Assocamerestero presenta a Cibus il progetto "True Italian Taste" - InformaCibo

Assocamerestero presenta a Cibus il progetto “True Italian Taste”

Il food italiano sui mercati esteri, convegno giovedì 10 maggio, h. 10.30

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 02/05/2018

In una edizione di Cibus dove i nuovi prodotti alimentari che si affacciano sul mercato e che verranno presentati ai buyer e ai visitatori sono oltre 1.300 e tutti di grande eccellenza non poteva mancare, a due anni dalla sua nascita, un rapporto del “True italian taste” (vero gusto italiano), nato con lo scopo di ampliare la diffusione e la conoscenza dei prodotti agroalimentari autenticamente italiani, e con l`obiettivo di aiutare il consumatore estero a distinguerli da quelli ‘Italian sounding’ (letteralmente ‘suono italiano’), termine utilizzato per indicare il fenomeno che fa riferimento all’imitazione di un prodotto attraverso un richiamo alla presunta italianità ma, in realtà, non trova fondamento nel prodotto stesso.

Il “True italian taste” che cerca di favorire un sempre migliore posizionamento delle nostre imprese “food and wine” nel mondo organizza proprio a Cibus un importante incontro che si terrà presso Cibus, sala Worksho nel padiglione 4 in viale Esposizioni, 393 Parma.

Introdotto dal Presidente di Assocamerestero Gian Domenico Auricchio e dall’Europarlamentare Stefano Maullu, i relatori di Assocamerestero presenteranno i primi risultati raggiunti dal progetto True italian taste, finanziato e promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito della “Campagna di promozione strategica per la valorizzazione del prodotto italiano autentico in rapporto al fenomeno dell’Italian Sounding”, e realizzato da Assocamerestero in collaborazione con le 28 Camere di Commercio italiane all’estero presenti in Nord America (Canada, Messico, Stati Uniti d’America) in alcuni principali paesi europei (Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Olanda,  Regno Unito, Spagna, Svizzera), e in Asia (Cina, Corea del Sud, Giappone, Hong Kong, Singapore, Thailandia, Vietnam).

Nell’ambito dell’iniziativa, sono previsti gli interventi del Presidente di Agroqualità, Ferruccio Dardanello che illustrerà le attività di Agroqualità, indirizzate a costituire un forte polo certificativo nazionale per valorizzare le produzioni d’eccellenza del made in Italy, anche nel settore agroalimentare. In chiusura il Ceo di IBS Italia, Alessio Gambino, approfondirà le tematiche del Business International e le competenze necessarie per guidare progetti di espansione all’estero.

Concluderà l’incontro il senatore Raffaele Fantetti, autore anche di una proposta di legge per valorizzare dal punto di vista normativo il ruolo della rete dei ristoranti italiani all’estero – come canale di diffusione delle produzioni autenticamente italiane.

Le attività del progetto True italian taste

Raccontare ai consumatori di tutto il mondo i vantaggi del prodotto autentico italiano e del prezioso legame tra il cibo ed i territori di provenienza; aiutare gli appassionati del “buon cibo” a scegliere ed utilizzare al meglio gli ingredienti 100% Made in Italy, tutelando insieme aziende e consumatori; supportare le imprese italiane di prodotti certificati, tipici e di nicchia che vogliono farsi conoscere sui mercati esteri e consolidare ed ampliare le opportunità per le aziende già presenti; come valorizzare la salubrità del cibo autenticamente italiano, promuovendo i prodotti biologici, il new food nutri free, gli integratori alimentari e molto altro ancora, ma anche tutti quei prodotti Made in Italy che possono vantare certificazioni collegate a categorie etniche (halal e kosher). Per saperne di più: trueitaliantaste.com.

“True italian taste” ampliare la conoscenza dei prodotti agroalimentari in tutto il mondo

Nel 2018 “True italian taste” prevederà oltre 90 eventi e 15 masterclass all`estero, nonché cinque incoming business e due educational per influencer in Italia.

L`Italia può contare su 818 Indicazioni geografiche registrate a livello europeo, quasi 15 miliardi di valore alla produzione, che si traducono in 8,4 miliardi di valore all`export. Questi prodotti valgono adesso l`11% dell`industria alimentare e il 28% dell`export agroalimentare nazionale (nel 2015 era il 21%). A livello nazionale l`export agroalimentare tocca per la prima volta i 41 miliardi di euro nel 2017 con un incremento significativo del 7% rispetto allo scorso anno (elaborazione Coldiretti dalle proiezioni su base annuale dei dati Istat commercio estero a novembre). Quasi i due terzi delle esportazioni agroalimentari interessano i paesi dell`Unione europea, dove si cresce del 5%, anche se con diverse tendenze: in Germania le esportazioni alimentari sono rimaste più o meno stabili (+1%), in Francia si è verificato un balzo del 7% mentre in Gran Bretagna si è registrato un +2%. Gli Stati Uniti, con un incremento del 6%, sono di gran lunga il principale mercato del nostro food fuori dai confini dell`Ue e il terzo in termini generali dopo Germania e Francia e prima della Gran Bretagna. La crescita dell`export verso il nord America è determinata da comparti specifici quali la “trasformazione degli ortaggi” (+18,1%), il dolciario (+17,3%) e il settore delle “acquaviti e liquori” (+12,8%). La spinta interessante di un mercato maturo come la Francia si deve in gran parte alle performance del “lattiero-caseario” (+15,4%) e del dolciario (+17,3%). Per quanto riguarda invece i mercati asiatici, dove presto il progetto approderà, è la Cina con un incremento del 17% a registrare un vero exploit di opportunità per il “made in Italy” a tavola, insieme al Giappone (+39%).

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