InformaGiro Tappa 16: Trento – Rovereto in 10 assaggi
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 21/05/2018
Le strade del Giro vetrina del territorio: vini e spumante Trentodoc, prodotti caseari, dal latte ai formaggi, l’ortofrutta assieme al meglio dell’agroalimentare trentino, ai quali si affiancano tante specialità di nicchia: una serie di autentiche prelibatezze che gli appassionati del gourmet non possono farsi scappare, lungo le due tappe trentine dell’amatissima manifestazione ciclistica.
Il Giro d’Italia quest’anno commemorerà il Centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, largamente combattuto sulle creste delle montagne trentine, e la madrina della corsa rosa è la trentinissima Alice Rachele Arlanch, Miss Italia 2017.
Edizione numero 101 del Giro d’Italia, che nasce irrimediabilmente legata a doppio filo con il territorio del Trentino.
Due le tappe sulle strade della provincia trentina. In questa, la numero 16, da Trento, città di partenza, la carovana attraverserà la “Destra Adige” con i comuni di Nomi, Pomarolo, Villa Lagarina, Nogaredo, Isera. L’arrivo è in Corso Bettini a Rovereto, poco distante dal Mart.
Vediamo dunque cosa ci aspetta da essere assaggiato lungo le tappe trentine del Giro!
InformaGiro Trento Rovereto
- OGGI Partire da Trento in direzione sud significa attraversare il “Distretto culturale Trento – Rovereto”, sfruttando tanti vantaggi relativamente al sistema di visita integrato offerto dal Museum Pass (accesso agevolato in tutti i musei e castelli e utilizzo illimitato di tutti i trasporti pubblici, urbani, extraurbani e le tratte ferroviarie locali) ma specialmente pedalare nel regno delle “bollicine di montagna”, sulle orme del Trentodoc attraverso i cinque sensi, per raccontare una storia di eccellenza in tutte le sue versioni: brut, millesimato, riserva e rosé. Un viaggio nel gusto per le case spumantistiche, attraverso scorci del Trentino agricolo: dalla collina di Trento alla Vallagarina, con lo sguardo che corre fino alla piana Rotaliana e alla Valle di Cembra, con la curiosità di comprendere il metodo di vinificazione del marchio trentino più famoso nel mondo: solo uve selezionate, con l’aggiunta di lieviti e zuccheri, dalla presa di spuma, alle suggestive putpitres, sino al remuage quotidiano.
- IERI Occasione per imparare, gustare e vivere un ideale faccia a faccia con il territorio, la sua gente, gli usi e costumi della tradizione; impossibile perdere l’occasione di far visita alle celebri cantine Ferrari per conoscere la storia di Giulio il fondatore, ma anche l’ascesa alle cantine di montagna più alte del Trentino, a 700 metri s.l.m. è una visita meritevole, lungo le colline vitate che circondano il capoluogo. Siamo in Valle di Cembra, dove ampie coltivazioni terrazzate tracciano geometricamente il paesaggio, alternate a imponenti fiancate di pietra porfirica rossa, una roccia preziosa che arricchisce il terreno conferendo ai vigneti una singolare sapidità e persistenza e dove la tradizione produttiva di Trentodoc ha trovato il suo punto di riferimento. Preziosa eredità nata da una felice intuizione agli inizi del ‘900, e ancora in continua evoluzione grazie all’impegno di appassionati agricoltori che ne hanno fatto un prodotto di tendenza; tra questi anche Francesco Moser, già campione del ciclismo e oggi produttore di apprezzati vini, tra i quali anche l’etichetta di Trentodoc denominata “51,151”, il cui nome ricorda il suo record dell’ora stabilito a Città del Messico, e nel cui prezioso contenuto Francesco ha trasferito le ricchezze del territorio, la storia, la tecnica e la tradizione.
- PER STRADA Non possiamo certamente mancare un giro per Trento, città del Concilio, di ieri e di oggi: dal classico “Giro al Sas”, tra i palazzi d’epoca delle vie pedonali, alle inconfondibili prospettive del Castello del Buonconsiglio e Piazza Duomo, sino all’innovativo Muse, progettato da Renzo Piano. E sul calar della sera un’elegante sosta obbligata presso il cinquecentesco Palazzo Roccabruna, l’enoteca provinciale che offrirà una vetrina completa sulle numerose etichette prodotte in Trentino. Dal Museo delle Scienze, si può saltare in sella alla bici e con una breve sgambata lungo la pista ciclabile che costeggia il tratto cittadino del fiume Adige, ci possiamo regalare una meritata sosta golosa nel nuovo Bicigrill a sud della città, punto di ristoro per ciclisti, sportivi, amanti delle passeggiate e non solo. Per chi non si accontenta di un pasto veloce a base di piatti freddi, c’è sempre l’alternativa di una sosta alla pizzeria Albert, a poche decine di metri dalla passeggiata alberata che costeggia l’argine del fiume: insignito del riconoscimento della Guida delle Pizzerie d’Italia 2017 del Gambero Rosso come “miglior pizzaiolo emergente”, Alberto Pagliani -in arte Albert è un mago dell’impasto e della pizza gourmet, anche se non vuole che i suoi capolavori siano chiamati così.
