Vacanze d’Estate: 7 milioni di italiani con la valigia in mano
Rapporto Coldiretti: si parte (e si risparmia) nel mese di giugno appena dopo la fine della scuola
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 17/06/2018
Vacanze d’Estate 2018. “Partenze al via nel primo weekend dopo la fine della scuola con 7,4 milioni di italiani che scelgono di andare in vacanza a giugno“. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixe’ contenuta nel Rapporto su “Le vacanze italiane nel piatto 2018”.
Le vancanze in giugno risultano particolarmente appetibili
“Andare in vacanza prima dell’arrivo dell’alta stagione consente risparmi che quest’anno – sottolinea la Coldiretti – possono superare il 25% e che risultano particolarmente appetibili in tempi di crisi.
I listini per l’alloggio, il vitto ma anche per le attività ricreative subiscono infatti – precisa la Coldiretti – un’impennata a partire dal mese di luglio per toccare i valori massimi nella prima metà di agosto.
Le partenze “fuori stagione” sono particolarmente apprezzate anche da chi ama la tranquillità e vuole stare lontano dalle folle senza rinunciare però a visitare le principali mete turistiche, senza escludere le tante oasi di pace della campagna.
Mare e non solo: i piccoli borghi
“Se in piena estate è il mare – spiega Coldiretti – a fare la parte del leone, in questo periodo dell’anno particolarmente apprezzate sono anche le scelte alternative per conoscere una Italia cosiddetta ‘minore’ dai parchi alla campagna, dalla montagna fino ai piccoli borghi (nella foto in alto di Nicola Salerni, Villalfonsina, in provincia di Chieti) che fanno da traino al turismo enogastronomico, con ben il 92% delle produzioni tipiche nazionali che nasce nei comuni italiani con meno di cinquemila abitanti”.
Il 35% della spesa destinata alla tavola
Il 35% della spesa di italiani e stranieri in vacanza in Italia è destinata alla tavola. Questo invece è quanto emerge dal Rapporto della Coldiretti su ‘Le vacanze italiane nel piatto 2018’ per l’anno internazionale del cibo italiano nel mondo presentato in occasione delle prime partenze per le ferie estive dopo la fine dell’anno scolastico.
L’alimentazione è diventata la principale voce del budget turistico con un impatto economico che raggiunge per la prima volta i 30 miliardi di euro su base annua divisi tra turisti italiani (60%) e stranieri (40%) che sempre più spesso scelgono l’Italia come meta delle vacanze per i primati enogastronomici, sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Isnart-Unioncamere.
Un valore che supera abbondantemente quello per l’alloggio (pari a circa 24 miliardi), per l’acquisto di souvenir di abbigliamento e artigianato (fermo a quasi 19 miliardi) e le spese per trasporti e attività culturali, ricreative e di intrattenimento che sfiorano i 9 miliardi.
Negli ultimi dieci anni si è verificata una vera esplosione in Italia della spesa turistica per la tavola che è balzata del 40% dal 2008 ad oggi nonostante gli anni di crisi che hanno colpito l’economia mondiale.
Il turismo enogastronomico fa boom, puntando sui 293 prodotti Dop e Igp
Una domanda a cui l’Italia risponde con il primato dell’agricoltura più green d’Europa con 293 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche, la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati (Ogm), 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,6%).
Senza dimenticare il boom delle quasi 23 mila aziende agrituristiche italiane che nel 2017 hanno superato la storica soglia di 13 milioni di presenze, grazie alla capacità di mantenere inalterate le tradizioni alimentari nel tempo con menù locali a base prodotti di stagione a chilometri zero e biologici ma anche l’offerta di programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking ma non mancano le attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici ma anche corsi di cucina o di orticoltura.
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