Nomisma, +69% valore export del vino italiano in 10 anni - InformaCibo

Nomisma, +69% valore export del vino italiano in 10 anni

Pari a +459 mln bottiglie, presentato oggi a Firenze il volume su 'Wine marketing'

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 09/04/2018

Firenze 9 aprile 2018. In 10 anni, le esportazioni di vino italiano è cresciuto del 69% in valore, (nel 2017 a 5,9 miliardi di euro), per un incremento pari a 459 milioni di bottiglie in più.

Una crescita percentuale notevole, più alta di quella della Francia (+33%), e molto più bassa della Nuova Zelanda (+160%), che però partivano da basi diverse.

Ad affermarlo Wine Monitor, nella presentazione del volume “Wine Marketing – Scenari, mercati internazionali e competitività del vino italiano” 2018, a cura di Nomisma Wine Monitor, e con il supporto di Business strategies, presentato oggi a Firenze.

Nello stesso periodo si è assistito a una riduzione delle esportazioni di vino sfuso (-15% a volumi) e a un vero e proprio boom dei consumi di spumanti nel mondo, con la contestuale ‘esplosione’ delle esportazioni italiane, in particolare di Prosecco.

Per l’Italia i bianchi fermi esportati valgono 2,8 euro al litro (contro i 4,69 della Francia), i rossi 4,37 euro al litro (contro i 5,36 della Francia).

Grazie ad una crescita del 240%, oggi l’Italia contribuisce al 23% di tutto l’export mondiale in valore degli spumanti, contro un peso di appena il 10% detenuto nel 2007” afferma Denis Pantini, responsabile Nomisma wine monitor e curatore del volume. Rispetto a dieci anni fa i vini rossi fermi, che rappresentano il 40% dell’export italiano, hanno registrato una crescita del + 56% di vendite all’estero.

Tra i mercati più promettenti, sottolinea il ceo di Business strategies Silvana Ballotta, c’è quello cinese, che presenta “forti potenzialità di crescita” derivanti anche dal fatto che nei prossimi cinque anni, secondo previsioni Fmi, il reddito medio pro-capite in Cina dovrebbe aumentare del 50%

L’evento è stato anche l’occasione per un focus sul mercato dei vini toscani attraverso il contributo di importanti produttori, tra cui Lamberto Frescobaldi, Sergio Zingarelli, Guido Folonari e Donatella Cinelli Colombini.

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