- PER TERRA L’area che si estende lungo l’asta dell’Adige sino ai confini meridionali della regione, tra secolari vigneti, borghi e castelli, possiede naturalmente un’autentica vocazione vitivinicola: questa è la terra di elezione del vitigno autoctono Marzemino.
La Val di Gresta, incastonata fra le cime di Monte Biaena, Monte Stivo e Monte Creino, come dice anche il nome, è composta da creste di montagna che danno origine a dei terrazzamenti dove si sono sviluppati i vari centri abitati, ed il suo clima è splendidamente mitigato dalla vicinanza del lago.
- PRODOTTI TIPICI Con temperature che in estate raggiungono i 25-30 °C, e nevicate che d’inverno sono meno frequenti rispetto alle altre vallate trentine, oggi la valle di Gresta è diventata famosa per la coltivazione di prodotti biologici. Per questo viene chiamata oggi “l’orto biologico del Trentino”. Tipici del trentino sono anche la produzione di mele, vini, formaggi, latte fieno, pesce di lago, salumi, tra cui la famosa carne salada.
- STREET FOOD Rovereto “capitale” dello street food: dopo la fortunata edizione dell’autunno 2017,i food truck hanno animato la località trentina anche a inizio maggio con l’edizione primaverile. Appuntamento all’autunno per la prossima edizione dedicata al cibo da strada: lo street food festival di Rovereto dà l’appuntamento dall’11 al 14 ottobre 2018.
- FORSE NON LO SAPEVI Numerose sono le cantine che producono eccellenti esemplari di Marzemino su tutto il territorio lagarino, ma una storia avventurosa accompagna l’arrivo del Marzemino in Vallagarina, oggi considerata la sua patria indiscussa. Forse i semi, le uve e gli aromi di questo vino gentile sono giunti in questa porzione di Trentino dalle lontane terre di Plafagonia, patria di Diomede secondo Omero, o forse sono giunte, in epoca più recente da Marzmin, paese situato tra Carinzia e Slovenia con i militari al soldo della Serenissima. Sta di fatto che il Marzemino ha trovato nella Vallagarina una terra ospitale e particolarmente vocata, da esserne diventato elemento distintivo riconosciuto in tutto il mondo: persino Mozart ne ha fatto un elogio, più di duecento anni or sono, nel libretto del “Don Giovanni” in cui Da Ponte lo citò facendo esclamare al protagonista dell’opera omonima: “Versa il vino, eccellente Marzemino!”.
- NEI DINTORNI Appena più su dal fondo valle, merita una visita l’altipiano dell’ Alpe Cimbra, per ammirare i pascoli di montagna che producono il Vezzena, formaggio amato dall’imperatore Francesco Giuseppe.
- TENTAZIONI Il Vezzena è un formaggio dal sapore autentico che tenta tutto l’anno: da buongustai quando fa freddo con la polenta ed i funghi, o in primavera con gli asparagi di Zambana a listarelle e le Noci del Bleggio, tritate grossolanamente: serviremo l’insalata con la vinaigrette e cospargendola di Vezzena stagionato in scaglie.
- TRADIZIONI (E INNOVAZIONI) Storia e memoria sembrano essere i tratti distintivi della Vallagarina. Qui ogni pietra sembra quasi fremere dalla voglia di raccontare ciò che ha visto in passato. Eppure Rovereto è oggi il cuore pulsante della business innovation trentina, e l’ex Manifattura Tabacchi trasformata in green innovation factory ne è la culla, ospitando molte intraprendenti e giovani start-up; una da visitare? Andiamo a trovare Vegea srl: dal 2016 realizza materiali vegetali da un trattamento delle fibre e degli oli contenuti nella vinaccia, una materia prima totalmente naturale costituita dalle bucce, semi e raspi dell’uva che si ricavano durante la produzione del vino, impiegabile in numerosi applicazioni dei settori fashion & design, per essere stylish ed eco-friendly allo stesso tempo.
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