti di questo tenore per gli evidenti risvolti ambientali, sociali ed economici per la nostra agricoltura”.

Chiara Di Pietro con gli stundenti dell’Università di Perugia

A  Campus Peroni hanno aderito le Università di Firenze, Perugia, Teramo e Tuscia

Per quanto riguarda l’implementazione della cultura della qualità, hanno già aderito a Campus Peroni i Dipartimenti di Scienze Agrarie delle Università di Firenze, Università di Perugia, Università di Teramo e Università della Tuscia i cui studenti avranno la possibilità di seguire un percorso didattico che prevede momenti di lezione frontale, workshop e visite “sul campo”. Con la partecipazione degli stessi agricoltori della filiera, che agiranno come veri e propri tutor, gli studenti potranno dunque apprendere tecniche e modelli della coltivazione dell’orzo distico da birra, del processo di maltazione e la gestione di una moderna azienda agricola.

La collaborazione con il mondo accademico garantirà inoltre un’opportunità in più anche ai 1.500 agricoltori della filiera Peroni, ad oggi al lavoro su circa 17.000 ettari di campi coltivati ad orzo tra Umbria, Lazio, Toscana, Molise, Abruzzo, Friuli V.G., Marche, Campania e Puglia. Nell’ambito di Campus Peroni saranno anche loro, infatti, ad essere coinvolti nel Master di I livello in Agricoltura di precisione istituito dall’Università di Teramo, in collaborazione con lo stesso Crea.

L’iniziativa di oggi – ha dichiarato Salvatore Parlato, presidente del Crea – rappresenta l’inizio di una proficua collaborazione con Birra Peroni, orientata alla valorizzazione delle produzioni italiane in un’ottica di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Si tratta di un nuovo importante tassello nell’ambito della ricerca sulla filiera della birra, che il Crea sta svolgendo già da qualche anno, che sarà arricchita dall’attività di formazione agli studenti universitari e dalla consulenza alle imprese”. “La filiera orzo-birra richiede – ha aggiunto Parlato – l’uso di varietà di orzo appositamente selezionate e adatte alle condizioni pedoclimatiche italiane così come l’uso di tecnologie di precisione per la gestione e il monitoraggio delle colture, utilizzando anche sistemi di integrazione di dati diversi, compresi quelli meteorologici. Il Crea è l’unico ente di ricerca in grado di fornire tutto il know-how necessario per la valorizzazione della filiera orzo-birra italiana”.

Da anni lavoriamo a stretto contatto con la rete degli agricoltori della nostra filiera che supportiamo anche attraverso attività di formazione finalizzate a migliorare la sostenibilità e la resa delle colture – ha detto Federico Sannella, direttore relazioni esterne Birra Peroni – Sotto questo profilo, abbiamo voluto mettere a condividere il nostro know how con alcune tra le più importanti università italiane con le quali vogliamo impegnarci, insieme al CREA, nella diffusione e promozione della cultura della qualità, un tassello fondamentale per la crescita e l’affermazione del Made in Italy”.

A cura di Cristina Latessa

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