Le Strade della Mozzarella e la rivincita gastronomica del Sud
Il congresso di cucina d’autore ha visto al centro del dibattito la dieta mediterranea rivisitata in chiave contemporanea
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 31/05/2018
Sarà per la qualità dei relatori, sarà per sua maestà la mozzarella di bufala, protagonista indiscussa del congresso, ma Le strade della Mozzarella, si conferma anche quest’anno l’incontro più interessante del Sud Italia e non solo sulla cucina d’autore.
Giunto all’undicesima edizione, Le strade della Mozzarella (Lsdm) è ideato da Barbara Guerra e Albert Sapere e si è svolto come di consueto al Savoy Beach Hotel di Paestum. Cooking show, lezioni e dimostrazioni tecniche firmate da numerosi chef provenienti da tutto il mondo hanno raccontato uno dei prodotti italiani più gustosi, la mozzarella di bufala campana Dop.
«Il tema scelto per questa edizione – hanno sottolineato gli ideatori Guerra e Sapere,– è stato “Eat well and stay well”. Abbiamo chiesto a tutti i relatori di attualizzare gli studi sulla Dieta Mediterranea fatti nel dopoguerra, proprio in Cilento, dal fisiatra americano Ancel Keys. Come indicato nel nostro Manifesto, il cuoco moderno deve dimostrare un’elevata sensibilità alimentare e ambientale, sapendo conciliare il gusto con il benessere e la sostenibilità. Tecnica e conoscenza dunque al servizio delle esigenze del mondo attuale, anche alla luce della mediaticità e del ruolo sociale che riveste ormai la figura dello chef. Ciò ci sembrava inoltre perfettamente in linea con la proclamazione, fatta dalle istituzioni, del 2018 Anno nazionale del cibo italiano».
Per due giorni la regina delle tavole del Sud Italia, ma anche la pasta, la pizza napoletana, il pomodoro San Marzano, i formaggi, l’olio extravergine d’oliva, i vini e la birra, sono stati al centro delle proposte creative firmate da cuochi provenienti dal panorama culinario nazionale e internazionale. Tra i Paesi rappresentati, con movimenti gastronomici in ascesa e decisamente interessanti, la Turchia, la Russia e la Thailandia. Poi Usa, Germania, Svezia, Austria, Portogallo, Francia, Spagna, Slovenia. Tra i big di questa edizione c’erano: Heinz Beck, Mauro Colagreco, Josè Avillez e Corrado Assenza nel primo giorno e Ana Ros, Andrei Shmakow, Pino Cuttaia e Mattehew Kenney nel secondo.
Ognuno di loro ha interpretato a modo proprio l’utilizzo della mozzarella di bufala o di altri latticini derivanti da questo splendido e unico latte ispirandosi al manifesto di questa edizione. Il risultato è stato la creazione di piatti colorati, gustosi, contaminati da ingredienti o tecniche internazionali, un’esplosione di sapori e un’aria di freschezza.
Uno spazio di riguardo non poteva che essere riservato alla pizza, icona del made in Italy: presenti i primi cinque classificati della Guida “50 top pizza”, ai quali si sono aggiunti due relatori dagli Stati Uniti.
Due giorni di condivisione, confronto, dibattiti dove lo scambio culturale tra i cuochi italiani e quelli internazionali è stata la cosa più interessante, perché il cibo è cultura ma anche storia e tradizione.
L’appuntamento è per la prossima edizione.
Su InformaCibo: la cronaca della prima edizione 2006
a cura di Eleonora Lopes
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